“Eravamo io, Lorenzo, Ciro e…”. Consiglieri e assessori si posizionano con Paolicelli (PD) e cresce la confusione

Il consigliere regionale Francesco Paolicelli (PD), da tempo coltiva rapporti con alcuni consiglieri e assessori della maggioranza che sostiene il sindaco Giuseppe Lovascio ma non con la sezione o i consiglieri comunali del suo partito. Il quale partito, il PD di Conversano, è all’opposizione dell’attuale amministrazione comunale. Un guazzabuglio che trova giustificazioni nella grande tendenza al trasformismo dilagante tra alcuni esponenti politici regionali, in questo caso Paolicelli, che non disdegnano di fare alleanze con chiunque, purché portino consensi.

E’ chiaro che ognuno risponde alla propria cultura politica, così come è chiaro che alcuni esponenti della maggioranza di Conversano (Palumbo, Berti, D’Addetta, Abbruzzi, Fanelli e Moramarco) sono liberi di posizionarsi come meglio credono nello scacchiere del potere. Perché risulta difficile pensare che tra Paolicelli e i suddetti esponenti politici locali si parli dei conflitti mondiali in corso, del dramma e del genocidio di Gaza (chissà cosa direbbe Paolicelli se sapesse che tutti questi esponenti politici con i quali ha posato per la foto ricordo, l’11 luglio scorso in Consiglio Comunale, hanno votato contro una mozione che chiedeva il riconoscimento dello Stato della Palestina e si esprimeva chiaramente contro il genocidio) oppure del PIL che è in frenata oppure, ancora, di come fare per liste d’attesa in Puglia.
Semplici dettagli, evidentemente.

Ma il consigliere regionale Paolicelli sa, invece, che il PD di Conversano è all’opposizione dell’attuale amministrazione comunale e sta costruendo, con le altre forze del centrosinistra, una proposta politica alternativa per quando si andrà al voto amministrativo: primavera 2026. Forse questo potrebbe generargli un imbarazzo che non sembra manifestarsi.

Gli unici che, invece, fanno il loro mestiere sono proprio i consiglieri e assessori che hanno posato nella foto: non hanno vincoli politici con alcun partito e si sentono giustamente liberi di agire come meglio credono. E anche di votare contro le mozioni che condannano il genocidio di Gaza.
Non c’è nessuno, forse nemmeno Paolicelli, che gli chiederà conto.

I rumori della campagna elettorale per le elezioni regionali cominciano a sentirsi sempre più vicini e i segni del trasformismo sono lì, dietro l’angolo.
Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente“, ammoniva Mao Zedong qualche decennio fa. Come dargli torto?

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