Beppe il fustigatore di Conversano: “In Villa Garibaldi le camicie asciugano prima”

I suoi video virali scuotono le coscienze

Conversano – Giuseppe La Selva, laureato in Comunicazione Aziendale, anni 39 di mestiere fa l’agente di commercio. Impegnato in politica con il movimento civico Punto per il quale si è candidato nel 2013 alle elezioni comunali. Un impegno politico che interpreta in maniera molto innovativa. Con un pizzico di sana ed efficace ironia che esprime attraverso la costruzione di video che spopolano sul web. Un modo di affrontare la dedizione politica molto liberamente e senza schemi precostituiti se non quelli della guerra assoluta al degrado urbano. Amico dei cani e del suo cane che, non a sua insaputa, diventa molte volte protagonista delle sue denunce nei confronti dell’amministrazione comunale. Proverbiale una foto apparsa su facebook qualche giorno fa in cui Giuseppe La Selva mostra le sue camicie “stese ad asciugare” sulla recinzione che delimita la zona del crollo di villa Garibaldi di qualche anno fa. Un crollo i cui lavori di ripristino non sono ancora cominciati.
Che ci fa un creativo come te in politica?
“La colpa è del mio mentore Ciccio, ma io direi, che ne fa la politica di un creativo!? Nel caso del mio ultimo set comunicativo sul degrado di Villa Garibaldi la creatività è stata strumento della politica. Per intenderci essa è il mezzo con il quale un messaggio poco attrattivo ha riscosso visibilità e spero interesse. Però, aggiungo, la creatività deve essere anche sostanza dell’azione politica”.
Qual è lo spazio per i guastatori in politica oggi?
“Lo spazio dei guastatori coincide con il vuoto lasciato dai cittadini elettori. Guardate Grillo, è un guastatore che oggi è a capo di circa un quinto del parlamento. Quando la partecipazione latita la provocazione diventa strumento efficace per destare dall’assopimento. Sia chiaro non è la mia massima aspirazione rendermi ridicolo anche perché soprattutto nei social, corro forti rischi di essere frainteso e di conseguenza giudicato personalmente invece che per l’azione politica. Ma va bene cosi”.
Se tu dovessi addobbare il nostro Castello come lo addobberesti per farlo diventare ancora più bello?
“È da tempo che penso ad un’azione di forte impatto culturale. Mi piacerebbe insinuare negli abitanti del castello l’idea che esso merita una nuova vita. Quella di luogo appartenente all’intera comunità, aperto, funzionale all’arte e alla cultura. Lo immagino riferimento prestigioso delle attività congressuali in tutta la puglia. Così il Castello diventerebbe il mare della esplosa Polignano o le grotte della visitatissima Castellana. Per questo è necessario convincersi culturalmente che occorre un grande atto di appartenenza comunitaria. I privati devono essere disponibili a vendere senza speculazioni e il Comune dovrebbe trovare convintamente le risorse per l’acquisto.
Ecco la mia risposta, non addobbare ma LIBERARE”.
Fingi per un attimo di andare a prendere da casa sua il sindaco Lovascio alle 7 del mattino. Dove lo porteresti in giro per la città?
“Il sindaco si sta rivelando inappropriato, il ruolo che ha assunto nella gestione della nettezza urbana è la cifra del suo secondo mandato. Ma ahimè la delega alla cultura è altrettanto bistrattata.
Comunque, per rispondere alla domanda contravverrei al vostro invito e lo porterei via da Conversano, lontanissimo da Villa Garibaldi e piazza Carmine, dove i suoi interventi potrebbero essere paggio del degrado, lontano dalla zona artigianale per evitare che altre aziende emigrino.
Lo lascerei un giorno e una notte in discarica”.
Che ne pensi delle sagre e delle salsicce alla brace in Largo di Corte?
