E’ intervenuto il presidente onorario della fondazione “Di Vagno” a precisare l’accaduto alla Camera dei Deputati durante la discussione della legge per il centenario dell’omicidio Matteotti (giugno 2024)
Conversano – Continua ad essere vittima di “gravi dimenticanze” il deputato conversanese Giuseppe Di Vagno, ucciso il 25 settembre 1921 da squadracce fasciste. Durante la discussione in aula alla Camera dei Deputati della legge per il centenario dalla morte di Giacomo Matteotti (ucciso dai fascisti nel Giugno 1924), Rita Dalla Chiesa, relatrice di maggioranza eletta nel nostro collegio alle ultime elezioni politiche nelle liste di Forza Italia, aveva dimenticato di citare Giuseppe Di Vagno come prima vittima del fascismo. Una dimenticanza che non era andata giù a tanti deputati, a partire da Federico Fornaro (PD) che nel suo intervento durante la seduta del 5 luglio scorso aveva dato atto, con una dichiarazione ufficiale, che era stato Di Vagno il primo deputato vittima del fascismo ben prima del suo avvento ufficiale (1922). Una citazione, quella di Fornaro, che aveva sortito l’effetto di un riconoscimento dell’aula che ha tributato a Di Vagno un lunghissimo applauso da parte di tutti.
L’episodio non è sfuggito alla fondazione Di Vagno e al suo presidente onorario Gianvito Mastroleo che ha dichiarato a Oggiconversano.it: “Forte emozione nel corso della seduta plenaria del 5 luglio scorso della Camera dei Deputati per l’evocazione del sacrificio di Giuseppe Di Vagno (sett. 1921). E’ accaduto, infatti, che nelle dichiarazioni di voto sulla legge per il Centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti (giugno1924) il capo gruppo del PD, on. Federico Fornaro nel rievocare, con un’originale analisi storiografica tutta incentrata sul fascismo agrario degli anni ‘20-‘21 dell’omicidio Matteotti, abbia richiamato, accostandola, la figura di Giuseppe Di Vagno che la Camera ha salutato con uno sentito, sincero e unanime applauso: che ha richiamato l’altra ovazione, altrettanto convinta e sincera, che il 6 giugno 2015 salutò l’approvazione a larghissima maggioranza della Legge per l’istituzione del “Premio di ricerca Giuseppe Di Vagno” (L.15.6.2015 n. 76), duramente osteggiata solo dal M5S. Peccato che mentre la relatrice della Legge Matteotti al Senato, la Senatrice a vita Liliana Segre, nella sua relazione abbia richiamato la figura di Di Vagno, la On.le Rita Dalla Chiesa (FI), relatrice di maggioranza alla Camera, peraltro eletta in terra di Bari, se ne sia dimenticata: anche se in una dichiarazione postuma, scusandosi per la dimenticanza, non ha avuto difficoltà a dichiarare, testualmente, “il giorno successivo, a seguito del richiamo di Di Vagno da parte di un deputato del PD, tutta l’aula, maggioranza e opposizione, ci siamo alzati per applaudire”.