Da “Verde di quartiere” a “Zona di espansione C2”. L’atto dell’ing. D’Adamo e il silenzio dell’assessore Berardi

Se pur scherzando, alcuni lo chiamano “Assessore”. Ma l’ing. Massimo D’Adamo, in realtà, ricopre l’incarico di direttore dell’Area Urbanistica del Comune di Conversano, mentre formalmente l’assessore all’Urbanistica è l’avv. Roberto Berardi. Questo equivoco viene alimentato da alcuni atti dell’ing. D’Adamo che sembrano più di indirizzo politico che non esecuzione tecnica di una volontà politica. E’ fresca la vicenda della strada di PRG che il Comune ha di fatto venduto ad un privato e che il Consiglio Comunale ha censurato, approvando una mozione e mettendo in minoranza lo stesso sindaco della città.

La domanda che in molti si fanno, da alcuni tecnici a numerosi cittadini e anche alcune imprese è questa: “A Conversano chi governa l’assessorato all’Urbanistica? Quali sono le direttive e gli indirizzi?

IL FATTO
Il 30 dicembre 2024 arriva sulle scrivanie del Comune di Conversano una richiesta da parte della società “Verde Santo Antonio Srl” con la quale si chiede la “ritipizzazione” di un’area di mq 6870, sita in via S. Antonio Abate (confinante con le Ferrovie del Sud Est). La richiesta è di ritipizzazione da “Urbanizzazione secondaria S2B a Zona di espansione C2“. Cioè da verde di quartiere a zona edificabile.
Nella relazione di parte si giustifica questa richiesta con il fatto che il Comune di Conversano non ha mai realizzato quanto previsto dal PRG vigente che prevedeva, in una parte di quell’area, il verde di quartiere. Non essendoci mai stata questa volontà, la società richiedente ritiene che “ai proprietari è stato imposto un sacrificio…” negli anni in quanto non hanno potuto usufruire di una capacità edificatoria, invece consentita ai confinanti. Infatti le regole del vecchio PRG di Conversano, adottato nel 1980 e approvato definitivamente nel 1984, non prevedevano il principio della perequazione, cioè la possibilità in egual misura ai cittadini espropriati di vedersi riconoscere comunque una capacità edificatoria, anche in zona diversa da quella di proprietà. Perequazione che ormai è il tratto fondamentale della pianificazione urbanistica da almeno 25 anni. Ma non essendoci stata l’approvazione del nuovo PUG a Conversano, e dovendo fare ancora riferimento a quello del 1980, le situazioni sono rimaste cristallizzate ai “beneficiati” (le cui aree di proprietà prevedevano capacità edificatoria) e “puniti” (le cui aree di proprietà prevedevano servizi per la comunità).

Nel 2011 il Comune di Conversano, con lo stesso sindaco, aveva individuato gli ambiti da rigenerare urbanisticamente facendo rientrare anche l’area in questione, nell’ambito di una più vasta. Ma una rigenerazione, in assoluto, non significa obbligatoriamente cementificare bensì ha bisogno di un’idea complessiva che preveda soprattutto servizi di ogni tipo.

I nuovi volumi edificabili, secondo la società richiedente, sarebbero pari a m³ 3435. Discorso a parte merita, invece, la questione relativa agli standard. Sono i metri quadri di servizi a disposizione di ogni singolo cittadino abitante e tutti coloro che “costruiscono” devono cedere aree, per mantenere la proporzione. La società richiedente, con la sua nota, espone i dati per i servizi in città che, secondo i propri calcoli, supererebbero il minimo dovuto. Cioè la società sostiene, nella sua relazione tecnica, che la città di Conversano è complessivamente nei parametri previsti, nulla dicendo se in questi calcoli ha compreso anche la “monetizzazione degli standard”, cioè quella pratica in uso nelle pubbliche amministrazioni che consente a coloro che chiedono di edificare di monetizzare e versare ai comuni somme di denaro e non spazi.

LA DETERMINA A FIRMA DELL’ING. D’ADAMO
A seguito della richiesta, datata dicembre 2024, della società “Verde Santo Antonio Srl”, il direttore dell’Area Urbanistica del Comune di Conversano, ing. Massimo D’Adamo in data 18 aprile 2025, con la determina n. 67 ha “FORMALIZZATO, ai sensi dell’art. 16, della Legge Regionale n. 56/1980, la “ritipizzazione
dell’area identificata in catasto al foglio 55 particelle 195, 698 e 661 parte, attualmente
classificata dal PRG come “urbanizzazione secondaria S2B – Verde di quartiere” con cui si propone
la riclassificazione della zona interessata in “Zona di espansione C2” con riferimento alle vigenti
Norme Tecniche di Attuazione del PRG
”.

Ciò che sorprende non è, naturalmente, la richiesta della società “Verde Santo Antonio Srl”, bensì il fatto che non si riesce a capire chi dà indirizzi politici all’Ufficio Tecnico. E’ noto che la situazione di via S. Antonio non è l’unica in città. Sono tanti i luoghi dove il PRG prevedeva aree a servizio o verde di quartiere e, in realtà, non sono mai stati realizzati i servizi previsti. Se questa istanza dovesse andare in porto è prevedibile che ce ne possano essere, giustamente, tante altre con le stesse caratteristiche e, a qual punto, sfuggirebbe di mano la situazione. L’amministrazione comunale da anni manifesta la volontà di procedere con l’approvazione del PUG che introdurrebbe il principio della perequazione ma, stando a quanto si vede, il PUG è ancora molto lontano dalla sua approvazione. Con le conseguenze che cominciano a manifestarsi.
E con atti, come questo, che se pur non hanno ultimato l’iter prima della trasformazione dell’area da verde di quartiere a zona edificabile, denotano una deregulation potenziale che non farebbe bene alla comunità in tutte le sue articolazioni.
E se quella dell’ing. D’Adamo che qualcuno chiama ironicamente “Assessore” rimane una battuta di qualche buontempone, la sensazione dell’abdicazione della politica alla struttura amministrativa, invece, non è una battuta ma un dato di fatto. L’Urbanistica è stata lasciata al suo destino e non è assolutamente governata dalle scelte politiche di sindaco e assessore. Le premesse migliori di quando un ufficio pubblico diventa vulnerabile e la propria vulnerabilità si trascina appresso pianificazione territoriale, principii e regole scritte e non scritte.

In tutto questo non si sa se il Consiglio Comunale è a conoscenza del problema, eccetto pochissimi consiglieri di maggioranza e opposizione che stanno cominciando ad interessarsene mostrando la propria preoccupazione.

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1 Comment

  1. Vito Laselva says:

    Certo, che tra la vendita della strada a privati e la trasformazione da verde di quartiere a zona edificabile, c’e da riflettere e non poco su quanto avviene nel settore urbanistico del nostro comune. Grato ad “Oggiconversano ” per la puntuale informazione. Che ne pensa la stampa locale , i consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione con i relativi partiti?