Uguale retribuzione e uguale opportunità non riguardano solo l’equità: riguardano il rispetto della dignità umana sia delle donne che degli uomini (Billie Jean King)
Cosa lega l’appena trascorsa Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne con le straordinarie vittorie delle formazioni italiane, sia femminile che maschile, nel campionato mondiale a squadre di tennis?
Ciò che le lega, a mio avviso, è proprio la pari dignità di genere. Uguale dignità che si traduce sia in una stessa attenzione dei media, sia anche in una equiparabile contribuzione economica.
La manifestazione mondiale a squadre di tennis è intitolata a Billie Jean King, tuttora in vita, che è stata una delle più grandi giocatrici di tennis nella storia. Ma oltre alle sue notevoli doti tennistiche, che la portarono ad essere per tanti anni la migliore tennista del mondo, Billie si fece notare anche per la sua strenua battaglia contro il sessismo.
Nel 1973, a trent’anni, l’atleta statunitense dichiarò che non avrebbe preso parte agli US Open se i premi per le donne non fossero stati parificati a quelli dei colleghi uomini e, dopo la sua protesta, il torneo divenne il primo al mondo a offrire uguali vincite in denaro.
Ecco dunque che la frase riportata in testa assume tutta la sua significatività.
Purtroppo bisogna dire che la strada verso la parità dei sessi è lungi dall’essere raggiunta.
Se ci si limita all’Italia, bisogna lamentare che nei due sport più popolari e con maggiori introiti economici, il calcio e la pallacanestro, il divario tra uomini e donne, sia in termini di attenzione, sia riguardo all’aspetto economico, è abissale.
Lo stesso presidente Mattarella, rimarcò in passato questa ingiustizia, e sarebbe ora che tale divario cominci ad essere colmato. Troppe persone sensibili continuano a seguire questi sport senza dire una parola verso l’annullamento di questa disparità. La passione non può obnubilare la coscienza.
Non sarà certo un processo facile né rapido, ma mi piacerebbe un giorno vedere, per usare una metafora, dare un calcio a questa iniquità di genere, buttando nel canestro dei rifiuti la palla avvelenata della disparità di trattamento.
Per chiudere il ragionamento, sono fermamente convinto che solo quando si raggiungerà a tutti i livelli la pari dignità di genere, allora anche la violenza sulle donne vedrà ridursi in modo drastico.