Si è riunita venerdì 6 dicembre la commissione pari opportunità del Comune di Conversano (Chiara
Candela, Angelica Didonna, Rita Filipponio, Rosa Liuzzi, Rosa Macchia, Federica Marotti,
Giulia Pascale e tutte le consigliere comunali), dopo ben sedici anni dall’approvazione del regolamento del Consiglio Comunale. Un’eternità, se si considera che l’articolo del regolamento che prevede l’istituzione della commissione è di fatto superato da una concezione completamente diversa del concetto di pari opportunità. Non a caso il regolamento, datato e mai cambiato nonostante le promesse fatte ad ogni inizio legislatura, prevede solo la presenza di componenti di genere femminile nella commissione: una vera e propria “bestemmia”.
Il movimento politico Quark, dopo aver proposto quasi tre anni fa l’istituzione della commissione stessa attraverso la consigliera Barbara Accardo, ha ritenuto con una lunghissima nota (riportata integralmente in fondo a questo articolo), di spiegare ai cittadini i motivi del proprio impegno sollevando un vero e proprio caso politico. Secondo il movimento Quark, il Partito Democratico di Conversano “non ha un volto e se da un lato non ci si può confrontare con il Partito Democratico per l’assenza di un Segretario, dall’altro il partito stesso continua a muoversi e ad assumere delle scelte, spesso caratterizzate da un (non troppo) ambiguo “allineamento” con la maggioranza del sindaco Lovascio. Nel caso della Commissione per le Pari Opportunità e della Consulta giovanile, la scelta è stata quella di rischiare di rompere definitivamente il campo dell’opposizione cittadina già troppo fragile e frammentato: strano e controintuitivo per un Partito che aspira, a livello nazionale, a guidare una nuovo progetto largo e progressista. Chissà cosa ne penserebbe Elly Schlein“.
Le dichiarazione del movimento, di cui è segretaria la stessa consigliera comunale Barbara Accardo, ufficializzano di fatto la crisi “politica” delle opposizioni presenti in Consiglio Comunale anche se qualche segnale, oltre che in questi anni, si è era percepito nell’ultimo mese durante la discussione sul salario minimo comunale che aveva visto l’assenza dei due consiglieri del PD (Borrelli e Matarrese), nonostante la posizione del partito chiara e favorevole al salario minimo. Da una parte il Partito Democratico, dall’altra i suoi due consiglieri comunali assenti alla votazione che non hanno mai giustificato ai cittadini i motivi di quella pesante assenza.
Il problema che pone Quark, naturalmente, non sembra riguardare solo le opposizioni ma chiama in causa anche la maggioranza che regge la giunta guidata dal sindaco Lovascio. E’ chiaro il riferimento di Quark a possibili e ripetuti “inciuci” del gruppo consiliare del PD con parti della maggioranza. Parti che non hanno mai smentito di avere rapporti con il PD regionale e provinciale. E’ nota la vicinanza del sindaco Lovascio all’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, così come è nota la vicinanza del gruppo Conversano per tutti con il consigliere regionale Paolicelli (PD) e con lo stesso Decaro. Cosa significano questi rapporti? Che risvolti potranno avere nelle elezioni amministrative che si terranno tra aprile e giugno 2026? Nessuno avrebbe mai pensato che l’elezione della commissione pari opportunità, una conquista durata veramente troppo tempo, sarebbe riuscita ad avere una funzione chiarificatrice sul futuro della maggioranza di governo locale e su quello del fronte largo di sinistra e progressista.
Le domande che in molti si pongono sono le seguenti:
1) riusciranno le forze politiche del “campo largo” a intraprendere un percorso per proporre una visione alternativa all’attuale governo e una nuova visione di città”?
2) riusciranno le forze della maggioranza, in alcuni dei suoi gruppi consiliari, a rimanere unite per continuare l’attuale esperienza amministrativa nonostante le forti tentazioni di abbracciare il credo dei “democratici”?
L’unica cosa che si può dire è, nel giorno in cui si è venuti ufficialmente a conoscenza del periodo in cui si svolgeranno le prossime amministrative a Conversano (primavera 2026), che con l’autocandidatura e conseguente elezione a presidente della commissione pari opportunità della consigliera Angela Borrelli (PD), nulla potrà essere come prima. Sia nella maggioranza politica che regge la giunta Lovascio, sia nell’opposizione presente in consiglio e non.
Il Pd, attualmente commissariato e in vista del nuovo congresso di circolo, non ha ancora replicato a Quark e dovrà dare segnali chiari ed esercitare il suo importante ruolo e dire se intende mettersi a capo di una larga coalizione per un’alternativa a questo governo locale; la maggioranza dovrà invece chiarirsi al suo interno dove attualmente convivono anime di destra e anime più vicine al PD. Nessuno potrà più ormai rinviare o far finta che non esista il problema. E’ il tempo delle scelte.
