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“Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale”. La rivolta dei gestori e dei lavoratori dei servizi privati all’infanzia

“Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale”. La rivolta dei gestori e dei lavoratori dei servizi privati all’infanzia

Si terrà oggi 12 giugno la manifestazione presso la Presidenza della Regione Puglia

Comunicato stampa 

Bari – Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale e l’odore della cenere insopportabile per i gestori dei servizi privati ed i loro lavoratori. Parliamo più di 1000 strutture private autorizzate e regolamentate dal regolamento n. 4 del 2007 dalla Regione Puglia.

Il Decreto Rilancio ha previsto l’utilizzo di 13 settimane di cassa fino al 31 agosto, ciò significa che per le strutture chiuse dai primi di marzo avranno la copertura fino alla prima settimana di giugno. I mesi successivi saranno a carico delle imprese, già martoriate da mesi di inattività che senza alcun sostegno hanno accumulato già troppi debiti. La situazione è kafkiana al punto che sembra impossibile sia vera, eppure lo è.

Siamo profondamente angosciati, viviamo un incubo da 3 mesi, ogni giorno affondiamo nelle sabbie mobili create da chi dovrebbe tutelare le piccole imprese dell’educazione, educatrici, insegnanti, cuoche, ausiliare che non hanno prospettive; mesi di battaglie per arrivare allo stesso risultato: siamo invisibili, non abbiamo ricevuto alcun contributo per la sopravvivenza. Qualora venisse a mancare il sostegno richiesto molte delle nostre imprese saranno destinate a chiudere, causando disagi sociali da non sottovalutare. La Puglia deve poter garantire alle madri ed ai padri lavoratori di ritrovare i propri servizi educativi.

La Regione Puglia ha dimenticato che esistono 40.000 bambini che frequentano i Servizi Educativi Privati, le cui strutture coprono il 60% del territorio regionale, offrendo un servizio privato educativo e sociale di valenza pubblica. Questi bambini sono ignorati nei pensieri e nelle azioni dei governanti dall’inizio del lockdown.

Decine di migliaia di lavoratori delle strutture educative sono destinati ad entrare nel lungo elenco dei disoccupati che questa crisi sta producendo, insieme agli imprenditori che li seguiranno a ruota dopo aver portato i libri in tribunale.

Tutto ciò può essere fermato e il Comitato EduChiAmo ha chiesto un’interpellanza per portare i punti  fondamentali all’attenzione di tutta la Regione per un sostegno concreto atto a sostenere i Servizi Educativi Privati, pertanto gestori dei nidi, delle scuole dell’infanzia private, dei centri ludici prima infanzia, delle ludoteche, lavoratori e genitori di tutta la Puglia scenderanno in piazza.

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