La perseveranza dei discendenti delle famiglie Lobruno, Patruno e Manosperta ha consentito al caporal maggiore Domenico Lo Bruno (classe 1915), morto in Spagna durante la guerra civile il 23 agosto 1938, di far ritorno nella sua città che lasciò all’età di venti anni per arruolarsi nell’esercito italiano.
Le sue spoglie sono arrivate nei giorni scorsi a Conversano, dopo una toccante cerimonia che si è svolta nella caserma “Picca” di Bari dove, alla presenza di nipoti e pronipoti, sono stati accolti i resti ed è stato commemorato il soldato conversanese “caduto eroicamente sul campo il 23 agosto 1938 XVI° a Villalba, in terra di Spagna nella difesa della Civiltà contro il Comunismo“, come è scritto in un dispaccio del III° gruppo misto 75/27 del reparto Munizioni e Viveri (Raggruppamento Artiglieria) che affidava “alla cavalleresca generosità del popolo spagnolo la salma del caporal maggiore Domenico Lo Bruno“.
Eravamo in piena guerra civile in Spagna e l’Italia di Mussolini ne prese parte, al fianco dei nazionalisti del generale Francisco Franco.
Nella caserma “Picca” a Bari, oltre agli ufficiali, hanno preso la parola alcuni dei pronipoti del caporal maggiore Lo Bruno, ringraziando tutti e ricordando soprattutto Raffaele Manosperta (venuto a mancare mesi fa) che più di tutti si era prodigato per il ritorno in patria, e in città, della salma dello zio scomparso in Spagna 87 anni fa.
La bara consegnata alla famiglia, avvolta dal tricolore, è giunta a Conversano e ha fatto tappa nella chiesa di San Rocco prima della sepoltura.