Il servizio ferroviario sulla tratta Bari-Martina (via Conversano) era stato sospeso nel giugno 2019 per lavori di elettrificazione della tratta. La consegna dei lavori era prevista per il 2021, a 18 mesi dal giugno 2019. Naturalmente la pandemia, ma non solo quella, provocò il primo rinvio, infatti si parlò del 2023 come data per il ripristino del servizio. Ma nemmeno per sogno, nel 2023 si parlò del 2024 data che, naturalmente, non fu affatto rispettata. Infatti ai microfoni del Tg3, l’amministratore delegato di Fse Giorgio Botti, lo stesso che aveva assicurato l’avvio dell’esercizio per il 2024, ha parlato di settembre 2025 in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico 2025/2026.
Una serie di rinvii, alcuni forse giustificati, ma altri frutto di un disallineamento dei vari lavori sulla stessa tratta (oltre all’elettrificazione i lavori hanno riguardato l’interramento della tratta Triggiano-Capurso) che hanno mostrato ancora una volta l’incapacità di dare risposte ai cittadini, con conseguenze ambientali, economiche e riguardanti il diritto allo studio.
Quantificare il danno economico arrecato ai pendolari lavoratori è impresa ardua, molti di loro hanno dovuto far ricorso ai mezzi propri per raggiungere i posti di lavoro, dato che i servizi automobilistici sostitutivi hanno presentato problemi oggettivi e organizzativi per quanto riguarda i tempi di percorrenza.
Inutile poi parlare dei problemi di natura ambientale, dato che aver immesso per sei anni automezzi privati in circolazione sulle strade provinciali e statali per la mancanza del servizio pubblico ferroviario, ha determinato un carico ambientale di estrema gravità.
Per poi approdare ai problemi riguardanti il diritto allo studio e la penalizzazione delle scuole (soprattutto licei e professionale) di Conversano che hanno visto ridimensionarsi il numero degli iscritti “anche per motivi concernenti la mancanza del trasporto pubblico ferroviario“.
Una vera e propria mazzata per la comunità conversanese, e per quelle dei paesi compresi nella tratta, sulla quale nessuno sembra dover e voler rispondere.
Né i dirigenti di Fse (stazione appaltante) che si limitano a dare sporadiche notizie solo sui rinvii, né l’amministrazione locale, né quella regionale e nemmeno il governo nazionale: tutti sembrano non interessarsi del disagio di 120mila cittadini del sud est barese ormai esausti per essere stati tagliati fuori da uno dei servizi essenziali, quale quello del trasporto pubblico locale.
Una situazione paradossale e per la quale, come spesso accade, sembra che non ci siano responsabili. In tanti si pongono domande semplici alle quali nessuno riesce a dare risposte: cosa si è disallineato tra i lavori di interramento della Triggiano-Capurso e quelli di elettrificazione della tratta Bari-Martina, via Conversano? Al momento nessuno risponde e sembra che tutti alla domanda guardino altrove. Come a dire: “Non è a me”.