LA NOTA DEL MOVIMENTO QUARK
In tante e tanti ci state chiedendo come mai Barbara Accardo non sia stata eletta Presidente
della Commissione per le Pari Opportunità. Crediamo allora che sia utile e doveroso
puntualizzare alcune questioni e dare qualche chiarimento.
Negli scorsi giorni sono stati eletti i presidenti della Commissione per le Pari Opportunità e
della Consulta Giovanile, due organi in seno al Consiglio comunale della nostra città la cui
proposta di istituzione è stata portata avanti rispettivamente da noi di QUARK (per la
Commissione Pari Opportunità) e dal PD con la sua giovanile “Giovani Democratici” (per la
Consulta Giovanile). La consigliera Borrelli (PD) si è proposta per la Presidenza della
Commissione per le Pari Opportunità, venendo eletta con il voto favorevole dei componenti
della maggioranza del sindaco Lovascio, mentre Amedeo Creatore, ex segretario dei GD, è
stato eletto Presidente della Consulta Giovanile. La “grammatica”, ma soprattutto
responsabilità e coerenza politiche, avrebbero voluto che la nostra consigliera Barbara
Accardo venisse proposta dall’opposizione per la presidenza della Commissione per le Pari
Opportunità, e un membro del PD per quella della Consulta Giovanile, ma così non è stato.
Partito Democratico e Giovani Democratici hanno infatti proposto a noi di QUARK uno
“scambio”: loro la Commissione per le Pari Opportunità, noi la presenza in Consulta
Giovanile, per motivi ancora poco chiari, quanto meno curiosi, e nella migliore delle ipotesi
comprensibili ma non condivisibili. Abbiamo rifiutato, e scriviamo questo comunicato per
spiegare le nostre ragioni alla cittadinanza.
Primo: per noi la politica non può e non deve essere merce di scambio. Crediamo che la
logica del “do ut des”, che caratterizza in particolare la politica dei paesi e delle piccole città
come la nostra, sia da rigettare in toto a favore di una Politica incardinata sulla
responsabilità e sulle proposte costruite con lavoro collettivo e dal basso. È quello che
abbiamo fatto in questi anni, confrontandoci con associazioni, cooperative, lavoratrici e
lavoratori, disoccupate e disoccupati, comunità LGBQIA+ e minoranze, nell’ottica di istituire
uno spazio istituzionale che si occupi di Pari Opportunità innanzitutto comprendendo i
bisogni e le istanze di chi oggi non gode, appunto, di pari opportunità.
Secondo: la responsabilità. Abbiamo proposto l’istituzione della Commissione per le Pari
Opportunità ormai quasi tre anni fa, e da allora ci siamo scontrati con continui rinvii, stop,
discussioni consiliari, proposte di modifica del regolamento. Crediamo che questi ritardi
siano in parte frutto di una mancata volontà politica di istituire quest’organo per noi
fondamentale, in parte probabilmente anche sintomatici della difficoltà (legittima) di
comprendere l’importanza e gli effetti positivi di uno spazio istituzionale tanto innovativo,
almeno nelle nostre intenzioni. Nonostante questo, abbiamo continuato a portare avanti la
nostra proposta (in solitaria), ci siamo assunti la responsabilità di seguirne passo passo
l’istituzione e i primi adempimenti, in primis le candidature dei membri esterni, e anche di
aprire un confronto tra i membri dell’opposizione e della maggioranza sulla figura della
presidenza della Commissione. Ricordiamo, a margine, che se la Commissione inizierà ad
essere operativa (ci auguriamo) soltanto da oggi, dopo due anni e mezzo dalla nostra
iniziativa, è dovuto anche alla proposta di alcuni Consiglieri comunali di maggioranza di
riaprire i termini per presentare candidature da parte di aspiranti componenti esterni al
Consiglio comunale, proposta condivisa anche dalla Consigliera Borrelli.
Insomma ci siamo fatti carico di seguire l’intero iter di istituzione della Commissione, e ci
dispiace dover constatare che non è stato fatto lo stesso da parte del PD e dei Giovani
Democratici per quel che riguarda la Consulta Giovanile, essendo arrivati a ridosso della sua
istituzione senza farsi carico di responsabilità alcuna nell’avviare un dibattito in merito alla
presidenza della stessa tra i membri del consiglio e in particolare dell’opposizione, salvo poi
tirar fuori dal cilindro il nome dell’ex segretario dei GD. Ci auguriamo che, almeno ora che ne
è presidente, la Consigliera Borrelli vorrà programmare prontamente e puntualmente le
attività della Commissione per le Pari Opportunità, mantenendone aperti il confronto e gli
spazi di lavoro interni.