““Lector” a parte, nessun evento crea eredità sul territorio e nel pubblico. Di sicuro molto bene “Novello” e “Le Notti” dove il mix tra festa popolare e offerta di fruizione culturale è ben equilibrato. Per il resto molte sagre generaliste dove le presenze sono garantite dal periodo di altissima stagione più che per la qualità dell’offerta. Pur rispettando l’impegno degli organizzatori, non sono di mio gradimento. Inoltre annoto che questa amministrazione non da alcun indirizzo a questo settore che reputo ampiamente sottodimensionato in termini di creazione di ricchezza economica, culturale e sociale. Non dimentichiamo le feste religiose in nome delle quali si perpetrano scempi contestuali e che invece potrebbero essere molto più caratterizzanti”.
Cosa faresti per risollevare l’economia della nostra città?
“Sono fortemente convinto che la creazione di un’identità possa essere il volano dell’economia. Liberare il castello è un atto di forte identità e questo darebbe il via ad uno scenario nuovo e stimolante, ma questo è solo un esempio. Sarebbe stupido dare questa formula e credere di aver risposto alla domanda. La verità è che ci vorrebbe la sinergia e il presidio costante dell’amministrazione nelle attività produttive di qualsiasi genere. E ci vorrebbe creatività. Due ciliegie giganti, ordinate dai mastri della cartapesta di Putignano e sistemate sulla torre cilindrica per tutto il periodo di raccolta sarebbe un marchio unico, identitario”.
Le tue azioni “politiche” sono indirizzate all’amministrazione. Il tuo impegno per Conversano è limitato solo al degrado urbano oppure ti cimenti con altre problematiche come l’urbanistica? A Conversano ci sono palazzinari?
“Non intendo strumentalizzare il degrado che quasi sempre è generato dai cittadini. Io denuncio l’immobilismo manutentivo e l’assenza di politiche di prevenzione e di controllo. Questi miei video sono reazioni di pancia che riesco a riscrivere in toni satirici e provocatori. Mi confronto costantemente su tante altre tematiche all’interno del movimento Punto e della coalizione di centro sinistra. La politica vera, quella che può produrre risultati tangibili, la si fa con gli altri e non da soli. Per quanto riguarda i palazzinari ho delle ottime offerte sulle piastrelle. Non esitate a contattarmi!!”
Con la tua solita franchezza: chi vorresti come sindaco nel 2018?
“Nichi Amodio”.
Caligola nominò senatore il suo cavallo; tu hai intenzione di nominare consigliere comunale il tuo cane?
“Di certo Siria sarebbe meno invasiva del consigliere Scazzetta, meno eterea di Dimise ma almeno sicuramente più alta del consigliere Magistà!”.
Vestendoti da statua, come quella che evochi in villa Garibaldi, qual è la poesia che reciteresti al potere? Ce la reciti?
“Più che una poesia sarei onorato se un Pasquino dei giorni nostri mi usasse come messaggera. Il bigliettino dovrebbe recitare qualcosa del genere:
A me, me pare che sto paese sta a diventà a favola de Collodi.
Er sindaco pinocchio che ce riempie de fregnacce,
manco c’avesse fatto a statua der colosso de rodi.
Er Gungolaccio falegname, che nvece de tajà l’erbacce
se mena a sderenà pini, abeti, cazzi e mazzi,
e nun se ferma più neppure se t’ammazzi

In ultimo ce sta er meno peggio, Masi Francesco,
te giuro n’fanciullo co l’animo de n’fior de pesco.
Ma come Lucignolo lo trasformeranno in mulo
E senza remissioni di peccato… glielo metteranno dritto dritto ner….”.
Ma è vero che le camicie stese alla recinzione di Villa Garibaldi asciugano prima?
“Si. Difatti ci sono testimonianze sin dal primo secolo A.C. di gente che stendeva i panni in questa zona”.
Ti salutiamo chiedendoti ancora: e Renzi?
“Non mi piace. Ha derogato le sue posizioni ai tempi di Letta in men che non si dica. Manca di esemplarità. Manca di schiena dritta. Pochi sanno che ho avuto come professore di comunicazione politica Gianni Cuperlo. Che te lo dico a fare! Giacchetti, Cuperlo, Di Battista, Di Maio, Bientinesi questi sono esempi di politici che stimo”.
Domenica 17 aprile ti astieni o vai a votare?
“Poco funzionale ma molto politico, fortemente, convintamente si, si, si! E grazie per aver ospitato le mie idee e le mie opinioni”.

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