Dopo aver documentato la crescita rigogliosa di vegetazione spontanea sulla cosiddetta torre Narracci, una delle torri del Castello di Conversano, questa volta sotto la lente d’ingrandimento c’è il Convento dei Cappuccini. Dalla foto si evince facilmente la crescita di vegetazione spontanea che, anche qui, mina la stabilità di un monumento tanto importante quanto abbandonato dal momento in cui l’attività di marmeria, ad opera di privati, ha smesso di essere in esercizio.
Il Convento dei Cappuccini si trova all’ingresso del Cimitero di Conversano ed è stato costruito a metà del XVI secolo. Da tempo è oggetto di interesse, a singhiozzo, delle amministrazioni comunali che non sono riuscite a progettare un intervento e farlo finanziare, nonostante vari tentativi tutti andati a vuoto.
Al momento, però, i segni di un completo abbandono sono tutti presenti sia all’esterno, come si può notare dalla foto, che all’interno. La mancanza di ordinaria manutenzione fa del Convento dei Cappuccini forse il monumento più degradato della città.
Nonostante gli storici locali ne abbiano parlato spesso e pubblicato interi lavori, quale ad esempio “La chiesa e il convento dei cappuccini nella Conversano degli Acquaviva d’Aragona (1572-2022)” di Claudio Ermogene Del Medico, presentato nel maggio 2022 in Cattedrale.
E’ auspicabile innanzitutto un immediato intervento della pubblica amministrazione, proprietaria del Convento ma non si sa con certezza se anche della chiesa, per rimuovere i problemi più elementari e che potrebbero minare la stabilità dell’immobile e, contemporaneamente, una discussione pubblica dell’intera comunità sul recupero, sulla destinazione, sulla possibilità di finanziamenti pubblici e privati, e sulla gestione di quell’immobile.
Quello della valorizzazione del patrimonio culturale rimane una delle funzioni principali della pubblica amministrazione e a Conversano da tempo sembra che alcuni siti caratterizzanti e identitari siano purtroppo lasciati all’abbandono o all’incuria più totale. Basti pensare all’area che insiste intorno alla torre di Castiglione e, appunto, al Convento dei Cappuccini. E’ arrivato il tempo di un cambio di rotta e di un interesse rinnovato nei confronti di questi luoghi intorno ai quali prima di ogni possibile progetto, c’è bisogno di una grande idea che solo una discussione pubblica potrebbe far emergere.