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Discarica Martucci: chiesto il rinvio a giudizio per disastro ambientale. Rischiano in undici

Discarica Martucci: chiesto il rinvio a giudizio per disastro ambientale. Rischiano in undici

Il procuratore aggiunto Bruno e il pm Pisani inviano all’ufficio Gip-Gup la loro richiesta

Conversano -Sul tavolo del Gip, ormai è ufficiale, è arrivata la richiesta della Procura di Bari di rinvio a giudizio per undici persone. Il tutto riferito alle indagini della stessa procura che hanno portato al sequestro delle vasche di soccorso a servizio degli impianti di biostabilizzazione in contrada Martucci. Secondo le indagini dei magistrati la realizzazione delle vasche non è stata fatta a regola d’arte per cui ci sarebbero seri e gravi problemi di inquinamento dell’area. Era comunque nell’aria la richiesta dei giudici soprattutto dopo che i periti sia quello della procura che quello dei comuni di Mola e Conversano (l’ing. Dimarino), avevano inequivocabilmente dimostrato come durante la costruzione delle vasche di soccorso, dal 2007 in poi, non fossero state rispettate alcune norme essenziali. A rischiare il processo sono: Rocco Lombardi, Paolo Lombardi, Carmine Carella, Angelo Vito Antonio Procaccio, Giancarlo Florio, Francesco Bitetto, Antonio De Risi , Romano DonnoAntonio Albanese, Saverio Misceo, Enrico Tatò.
A questo punto, se il Gip deciderà definitivamente per il rinvio a giudizio, il Comune di Conversano si troverà nelle condizioni di doversi costituire parte civile nel processo, così come in molti gli avevano già chiesto già di fare ma che non ha mai fatto per la posizione del suo consulente legale avv. Chiusolo, che in assemblea pubblica si pronunciò verso quella parte della giurisprudenza prevalente che suggersice la costituzione di parte civile solo dopo il rinvio a giudizio. Tenuto conto dell’affidamento alla Lombardi Ecologia della gara per il servizio di raccolta rifiuti e raccolta differenziata, la costituzione di parte civile da parte del comune significherebbe interrompere il rapporto tra l’ente e la stessa impresa.
Intanto crescono le preoccupazioni in città per le imputazioni richieste dai giudici Bruno e Pisani: a vario titolo si tratta di disastro ambientale, truffa, falso ideologico, frode. E si parla di omessi controlli, falsificazione del collaudo, strutturale inidoneità geologica del sito, gravi violazioni nella realizzazione delle vasche, tombamento e smaltimento di rifiuti non autorizzati anche pericolosi. Una serie di elementi che non fa dormire sonni tranquilli ai cittadini conversanesi e molesi preoccupati sempre di più di quanto possa ancora emergere. Intanto è attesa la decisione dell’ufficio Gup-Gip del Tribunale di Bari circa il rinvio a giudizio. Se i giudici opteranno per il rinvio a giudizio, cosa molto probabile, si apriranno una serie di scenari imprevedibili per il sistema dei rifiuti. E potrebbero esserci anche novità politiche soprattutto per il Comune di Conversano.

 

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