L’occasione l’ha creata Lino Lorusso, classe 1935, medico e già sindaco socialista di Conversano dal 1975 al 1978. Per i suoi novant’anni ha voluto chiamare intorno a sé alcuni dei protagonisti della storia politica socialista, e della sinistra conversanese, degli ultimi cinquant’anni. A cominciare da Tuccino Lippolis, classe 1935, già assessore della giunta guidata dal prof. Frassanito all’inizio degli anni ’80, per continuare con Gianvito Mastroleo, classe 1935, già presidente della provincia di Bari e dell’UPI (Unione Province Italiane) a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.
“Voglio dirvi solo alcune parole per spiegare i motivi di questa insolita chiamata – ha esordito Lino Lorusso dando avvio alla rimpatriata alla “Casina dei Preti” a Conversano – il compimento di 90 anni è un punto di arrivo importante che volevo passare con coloro che sono stati protagonisti della storia politica della sinistra in città. A questo incontro mancano in tanti perché non ci sono più, come Gino Sacchetti e Ninì Cavallo. Sono molto contento di essere qui con tutti voi e di avere insieme a me gli altri due novantenni che sono Tuccino Lippolis e Gianvito Mastroleo, oltre tutti coloro che ho voluto vedere e con i quali abbiamo passato momenti indimenticabili per la città“.
Terminato il momento del saluto è partita la corsa agli aneddoti come quello, il più esilarante, raccontato da Mastroleo: “Avremmo dovuto recarci a Roma, io e Lino Lorusso, per questioni riguardanti l’ospedale di Conversano. Nel tragitto per l’aeroporto, al mattino di buon’ora, la mia auto si fermò di colpo e non voleva saperne di ripartire. Non c’era ancora molto tempo per arrivare in tempo e imbarcarci per Roma. Dovetti implorare un conducente di un “tre ruote”, l’unico a passare in quel momento, per farci accompagnare a Palese. Io e Lino Lorusso finimmo nel cassone del “tre ruote” e così potemmo giungere in aeroporto in tempo per partire“.
Ma gli aneddoti non si sono fermati alle “avventure sul tre ruote”. Lino Lorusso ha voluto ricordare quello che ritiene sia stata una delle conquiste più importanti del suo mandato di sindaco: “L’acquisto delle tele del Finoglio all’asta ha rappresentato qualcosa che ancora oggi mi inorgoglisce. E approfitto dell’occasione per dare merito a chi fu determinante: Luciano Lovecchio che era assessore della giunta comunale che guidavo e Gianvito Mastroleo che si adoperò, con il consiglio provinciale, per trasferire al Comune di Conversano i 90 milioni di lire necessari per l’acquisto delle tele. Senza di loro tutto ciò non sarebbe stato possibile“.
Tanti gli aneddoti ma nessun cedimento all’amarcord né alla commozione. Solo la voglia di chiamare a raccolta un gruppo di protagonisti della vita pubblica degli ultimi cinquant’anni in città, riunitisi intorno a tre “splendidi socialisti e novantenni” con una intatta capacità di analisi e intrisi di esperienze non facilmente ripetibili.