Ultimo, ma non ultimo: tra le motivazioni avanzate da PD e GD nel proporre a Barbara
Accardo la presenza in Consulta giovanile c’è quella relativa all’età anagrafica, ma QUARK
ha sempre rigettato l’idea che i “giovani” in politica debbano occuparsi solo di giovani. In
questi anni ci siamo occupati di lavoro, di ambiente, di sviluppo economico, di diritti, di
cultura, temi trasversali che interessano tutta la cittadinanza. Crediamo che relegare i
giovani alle politiche per i giovani sia controproducente e deleterio per i giovani stessi, che si
trovano oggi a risentire in prima persona degli effetti di scelte politiche a nostro modo di
vedere errate proprio sui temi trasversali cui accennavamo poco fa.
Noi, come abbiamo sempre fatto, saremo parte attiva, in Consiglio comunale e fuori, di
questi due nuovi organi di cui il nostro Comune si è dotato: avanzeremo le proposte frutto di
anni di confronto e dibattito collettivo, lo faremo con coerenza e responsabilità, e alla
responsabilità chiameremo chi dovrà presiederli.
Infine, una nota doverosa. In questi mesi abbiamo più volte tentato di interfacciarci con il
Partito Democratico e i Giovani Democratici per confrontarci e trovare la quadra su quanto
fin qui discusso in questo comunicato. Non è stato mai possibile farlo, e il motivo è sempre
lo stesso: il Partito Democratico a Conversano sembra non avere mai volto, essendo da 4
anni senza un Segretario nel pieno delle sue funzioni e delle sue prerogative (come abbiamo
già sottolineato nel comunicato di alcune settimane fa sul salario minimo comunale), per cui
ci è stato sempre risposto di interfacciarci esclusivamente con i consiglieri comunali. Ci
chiediamo se i membri del circolo cittadino del PD non abbiano un sussulto di dignità,
considerato che spesso i consiglieri comunali rappresentano sé stessi, svincolati da
qualsiasi indirizzo politico e mossi a volte più dall’ambizione personale che dalla
consapevolezza di dover rappresentare un gruppo politico e dunque una quota di elettorato.
Ribadiamo ancora, inoltre, che se da un lato non ci si può confrontare con il Partito
Democratico per l’assenza di un Segretario, dall’altro il partito stesso continua a muoversi e
ad assumere delle scelte, spesso caratterizzate da un (non troppo) ambiguo “allineamento”
con la maggioranza del sindaco Lovascio. Nel caso della Commissione per le Pari
Opportunità e della Consulta giovanile, la scelta è stata quella di rischiare di rompere
definitivamente il campo dell’opposizione cittadina già troppo fragile e frammentato: strano e
controintuitivo per un Partito che aspira, a livello nazionale, a guidare una nuovo progetto
largo e progressista. Chissà cosa ne penserebbe Elly Schlein.
Da noi il più grande augurio va soprattutto ai membri esterni della Commissione: Chiara
Candela, Angelica Didonna, Rita Filipponio, Rosa Liuzzi, Rosa Macchia, Federica Marotti,
Giulia Pascale. Siamo sicurə che sapranno mettere al servizio della comunità la loro
esperienza, la loro professionalità e serietà, e che insieme potremo avviare un percorso
proficuo e organico: la loro presenza e partecipazione è fondamentale per costruire una
prospettiva della città assieme alla città stessa, e non chiusa nelle pareti della nostra Casa
comunale.
Come proponenti di questa Commissione, e con tutte le realtà politiche e associative che lo
vorranno, sottoporremo da subito alla Presidente e all’intera Commissione alcune proposte
che vadano subito ad agire al fine di una maggiore “parità delle opportunità”: le persone con
disabilità vengono limitate innanzitutto fisicamente nella nostra città, è necessario muoversi
per eliminare le barriere architettoniche e per favorire una città più inclusiva; gli episodi di
violenza di genere partono innanzitutto dalla mancanza di una seria educazione sessuale, di
genere e affettiva che parta dai primi gradi della formazione; a Conversano, i tassi di
occupazione e disoccupazione delle donne mostrano un divario ancora troppo ampio fra i
generi e che è necessario assottigliare. Sono solo alcuni dei temi che porteremo in
discussione, nella speranza che vengano accolti e che siano oggetto di discussione e
riflessione fra tutte e tutti, anche con una reale collaborazione fra i vari organi istituzionali, fra
cui la terza Commissione e la Consulta giovanile, anch’essa appena istituita.
È un passo che arriva dopo anni di sfide, ma è ancora solo il primo passo.
Tenere due piedi in una scarpa è tipico di questo momento storico e Conversano non fa eccezione anzi è insito negli usi e costumi di questa comunità se poi si aggiunge l’opportunismo più il leccaculismo il quadro è completo.