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I gestori delle palestre chiuse da tempo: “C’è tanta domanda di benessere e libertà”
Luigi Ramunni (Club2000) e Donato Lovecchio (In Movimento)

I gestori delle palestre chiuse da tempo: “C’è tanta domanda di benessere e libertà”

A colloquio con Vito Benedetto (Airon), Donato Lovecchio (In Movimento), Mirko Trovisi (Origin), Luigi Ramunni (Club 2000), Paolo Pignataro (DoubleP),

Conversano – Chiuse praticamente da un anno, le palestre della nostra città rivendicano attenzione e chiarezza. E sottolineano la voglia di libertà di giovanissimi e adulti in cerca di momenti dedicati al proprio fisico e al proprio benessere. Abbiamo voluto ascoltare i gestori delle strutture attorno alle quali ruotano migliaia di persone e cittadini.

Abbiamo intervistato (è possibile ascoltarli nei due video allegati a questo articoloLuigi Ramunni proprietario di Club2000  e Paolo Pignataro, tecnico della box e patron di DoubleP

Donato Lovecchio, proprietario della palestra In Movimento e  Mirko Troviso, uno dei soci della neonata struttura Origin.

Vito Benedetto è il consigliere delegato della struttura Airon, l’unica in città ad essere dotata di piscina. Come tutte le altre strutture è chiusa da tempo e le attività sono sospese. In attesa di una tanto agognata riapertura, abbiamo chiesto gli abbiamo chiesto qual è la situazione, quali le speranze e le prospettive. Ha preferito non essere intervistato in video.

Cosa è avvenuto nel momento in cui vi hanno comunicato la chiusura nel primo lockdown?

Il primo lockdown era una esperienza inedita. Non sapevamo neppure in cosa consistesse e quanto potesse durare. Non avevamo contezza di quello che ci attendeva, ne avevamo informazioni sul nostro settore imprenditoriale, e sulla fine che avrebbe fatto. Fu un fulmine a ciel sereno che ci costrinse a spegnere in tutta fretta luci, computer, attrezzi, sterilizzatori in attesa di nuove disposizioni.

Ritieni che la risposta della politica nazionale, regionale, comunale abbia promosso qualcosa per la vostra categoria?

Le istituzioni, a vari livelli, non hanno dedicato a questo settore una grande dedizione. Il mondo dello sport è  spesso ai margini delle catene di investimenti nazionali, nonostante assicuri ottime opportunità per prevenire e contrastare gli esiti di molte malattie croniche e degenerative.
Dato questo atteggiamento di insufficiente attenzione manifestato dalla politica italiana già nella fase pre-pandemia, sinceramente non mi aspettavo palesi premure in una fase così critica quale quella scatenatasi con il dilagare del Covid 19.

La creazione del ministero dello sport nel governo Conte poteva dare una sferzata ad una categoria che da tempo chiedeva di ragionare sul tema? Al momento il governo Draghi non ha previsto la figura del ministro dello sport, cosa ne pensi?

Il ministero dello Sport previsto dal governo Conte bis ha avuto la durata di una meteora di passaggio. A dimostrazione di quanto detto precedentemente questo dicastero con il governo Draghi  è scomparso dalla galassia istituzionale. La strada da fare, o da rifare, quindi è sempre in salita. Ed  è spesse volte       anche poco sostenuta dagli stessi operatori del settore che, piuttosto che spingere nella direzione di norme certe e condivise, adottano le vie brevi della sopravvivenza di un settore a cui invece andrebbero dedicati investimenti e una legislazione adeguata e moderna.

Come pensi che si debba affrontare il futuro post pandemia, come pensate di organizzarvi per il futuro?

Lo scenario è imperscrutabile. Mancano tanti elementi necessari ad una pianificazione. A partire da una data certa in cui potremo spalancare le porte alla nostra clientela, alle nuove disponibilità economiche dei nostri clienti, alle mutate abitudini di vita, alle priorità di spesa che ogni famiglia deciderà di riservare alle proprie economie domestiche. Dovremo fare i conti con un mondo che ritroveremo profondamente cambiato, nelle necessità , e nelle aspettative. Un nuovo mondo di bisogni che ogni imprenditore dovrà saper interpretare prima di commettere errori, al fine di sintonizzarsi con una clientela alla quale offrire ciò di cui ora ha profonda necessità. Alla riapertura dovremo fare i conti con una significativa domanda di benessere, di libertà, di evasione che noi vorremo assecondare e garantire ai nostri clienti con l’attenzione che ci ha sempre contraddistinti. Ricreeremo un nuovo mercato. Atteso che il mondo dello sport nasce attivo ed elastico e reattivo più di tanti altri. Perché chi ama prendersi cura di se, e sfidare i propri limiti è’ già naturalmente predisposto ai cambiamenti e ad una nuova idea di futuro.

Vito Benedetto (Airon)

Vito Benedetto (Airon)

Paolo Pignataro (DoubleP)

Paolo Pignataro (DoubleP)

Mirko Troviso (Origin)

Mirko Troviso (Origin)

 

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