Richiesta la messa in sicurezza e bonifica delle vasche sottoposte a sequestro durante il processo per disastro ambientale
Conversano – Il Comunicato del candidato sindaco Carlo Gungolo
“In seguito alle polemiche emerse nei giorni scorsi in merito alla sentenza di assoluzione dall’accusa di disastro ambientale per i gestori dell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Contrada Martucci, nonché per i proprietari della vecchia discarica Lombardi di Conversano, il candidato sindaco Carlo Gungolo ha scritto al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Considerato che, nell’ambito della sentenza di assoluzione in seguito al dissequestro è stata paventata l’ipotesi di riapertura e riutilizzo delle vasche di servizio, e che l’impianto di biostabilizzazione e produzione di combustibile da rifiuti ha funzionato regolarmente per circa 5 anni senza l’utilizzo delle suddette vasche, riducendo in modo esponenziale il livello di inquinamento e l’impatto sull’ambiente circostante, il candidato sindaco di Conversano Carlo Gungolo ha chiesto al Presidente Michele Emliano di non consentire la riapertura e il riutilizzo delle vasche di servizio e soccorso annesse all’impianto di biostabilizzazione di Contrada Martucci e di procedere alla messa in sicurezza e alla bonifica delle stesse vasche, controllando le attività di post gestione della discarica della Lombardi srl, oggi in fallimento. Inoltre, si chiede al Governatore della Regione Puglia di stralciare definitivamente il suddetto sito dal prossimo piano regionale dei rifiuti, proseguendo e implementando il monitoraggio dei lotti esauriti e dei pozzi che raggiungono la falda acquifera, con l’obiettivo di verificare costantemente i livelli di inquinamento.
Per oltre trent’anni la città di Conversano ha pagato il prezzo del conferimento dei rifiuti presso il proprio territorio ed è giunta l’ora che la comunità cessi di essere così duramente gravata dall’impatto ambientale che ne è conseguito. Dal 2010 contrada Martucci sta vivendo una nuova fase, fatta di maggior attenzione all’impatto ambientale e che vede un sistema complesso di trattamento dei rifiuti che vengono biostabilizzati e selezionati al contrario di quanto avveniva in passato quando la regola era gettare tutto in discarica. Non si può assolutamente consentire e neanche correre il rischio che si possa ritornare indietro nel tempo: il sequestro delle vasche per così lungo tempo ha dimostrato che l’impianto complesso può funzionare regolarmente anche senza l’utilizzo delle due vasche.
Si attende una risposta dalla Regione”