Pasquale Loiacono è stato il sindaco che nell’aprile 2020, con la sua giunta, ha approvato il progetto di riqualificazione di piazza Carmine. In uno dei momenti più difficili per la città di Conversano, e non solo, a causa della pandemia. Un progetto di cui tutti sentivano il bisogno dato lo stato di manutenzione che negli anni aveva trasformato quello spazio in un parcheggio inaccessibile ai pedoni, trasformando una piazza centrale in luogo impraticabile. A lui abbiamo posto alcune domande, continuando l’approfondimento sul progetto che sta facendo discutere l’intero paese.
In questi giorni i lavori di Piazza Moro pare siano al centro dell’attenzione cittadina, ma esattamente come e quando nasce il progetto?
La nuova Piazza Moro nasce con la mia amministrazione nell’intento di riqualificare e valorizzare uno spazio interessante della città lasciato all’incuria del tempo e poi degradato addirittura a parcheggio di autovetture. Nel 2018, appena insediati, ritenendo prioritari interventi di questo tipo, aumentammo subito i corpi di illuminazione con fari a led, dedicandoci, verso la fine del 2019, ad un progetto partecipato a tutti i cittadini (tecnici, amministratori, abitanti, commercianti) ed approvato definitamente nel maggio 2020. Una soluzione, quella di Piazza Moro, frutto di un primo stralcio rispetto ad una progettazione complessiva che interessò anche la rivisitazione di Via Matteotti.
Quali obiettivi si proponeva l’amministrazione di allora e cosa è cambiato oggi rispetto al progetto originario?
Il nostro progetto aveva la finalità di restituire decoro e vivibilità a luoghi importanti della nostra comunità per troppo tempo abbandonati ed in condizioni pessime. Così come accadde per il progetto di riqualificazione di Largo Falconieri, ci si proponeva l’obiettivo di realizzare azioni strutturali idonee a modernizzare il paese e offrire contenitori per l’intrattenimento pubblico. Ovviamente in ragione del poco tempo avuto a disposizione, in appena diciotto mesi, avviammo il percorso condiviso con la città riuscendo ad approvare i progetti esecutivi e reperire i finanziamenti.
Mi risulta che il progetto attuale sia stato leggermente modificato secondo alcune indicazioni della Soprintendenza dei beni culturali, con particolare riferimento al riposizionamento degli alberi esistenti da ricollocare al centro della piazza.
Quali furono gli argomenti tenuti negli incontri con i cittadini?
Il confronto su Via Matteotti e Piazza Moro fu parecchio costruttivo per il tipo di proposte pervenute. In ogni caso realizzammo solo quest’ultima progettazione per ragioni economiche e, rispetto alla proposta dell’Ufficio, seguimmo, in particolare, le indicazioni dell’Associazione Agire. La piazza venne infatti estesa all’attuale tratto di strada laterale l’arco di Via Di Vagno, vennero incrementati i parcheggi, salvaguardati gli alberi esistenti. Per la verità fu anche suggerita l’inversione del senso di marcia attorno alla piazza; una proposta rinviata in ragione del PUT (piano urbano del traffico) e PEBA (piano eliminazione barriere architettoniche) che di lì a poco sarebbero stati approvati, e purtroppo, benché in più occasioni sollecitati dalle minoranze, oggi non ancora adottati. Si parlò anche di parcheggi interrati da realizzarsi al di sotto della piazza, ma si trattava di un intervento troppo pesante per quei luoghi e che avrebbe comportato il rischio di trasformare la piazza in un mero parcheggio.
E quindi per il problema dei posti auto?
La carenza di posti auto si sarebbe dovuta risolvere attraverso la rivisitazione delle zone a pagamento presenti su Via Matteotti, in modo da garantire parcheggi ai residenti del Casalnuovo. Qualcosa su cui oggi l’attuale amministrazione dovrebbe intervenire rivedendo la regolamentazione esistente e riprogrammando proprio attraverso gli strumenti innanzi citati (PUT e PEBA).
Dalle colonne di Oggiconversano.it è stato proposto di dedicare una parte di questa piazza alla funzione che cinquant’anni fa ha avuto per la pratica dello sport più amato in città: la pallamano. Cosa ne pensa a tal proposito?
Certo, sono assolutamente d’accordo. A prescindere da ogni tipo di considerazione, la nuova Piazza Moro non sarà più un deposito di autovetture malmesso, ma al contrario un luogo molto bello, interamente ristrutturato e fruibile da parte di tutta la città. La storia della piazza è poi indubbiamente legata agli albori della pallamano, quando in tantissimi seguivamo con grande passione le partite la domenica mattina. Momenti indimenticabili che meriterebbero di esser ricordati proprio in quei luoghi vissuti intensamente.