Il supergruppo consiliare vuole sostituire l’assessore Berardi, il sindaco Lovascio non cede. La crisi della maggioranza

Sembra di assistere, ad un anno di distanza, alla stessa scena. Da una parte quello che abbiamo definito il “supergruppo” consiliare, composto attualmente da quattro consiglieri di “Conversano per tutti” (Abbruzzi, Moramarco, Di Vagno e Fanelli a cui vanno aggiunti Cascella e D’Addetta), dall’altra il sindaco Lovascio.
Un anno fa a far emergere la crisi latente, esistente da tempo, erano state le assegnazioni dei ruoli di direttore d’area dei vari settori della macchina amministrativa comunale. Il “supergruppo” esigeva la rimozione di alcuni di loro e la relativa promozione di altri. Il sindaco Lovascio, titolare della prerogativa della scelta, non aveva ceduto, anzi aveva assicurato tutti firmando i decreti di nomina “a tempo”. Un tempo che ha visto proroghe e solo qualche lieve variazione al tema: l’assegnazione alla dott.ssa Scagliusi della gestione del verde urbano, sottratto alla gestione del dott. Lorusso. Cura e gestione del verde urbano che rappresentava, e rappresenta, una delle peggiori performance dell’amministrazione comunale più volte sottolineata dai cittadini.

Questa volta il terreno di scontro è passato da quello del personale che occupa i posti apicali nella macchina amministrativa, al campo della politica e della titolarità delle deleghe assessorili. A finire nel mirino del “supergruppo” l’assessore all’Urbanistica Berardi. Rimasto con la sola consigliera comunale Catiana Sportelli a suo sostegno, avendo perso il consigliere Fanelli transitato nel frattempo nel “supergruppo”, Berardi viene accusato di non aver saputo gestire i tempi delle attività amministrative e di aver fatto alcuni scivoloni come, ad esempio, quello relativo alla vendita a privati della strada di PRG nei pressi del Palasangiacomo. Sarebbero queste le accuse “ufficiali” che indurrebbero i componenti del “supergruppo” a chiedere la sua testa ed occupare essi stessi la casella che si libererebbe all’Urbanistica. Ma il sindaco Lovascio che ha già saggiato l’anno passato la determinazione di questi suoi collaboratori diciamo “critici”, non vuole cedere anche perché l’atto formale di revoca della delega a Berardi tocca a lui. Non cede, al momento, per più ragioni. Ma quella più importante è legata ai mesi che ci separano dalle prossime elezioni amministrative della primavera 2026: perché arrivarci dopo una frattura causata dalla sostituzione dell’assessore Berardi, che sarebbe l’ammissione di responsabilità politica generale per non essere riusciti, come maggioranza, a produrre alcun piano urbanistico utile per la città?
Meglio soprassedere e far finta di nulla. Questo uno dei ragionamenti del sindaco che “sta portando in canzone” la richiesta di sostituzione del suo vice Berardi perché ha capito che il supergruppo, politicamente, “abbaia ma non morde“.

Il sindaco al momento resiste, il supergruppo è impegnato nella campagna elettorale a sostegno del candidato Paolicelli (PD), un altro gruppo di maggioranza (Berardi, Martino, Sportelli, Gungolo) è rimasto orfano della candidatura dell’ex consigliere regionale Lacatena fatto fuori da Decaro, mentre la città è praticamente ferma, a partire proprio dal settore urbanistico per finire alle mancate risposte a gruppi di cittadini che chiedono di interloquire con la pubblica amministrazione. A cominciare dai tecnici di Conversano, in attesa da tempo di risposte e di essere finalmente ricevuti.

Sarà interessante seguire lo sviluppo nelle prossime ore di questa crisi amministrativa, non annunciata ma evidente in tutti i suoi aspetti. Il risultato delle regionali farà il resto mentre i partiti dell’opposizione, impegnati anch’essi nella campagna elettorale per le regionali, continuano ad incontrarsi per accelerare sulla individuazione del candidato sindaco da proporre all’attenzione della città.

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