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Bilancio di fine anno per l’agricoltura conversanese, è stato un 2015 poco redditizio

Bilancio di fine anno per l’agricoltura conversanese, è stato un 2015 poco redditizio

A fronte di una buona produzione agricola, truffe e pagamenti in ritardo fanno soffrire agricoltori e fornitori

Conversano – Non si incorre in errore se si afferma che è il settore agricolo la prima economia di Conversano. Con le piccole e medie imprese cittadine in crisi da anni, è il lavoro nei campi a garantire il reddito a molte famiglie.
Ma come si chiude il 2015?. Qual è il bilancio di fine anno?.
Di certo c’è una cosa, ovvero che il 2016 si preannuncia essere, per l’imprenditore agricolo professionale, un anno favorevole sul fronte fiscale. Negli ambienti sindacali e di rappresentanza del mondo agricolo, sono in molti a riconoscere che la Legge di Stabilità, varata prima delle feste natalizie, ha riportato l’agricoltura al centro delle attenzioni governative.
Azzeramento IRAP; cancellazione IMU per i coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali; fondi per il piano olivicolo; fondi per il finanziamento delle assicurazioni contro le calamità con un budget di 140 milioni di euro in due anni. Misure che, prevedono le associazioni di categoria, consentiranno alle imprese agricole di recuperare risorse per gli investimenti in innovazione e creazione di nuova occupazione e… reddito per tanti.
E quindi, come si chiude il 2015? Qual è il bilancio di fine annata agricola?.
Lo chiedo al mio amico Giorgio (il nome è di fantasia, mi ha chiesto di non essere citato) che mi dice: “L’agricoltura nella nostra città è la prima economia. Ma è una economia, un reddito, che ha un volto preciso che ti dirò dopo. Al momento ti dico che il 2015, volendo parlare di produzione di ciliegie, uva da tavola, ortaggi e olive, è stato ottimo.
Si è sofferto un poco sulla pezzatura delle ciliegie Bigarreau in quanto le tecniche colturali non sono state adeguate a fonte dell’eccesivo carico sulla pianta. Sull’uva da tavola abbiamo avuto un piccolo problema tra fine agosto e inizio di settembre. Ottime sono le olive che si stanno ancora raccogliendo…”
Ma ecco le olive, non ho mai capito perché le olive in altri paesi, Acquaviva delle Fonti, Castellana Grotte, ecc. ecc., sono pagate a € 42 e da noi a €37. Come mai c’è questa disparità di prezzo? C’è un cartello a Conversano che fissa il prezzo?.
“Non so dirti il perché. Di certo c’è che in quei paesi, anche magari a Triggianello, il prezzo delle olive è molto più alto rispetto a Conversano. Diciamo che è un mistero o forse che serve una più chiara concorrenza….”.
Dicevamo del reddito…
“A fronte di una buona produzione non c’è stato reddito immediato…”
In che senso non c’è stato reddito immediato?
“Da tempo accade che le grandi catene di distribuzione non pagano come dovrebbero e quando dovrebbero. Tutto qui!. È un reddito a “patema d’animo”, cioè devi sperare che i prezzi di vendita siano buoni e che gli assegni che vengono emessi siano onorati alla data fissata.
In città c’è solo un grosso commerciante che paga puntualmente, che è affidabile, non si discute!.
Non è così per le altre situazioni. Ci sono magazzini che emettono gli assegni. Questi assegni sono coperti nel momento in cui la grande distribuzione paga. E questi pagano in ritardo!. E così, quando pagano, il contadino incassa e va a saldare i debiti che ha contratto con i vari fornitori.
È o non è un grande patema d’animo?. Per dirti, la campagna cerasicola inizia a marzo con le operazioni colturali; finisce a giugno; si salda tutto ad agosto e settembre. Non è normale!!.
Qui la catena non gira come dovrebbe!.”
In tutto questo discorso rientra poi la delicata faccenda degli agricoltori che devono ancora incassare le bollette delle ciliegie. Per loro c’è un ammanco sul reddito 2015
“So che alcuni di loro, piano piano, stanno riavendo i soldi. Restano situazioni pesanti da saldare”.
Quindi è un 2015 grigio dal punto di vista economico?
“Sì, è grigio per le ragioni che ti ho detto prima: prezzi bassi, pagamenti in ritardo che portano poi ai protesti degli assegni. Tra grande produzione che la fa da padrona, e commercianti poco affidabili è dura andare avanti con serenità.
Per il 2016 spero che le cose vadano meglio, e poi sono curioso di vedere come saranno sfruttate le novità fiscali appena varate in favore degli imprenditori agricoli. Di certo ora non hanno più alibi, ora si sono liberate risorse che dovrebbero aiutarli molto nelle loro attività”.
In tutto questo c’è chi investe in nuove colture. C’è un imprenditore agricolo conversanese che ha realizzato un grosso impiantato di melograni…
“Diversificare la produzione per cercare nuovi canali di reddito fa sempre bene. Di certo c’è che si assiste da tempo a questa riscoperta del melograno….”.
In città c’è chi imbottiglia la spremuta di melograno e la commercializza alla grande..
“Fa piacere sapere questo, significa nuova occupazione, reddito”.
Cosa c’è all’orizzonte per l’operatore agricolo?
“Alcuni obblighi sottaciuti in città, ovvero c’è l’obbligo del patentino per i trattori; l’obbligo della taratura degli atomizzatori; l’obbligo del patentino per chi fa uso del muletto al trattore, l’obbligo del patentino per l’acquisto dei prodotti fitosanitari. Su questo, per fortuna, c’è da dire che è grazie ad un dipendente comunale che il corso ci sarà a Conversano. Diciamolo: è stato l’unico a dimostrarsi sensibile e attento verso le esigenze degli agricoltori conversanesi!”.

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