Conversano all’avanguardia per i servizi funerari. Controlli di Polizia locale, Ufficio Tecnico e Asl ai due centri di via Golgota e via Castellana

Si è trattato di controlli impiantistico-strutturali. Sono stati effettuati il 3 settembre scorso presso le due strutture funerarie di via Golgota (Centro Funerario Conversanese) e via Castellana (Il Cordoglio) da funzionari della Polizia Locale di Conversano, Ufficio Tecnico del Comune di Conversano e Asl.

Da tempo intorno alle case funerarie c’è tensione in città per questioni legate alla tipologia del servizio, casa funeraria o casa del commiato, che hanno interessato anche la Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri (FE.N.I.OF), una delle più rappresentative con sede a Bologna.

Il Centro Funerario Conversanese di via Golgota

Bisogna dire che Conversano è all’avanguardia in termini di servizi funerari in quanto da anni viene applicata la legge e il regolamento regionale che fissa i paletti e i requisiti per svolgere tale attività. Cosa che, a suo tempo e fino al 2021, interessò anche la chiesa dato che, su sollecitazione di alcuni operatori, furono nei fatti esclusi i luoghi di culto dalla funzione di “case del commiato” in quanto non avevano i requisiti fissati dalla norma (L.R. n. 34/2008 – “Norme in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri e dal regolamento regionale“; Regolamento Regionale n. 8/2015Regolamento Regionale in materia di Polizia Mortuaria e disciplina dei cimiteri per animali d’affezione).

E negli ultimi anni è anche cambiata qualcosa per i servizi funerari, sia per la presenza delle case del commiato che per quella di personale giovane e, con alle spalle, formazione presso i centri accreditati. Si stimano quasi 100 giovani, tantissimi studenti, che gravitano intorno a questo mondo e che sono iscritti ad agenzie interinali e svolgono il servizio anche in paesi e città limitrofe con professionalità.

La Casa Funeraria “Il Cordoglio” di via Castellana

Intanto sono in corso controlli con i quali le istituzioni interessate, Polizia Locale, Ufficio Tecnico e Asl stanno verificando i requisiti impiantistico-strutturali delle due strutture conversanesi, oltre a dover verificare quelli amministrativi, riguardanti i processi autorizzativi normati dalla legge regionale e dal regolamento regionale. E di per se l’attività di monitoraggio delle istituzioni, come quella in corso, rappresenta una garanzia per il servizio offerto ai cittadini.

La città di Conversano è una delle poche ad aver applicato le norme regionali, cosa che ha fatto anche storcere il naso a tanti cittadini che, alcuni ancora oggi, rivendicano il “diritto” a salutare i propri cari nelle chiese. Cosa non più possibile in ossequio alle nuove norme igienico-sanitarie da rispettare.

E in alcuni ambienti della città è in corso il dibattito sulla cremazione e sul servizio che attualmente continua a presentare qualche problema per chi esprime la volontà di essere cremato. Un dibattito che sicuramente vedrà, anche questa volta, i pro e i contro. E che vedrà protagonisti sia gli operatori che il Comune di Conversano (oltre a quello che sarà il parere dei cittadini) che sceglieranno se dotarsi di infrastruttura per questo servizio o meno.

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