L’abbiamo scampata bella. Nessun ferito, danni relativamente contenuti. Ma quella che si è consumata stamattina alle 8.00 in villa Garibaldi e piazza Castello è una tragedia sfiorata, per fortuna e una serie di combinazioni favorevoli.
Dovremmo fare un plauso a quel cittadino che lamentava da mesi, se non di più, il pericolo incombente per quell’albero, uno dei due pini a corona dell’ingresso di Villa Garibaldi, prossimo alla prevedibilissima caduta. Cittadino che aveva più e più volte informalmente avvisato amministratori e personale del Comune di Conversano, e ieri lo aveva fatto tramite il suo legale anche ufficialmente con una pec, della sicura e imminente caduta di quel “pezzo di storia”. Le cui conseguenze sarebbero state disastrose se in quel posto, a quell’ora, ci fossero state persone. Un luogo, l’ingresso di Villa Garibaldi, comunemente frequentato da studenti e coloro che bazzicano uno dei posti più iconici della città. Un luogo teatro di numerose manifestazioni pubbliche per le quali si impegnano risorse economiche senza che alcun centesimo venga impegnato per la sicurezza di quegli stessi posti.
La caduta imminente di quel “gigante” non solo era stata segnalata più volte, ma era cosa visibile ad occhio nudo. Chiunque avrebbe potuto notare che si trattava di un’emergenza alla quale bisognava dare risposte emergenziali: con una recinzione prima della eventuale rimozione. Per non parlare della manutenzione che non riguarda solo gli alberi di Villa Garibaldi ma l’intero patrimonio del verde pubblico.
Le foto della chioma dell’albero caduto mostrano in tutta la sua “bellezza” la dimensione e il fitto intreccio dei lunghi e robusti rami non potati da chissà quando.
Di questa tragedia sfiorata qualcuno deve dar conto perché far finta di nulla e far passare questo triste episodio per una casualità, non fa bene alla comunità. Non serve la gogna, non serve puntare l’indice ma sicuramente serve fare chiarezza negli uffici comunali e capire cosa non ha funzionato nell’ingranaggio. E questo è il compito di tutti i sedici consiglieri che siedono nell’aula consiliare.
Con puntuali, ripetute e continue segnalazioni informali e con l’invio di una pec come diffida al Comune di Conversano ad adempiere alla messa in sicurezza di quell’albero, cosa ha vietato e ostacolato un intervento immediato? Chi ha sottovalutato la situazione? Perché a volte le segnalazioni dei cittadini diventano carta straccia? Quando quelle segnalazioni arrivano sui tavoli degli uffici, cosa succede?
Sono tutte domande a cui bisogna rispondere con serenità e capire che, così come è organizzato, il sistema non funziona. E a Conversano, oltre che parlare di eventi e pronunciare aggettivi come “straordinario”, “bellissimo”, “stupendo”, “coinvolgente”, “strepitoso”, oltre a tutto ciò c’è bisogno di organizzare la macchina amministrativa in maniera sicuramente diversa e darsi delle priorità.
Possiamo una volta per tutte definire che la priorità per eccellenza è la manutenzione dei beni pubblici? Giardini, ville, strade, sono queste le priorità sulle quali investire risorse per mettere in sicurezza e per curare il bene comune. La nostra città non ha ancora assegnato alla ditta vincitrice, dopo anni, l’appalto per l’accordo quadro sulle manutenzioni, problema più volte sollevato e per ultimo da due stessi consiglieri comunali durante l’ultima seduta dell’assise.
A qualcuno potrebbe piacere, ad altri no, ma è il momento di fare di conto: se per gli eventi (pochi quelli veramente degni di nota) si impegnano centinaia di migliaia di euro, forse è il momento di invertire la rotta. Bisogna impegnare centinaia di miglia di euro per manutenere quei luoghi pubblici, in tutto il territorio comunale, essi stessi a volte contenitori di quegli eventi.
Non sappiamo quali saranno, al momento, le determinazioni dell’amministrazione comunale e come il Consiglio Comunale affronterà il problema che stamattina ha mostrato a tutti la fragilità organizzativa e disattenzione per le segnalazioni dei cittadini.
Ci piacerebbe conoscere, a tal riguardo, il parere di quei consiglieri comunali che hanno sbandierato nel tempo numeri e “acceso il paese”. Quando ad un consigliere comunale (di ogni schieramento), ad un assessore o allo stesso sindaco, un cittadino segnala una disfunzione o disservizio o, peggio ancora, una situazione di pericolo, bisogna prestargli attenzione e non apostrofarlo come un “rompi scatole” non appena gira l’angolo.
Ci possiamo dire tutti contenti per averla scampata grossa, ma non lo saremo mai se continueremo a non capire che non tutto quello che può sembrare una critica lo è per davvero. Quando un cittadino chiama, l’amministratore deve rispondere e non far finta di ascoltare.
Adesso, per esempio, bisognerebbe monitorare l’intero patrimonio del verde pubblico e prendere le decisioni del caso. Fare manutenzione significa prendersi cura costante dei propri beni comuni e non solo quando si ha a che fare con un’emergenza.
Il paradosso, mentre scriviamo, è di sapere che si sta provvedendo a smantellare il gemello dell’albero crollato questa mattina. Inseguendo il problema per non averne previsto, a tempo debito, gli effetti.
Poi nessuno se la prenda con chi quei problemi li ha segnalati, per puro spirito di collaborazione e con senso civico .

