Ieri la città di Conversano sembrava essersi ridestata dal suo torpore che l’accompagna da qualche tempo. E a rinnovare lo spirito da cellula dormiente del suo popolo è stata la notizia, piombata come un fulmine, della presenza del generale Vannacci in una rassegna “Borgo in fiore” con tanto di logo del Comune di Conversano e della Regione Puglia. Il generale Vannacci, nell’ultimo anno, si è reso protagonista di teorie sul mondo dell’omosessualità e sulle disabilità tali da far tornare alla mente nefaste teorie sulle “diversità”, teorie che hanno fatto del ‘900 un secolo da annoverare tra i più bui della storia. La presenza del “generale” a Conversano, sarebbe stata accompagnata da un premio “letterario” (non si negano a nessuno in questa Italia ammalata di “premiarite”) nell’ambito di una rassegna “Oscar del libro“, finanziata dal Comune. A questa chiamata, il “generale” aveva risposto sul suo profilo facebook: “ONORATO”. E tutti sugli attenti.
Ma la cellula dormiente (il popolo), questa volta ha dato un grande segno di esistenza in vita e si è indignata. Un’indignazione che ha fatto dire a molti che mai si era raggiunta una simile “bassezza” in una città che contiene in se il germe della democrazia, dell’inclusione, del rispetto e delle sensibilità di tutti. L’amministrazione comunale è stata chiamata in causa “rea” di non aver vigilato sulle proposte che ha voluto finanziare senza conoscere (così hanno affermato dalla pubblica amministrazione) il programma della rassegna.
Poche le considerazioni da fare. La prima è relativa al fatto che il “generale” è in campagna elettorale e non può ricevere una vetrina in una rassegna finanziata con soldi pubblici. Questo è un dettaglio di non poco conto che deve riguardare il bagaglio di conoscenza di chi opera nella pubblica amministrazione; la seconda è che ci sono, o ci sono state, librerie e associazioni che quotidianamente promuovono libri di ogni genere e che non bisogna trascurare anche sostenendone le attività e la promozione della cultura attraverso i libri; la terza è che non si possono finanziare tutte le proposte che arrivano alla pubblica amministrazione senza una puntuale e seria selezione…perché amministrare è anche fare scelte e non solo accontentare tutti; la quarta è che una comunità come la nostra può anche fare a meno della presenza del “generale” (in questo caso), che diciamolo obiettivamente non aggiungerebbe nulla di nuovo se non idee balzane e mirate solo a commuovere Salvini (che lo ha candidato alle elezioni europee) e la sua smania di ricevere consensi da una parte del ventre molle delle comunità alle quali sentire parole omofobe e razziste non dispiace per niente.
Il “generale” non verrà a Conversano, la reazione veemente di associazioni, singoli cittadini, movimenti, partiti politici, l’associazione dei partigiani (ANPI) ha costretto la pubblica amministrazione a cancellare l’evento. Una pubblica amministrazione che ha peccato di superficialità alla quale si può imputare un atteggiamento “colposo” ma non penso, non lo voglio pensare, “doloso”. E comunque questa vicenda ha avuto come reazione un sorta di sommovimento politico sia nella maggioranza di governo che nella opposizione. In maggioranza c’è stato chi ha preso immediatamente le distanze da chi al suo interno ha deciso di finanziare la rassegna, l’opposizione ha reagito questa volta compatta, “inspiegabilmente” e piacevolmente compatta. La cellula dormiente si è ridestata, nessuno le somministri un sonnifero.
Le idee del “generale” alla nostra città non fanno paura. A me personalmente fanno veramente pena.
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