L’associazione di volontari ODV protagonista della rinascita e della cura del lago di Sassano
Conversano – Se nel periodo natalizio, approfittando delle belle giornate, vi siete fatti delle passeggiate per le strade che costeggiano il lago di Sassano, avrete notato che sotto uno dei tre archi in pietra, posizionati esattamente sotto la strada che porta a Casamassima, era stato installato un presepe allestito dall’associazione ODV Sassano’s community. Gli iscritti a questa associazione sono nove in totale. Oggiconversano.it ha incontrato Michele Solfrizzo, dipendente del CNR, e Mimmo Fanelli, bancario in pensione, per parlare del “gesto rivoluzionario” che questa associazione ha fatto. Infatti gli iscritti della Sassano’s community sono passati dalle parole ai fatti, hanno varcato il confine tra chi si lamenta delle cose che non vanno, o i teorici dell’ambientalismo, e rimboccandosi le maniche hanno cominciato a curare il Lago di Sassano. Come un bene comune.
Il loro è un entusiasmo contagioso, basti pensare a quel gruppo di ragazzi che l’anno scorso, approfittando di una bella giornata, si erano recati in bicicletta al lago. Scambiando i membri dell’associazione per degli operai, si avvicinarono loro per augurare buon lavoro. I volontari spiegarono, invece, quello che stavano facendo e i ragazzi, lasciate le biciclette, fecero la stessa cosa per quel giorno e altri fine settimana successivi.
Oltre l’entusiasmo è l’unità d’intenti dei membri dell’associazione a colpire tutti. Alle nostre domande, hanno sempre confermato l’unicità delle loro risposte.
Associazione ODV Sassano’s community, ODV sta per?
Organizzazione di volontari. A novembre ci siamo costituiti e adesso stiamo facendo richiesta per l’iscrizione al registro nazionale. Attualmente siamo in nove ma vorremmo coinvolgere altre persone sia perché ci serve una mano ed abbiamo bisogno di entusiasmo e sia perché con la quota associativa paghiamo le attività.
Quindi delle attività di manutenzione vi occupate voi?
Tutto è nato nel giugno del 2021 quando la mancanza di acqua provocò la morte di molte specie di animali presenti. In seguito c’è stato anche l’incendio i cui resti sono visibili basta vedere alcune parti dei pini che si sono seccate cosi come l’olmo, insomma questi alberi vanno potati ed è un’operazione che va pagata. Poi c’erano gli arbusti che abbiamo spiantato e tolto. L’erba raggiunge l’altezza di 60 centimetri che in estate puntualmente si secca ed è facile che prende fuoco, basta una semplice sigaretta lanciata dalla strada.
Per la realizzazione del presepe avete utilizzato materiale riciclato. Quindi il vostro impegno nasce anche dalla presa di coscienza che l’uomo ha distrutto il pianeta e l’uomo lo deve salvare?
Per la realizzazione del presepe abbiamo coinvolto amici artisti e fabbri per realizzare la stella cometa. L’unico articolo non riciclato che abbiamo comprato è stata la serie di luci che abbiamo messo sulla stella. Amici elettricisti ci hanno aiutato ad aggiustare le serie di luci che avevamo avuto e che erano rotte ed anche amici come Gaetano Stea, che ci ha dato dei consigli molto utili per la realizzazione del presepe, e Mario d’Aprile che ci ha prestato molto materiale. La storia del presepe parte da Natale 2021 quando realizzammo un albero di Natale con le luci che furono accese grazie all’’intervento di Lorenzo Abbruzzi. La barchetta l’abbiamo presa da Torre a Mare, sempre regalata. Ovviamente anche per il trasporto della barca abbiamo utilizzato il veicolo di un nostro amico che si è messo a disposizione. Attualmente la Barca con la sua vela resta sul lago perchè non abbiamo un posto dove conservarla. Noi, scherzosamente, abbiamo scritto al responsabile dell’ufficio ambiente dicendogli che la vela della barca attualmente è un importante segnavento.
Cos’è e a cosa serve il giardino dei profumi e delle spezie che volete realizzare?
