Una delle immagini più divertenti che conservo è la scena del film “Il ragazzo di Campagna” dove gli abitanti di un anonimo paese della Lombardia si spostavano con le loro sedie, in aperta campagna, per aspettare il passaggio del treno.
Una situazione simile la stiamo vivendo a Conversano, con la differenza che il passaggio del treno invece di
attenderlo lo subiamo, causa l’elevato tempo di chiusura dei passaggi a livello. Le attese oscillano da pochi
minuti alla mezz’ora. Questa lunga attesa crea delle file interminabili che congestionano le strade di
Conversano e, di fatto, bloccano la viabilità. Una scena surreale condita da incredulità, rabbia e imprecazioni.
E molti automobilisti, per tutto il tempo d’attesa, non spengono l’auto liberando nell’aria quelle polveri
responsabili di molte patologie respiratorie. Sarebbe interessante monitorare i valori della qualità dell’aria nella nostra città per capire se ci sono aumenti dei parametri di analiti che potrebbero causare patologie, visto che nei cinque anni passati la ferrovia è stata chiusa per i lavori di elettrificazione che, a conti fatti, ha aumentato i tempi di attesa ai passaggi a livello. Roba da non credere!
In passato alcuni cittadini si sono organizzati in comitati ed hanno provato a chiedere la chiusura dei
passaggi a livello. Oggi, invece, le lamentele corrono sui social con tanto di foto postate a confermare le dimensioni delle lunghe file di auto.
La domanda è d’obbligo: cosa si fa adesso? Si convive con la ferrovia e con i disagi aumentati? Tra l’altro, va
ricordato, che la tratta garantita da Trenitalia è quella che parte da Rutigliano e termina a Martina Franca.
Quindi tutti gli studenti o i pendolari che si devono recare a Bari per seguire le lezioni devono comunque organizzarsi autonomamente.
Una prima soluzione è quella di reperire risorse economiche per ultimare la costruzione dell’anello mancante della circonvallazione, così da permettere ai camion di non entrare nel centro urbano e alleggerire il carico di traffico.
Per quanto riguarda la ferrovia una soluzione era quella proposta dall’ex assessore ai trasporti
della Regione Puglia Giannini che, nel 2019, stanziò 12 milioni di euro per cercare di risolvere il problema.
Nella proposta progettuale di Trenitalia riferita ai 12 milioni di euro stanziati dalla Regione, si prevedeva la chiusura di molti passaggi a livello e la creazione di due sottopassi a nord e sud della città. Una soluzione che serviva più a risolvere i problemi delle Sud Est che non quelli della nostra comunità che avrebbe aggravato di gran lunga una situazione già così precaria. Infatti il progetto non piacque a nessuno. Sia alla passata amministrazione che a quella attuale che, tra l’altro, non è riuscita a “conservare” i 12 milioni attribuitici dalla Regione Puglia, di fatto riconsegnandoli inopinatamente.
Attualmente bisogna rendersi conto di una cosa: la situazione in città è critica, è peggiorata e urge un intervento immediato dei decisori politici. La nostra città è priva, in questo momento, di un vero e proprio servizio essenziale quale il trasporto pubblico. Siamo una comunità fortemente penalizzata e, soprattutto, non si intravede alcuna soluzione immediata. Vogliamo continuare a privare lavoratori, pendolari e studenti dei treni per raggiungere il posto di lavoro o di studio? Vogliamo continuare ad avere strade intasate, inquinate e auto imbottigliate? Non c’è più tempo per attendere fatalisticamente gli eventi, bisogna fare qualcosa. L’amministrazione comunale sembra aver tirato i remi in barca e rinunciato alla proposta di soluzioni possibili sia alla regione Puglia che a Trenitalia. Si rimetta al lavoro seriamente perché troverebbe i cittadini come propri alleati. A Conversano, su questo problema, non se ne può più. Per davvero!