Le polemiche sulla gestione del cimitero di Conversano, fortunatamente, non riguardano il ceto politico che si rimprovera a vicenda le inadempienze. È invece un argomento che interessa tutti i cittadini che si recano in visita ai propri cari e guardano con i propri occhi le condizioni di un luogo che, a volte, non rispetta nemmeno i canoni della decenza.
Se ne è occupato anche il Consiglio Comunale nell’ultima seduta, durante la quale sono emerse platealmente le lacune di conoscenza dei fatti, anche e soprattutto di consiglieri comunali e assessori. E più volte lo stesso consigliere comunale Galiano è intervenuto sull’argomento.
I servizi cimiteriali sono gestiti da una impresa affidataria del servizio. Come è noto l’impresa è tenuta a seguire un capitolato in cui sono specificati i servizi cui adempiere. Il Comune, stazione appaltante, è tenuto a controllare che tutto avvenga correttamente.
Dalla discussione animatasi in consiglio comunale, dopo un question time presentato dal gruppo del PD, è emersa chiaramente la scarsa, in alcuni casi totale, conoscenza delle responsabilità (regolate dal capitolato d’appalto) in capo all’impresa affidataria e ai poteri di controllo dell’amministrazione pubblica che in nome della comunità ha affidato la gestione del servizio.
Sono emerse due questioni in particolare: 1) la mancanza di corretto smaltimento dei rifiuti rivenienti da esumazioni e estumulazioni; 2) la responsabilità di intervento per la sistemazione di rubinetti per l’approvvigionamento di acqua al fine di consentire ai cittadini di mantenere il più a lungo possibile in vita i fiori portati ai propri cari.

Sul primo punto la discussione è sembrata a tratti surreale. La norma sui rifiuti da esumazione ed estumulazione, all’art. 12 del DPR n. 254/2003, così recita:
“1. I rifiuti da esumazioni ed estumulazioni devono essere raccolti separatamente dagli altri rifiuti urbani.
2. I rifiuti da esumazione ed estumulazione devono essere raccolti e trasportati in appositi imballaggi a perdere flessibili, di colore distinguibile da quelli utilizzati per la raccolta delle altre frazioni di rifiuti urbani prodotti all’interno dell’area cimiteriale e recanti la scritta «Rifiuti urbani da esumazioni ed estumulazioni».
3. I rifiuti da esumazione ed estumulazione possono essere depositati in apposita area confinata individuata dal comune all’interno del cimitero, qualora tali operazioni si rendano necessarie per garantire una maggiore razionalità del sistema di raccolta e trasporto ed a condizione che i rifiuti siano adeguatamente racchiusi negli appositi imballaggi a perdere flessibili di cui al comma 2“.
Inoltre, secondo l’art. 16 del capitolato d’appalto, la ditta affidataria deve provvedere allo smaltimento settimanale di detti rifiuti. E c’è chi giura di averli visti, invece, per mesi così accatastati e cresciuti man mano che si eseguivano le operazioni di esumazione ed estumulazione.
A fronte di questa norma chiara e che non lascia spazio ad equivoci, invece, al cimitero di Conversano sono stati abbandonati rifiuti da esumazioni ed estumulazioni (come da foto qui allegata) per tanto tempo in un’area che, secondo gli amministratori, era soggetta a sequestro a causa di un grave infortunio sul lavoro del cantiere adiacente. Un alibi che non trova riscontro sullo stato dei luoghi. L’alibi, manifestatosi durante il consiglio comunale, altro non fa che confermare la tesi di chi sostiene che quei rifiuti erano stati accatastati da tempo senza procedere con le operazioni previste dalla norma: raccolta, copertura e smaltimento settimanale.
Sul secondo punto la situazione dimostra quanto la disorganizzazione e la confusione della pubblica amministrazione, sull’argomento, sia totale. L’assessore al patrimonio Berardi, intervenendo in Consiglio Comunale sulle manutenzioni al cimitero, ha affermato: “Interveniamo subito, non appena la ditta che gestisce il cimitero ci fa le segnalazioni. Abbiamo avuto segnalazioni di rubinetti di acqua che vengono utilizzati per riempire i secchi…sono stati ripristinati nello stesso giorno dal nostro manutentore”.
Peccato che il capitolato d’appalto, a proposito di questo tipo di interventi, così recita: “La sostituzione, in caso di guasto o deterioramento di rubinetteria, fontane, secchi, annaffiatoi e quant’altro occorrente per la gestione del cimitero…sono a carico della Ditta affidataria”.
I casi sono due: o gli assessori e gli uffici non leggono i documenti ufficiali e le diverse conseguenti responsabilità, oppure ci troviamo di fronte a qualcos’altro di ancora più grave che non siamo noi a dover accertare. Noi, comunque, pensiamo si tratti della prima ipotesi.
In questo caso è evidente che l’ammissione fatta in Consiglio Comunale dall’assessore al Patrimonio determina, chissà da quando, un danno erariale all’Ente e quindi alla comunità intera.
La domanda è: chi controlla i controllori nel nostro comune? Esiste un direttore dell’esecuzione del contratto per il servizio di gestione cimiteriale?
Queste considerazioni, supportate da documenti e norme, vengono considerate polemiche politiche o, invece, rappresentano un grande campanello d’allarme per la confusione che regna in comune e che ha bisogno di un “reset”, di una linea da tirare per fare ordine?
Non è mica normale che il comune sborsi denaro pubblico sostituendosi alle ditte cui affida appalti e servizi i cui capitolati prevedono esattamente il contrario. Anziché essere il Comune a segnalare alla ditta affidataria eventuali guasti dei rubinetti (come in questo caso), la comunità apprende dallo stesso assessore al patrimonio che è la ditta affidataria a segnalare al Comune i guasti. E il Comune di Conversano, imperterrito, interviene: il mondo a rovescio.
Con i soldi dei cittadini che, in pratica, pagano per due volte lo stesso servizio.