La fascia di terreno che si trova dall’altro lato di via Casamassima, una volta che l’abbiamo ripulita dai rovi e dai rifiuti ci ha regalato un terreno molto fertile e noi vorremmo utilizzare questo regalo per piantare spezie, profumi ed aromi che chiederemmo al vivaio forestale di Mercadante. Una volta piantate, possibilmente con l’aiuto dei ragazzi delle scuole, metteremmo il nome della pianta sull’etichetta.
Gli alunni oltre a piantarle le toccherebbero con le mani e ne sentiranno il profumo. Noi crediamo che per i ragazzi sia un’esperienza formativa molto semplice e al tempo stesso molto forte e responsabilizzante.
Siete consapevoli del fatto che con il vostro impegno state sopperendo all’assenza dell’amministrazione, non solo di questa ma storicamente di molte amministrazioni?
Certo storicamente c’è sempre stata una certa latitanza da parte delle amministrazioni, anche se l’anno scorso l’attuale amministrazione ha mandato due operai che per quattro ore hanno tagliato l’erba, pulito il percorso che circonda il perimetro del lago. Però questo lavoro è stato fatto a maggio e a giugno l’erba era ricresciuta e necessitava di un altro intervento. Grazie all’aiuto di Beppe Cacciapaglia, che ci fornito i decespugliatori di Legambiente, ed altri amici, come Nicola Laricchiuta e Mimmo Renna che hanno portato i propri decespugliatori abbiamo ripulito in modo da rendere bello e fruibile il nostro lago.
Siete al corrente del progetto del WWF Conversano che voleva acquistare l’area adiacente alla strada che collega il lago di Sassano con il lago di Chienna?
Certo, era un progetto del 2010 se non ricordiamo male. Acquistando quel terreno chiuderemmo l’accesso alle auto creando una grande area pedonale che ingloberebbe anche l’area delle panchine. A noi risulta che l’amministrazione ha programmato l’acquisto di questo terreno
Avete fatto un censimento della flora e della fauna presente?
Abbiamo cominciato con l’olmo campestre presente sulla riva del lago poi abbiamo la presenza di molte carpe, tartarughe e il rospo smeraldino. Il tritone non l’abbiamo mai visto. Abbiamo intenzione anche di fare la mostra fotografica degli uccelli migratori che transitano sul lago.
Come l’Airone?
L’airone quest’anno si è trattenuto per quattro mesi invece dei soliti dieci giorni. Ci ha fatto visita mentre allestivamo il presepe.
Quattro mesi. Per colpa dei cambiamenti climatici?
Sia per colpa dei cambiamenti climatici e sia per la disponibilità di cibo, qui ci sono molte carpe. Per gli animali un altro problema serio è l’eutrofizzazione delle acque del lago legato alla presenza di molta vegetazione. Ovviamente molta eutrofizzazione porta ad una carenza d’ossigeno che potrebbe essere dannosa per la fauna presente.
Qual è il vostro sogno?
Avere sempre acqua a disposizione, creare uno stagno permanente che si potrebbe realizzare con una convenzione con l’ARIF. Vorremmo anche recuperare l’acqua piovana. Rendere bella quest’area attirerebbe molta gente che verrebbe qui a leggere un libro, a fare un picnic, ad osservare gli animali, a prendere il sole. La NATURA CURA lo dice anche uno studio dell’università di Chicago che ha dimostrato che vivere immersi nella natura aumenta del venti per cento la capacità di attenzione e la memoria delle persone.
Terminata l’intervista i nostri due interlocutori hanno continuato a parlarci delle loro idee e progetti, come per esempio installare attrezzi per lo stretching fruibile dai runners, aggiungere piccoli posacenere sulle panchine, pulire i canali di scolo della strada, migliorare la visibilità ai conducenti potando il pino che occupa parzialmente la sede stradale, e che attualmente viene potato dai camion che percorrono la via per Casamassima, far tagliare l’erba almeno quattro volte l’anno, installare una webcam di sorveglianza.
Michele e Mimmo stavano andando molto oltre la cura del lago, non stavano facendo altro che dare la dimostrazione di quanto sia possibile prendersi cura di un bene comune.