Festa delle ciliegie: l’ira di Lovascio e “l’incompatibilità” di Damiani

E’ proprio il caso di dirlo: una ciliegia tira l’altra. E così il sindaco Lovascio che nel 2014 si era “tenuto alla larga” dall’organizzazione della Festa delle ciliegie saltata per le avverse condizioni atmosferiche, quest’anno ha annunciato in pompa magna la Festa nazionale delle ciliegie da tenersi a giugno 2015. Una festa importante e che porrà nuovamente la nostra città al centro dell’attenzione. Un’attenzione che via via era scemata, negli anni scorsi, fino a far assurgere la città di Turi come riferimento sia della festa che delle stesse ciliegie.

Una disattenzione non casuale finalizzata a far fuori l’associazione “Sapori in Conversano” che da tempo organizzava la stessa festa.  Un’associazione a cui era stata promesso, dall’amministrazione comunale, un finanziamento per l’edizione 2013, mai andato a buon fine tanto che i soci di tale associazione si erano accollati l’onere in proprio delle spese. Ed un presidente, Vincenzo Lippolis, che pur essendo stato in lista con il sindaco Lovascio, è stato “dimenticato” dallo stesso primo cittadino anche perché non eletto.
Ma il diavolo fa le pentole, non i coperchi. E così mentre alcune associazioni molto vicine al Sindaco e ad un consigliere di maggioranza stavano già pianificando l’organizzazione della Festa nazionale 2015, è sorto un imprevisto. L’associazione ”Sapori in Conversano”, formata dalle organizzazioni sindacali e di categoria, ha deciso di eleggere come proprio presidente il consigliere comunale Vito Damiani, rappresentante di Confagricoltura. La reazione del sindaco a questa nomina è stata rabbiosa, tanto dafargli dichiarare che per Damiani ci sarebbe una incompatibilità tra il ruolo di consigliere comunale e quello di presidente della predetta associazione.

Una incompatibilità inesistente sul piano della forma dato che l’associazione in questione non eroga servizi alla comunità ma organizza un evento quale quello della Festa delle ciliegie.

Una reazione che denota un grande nervosismo da parte di Lovascio ormai desideroso di occupare tutti gli spazi cittadini, da quello sportivo a quello dell’organizzazione di eventi. E vedere un componente delle opposizioni presiedere un’associazione che organizzerà la Festa nazionale delle ciliegie, è sicuramente per lui molto fastidioso. In questo modo il primo cittadino sarà solo come uno dei protagonisti ma non il protagonista supremo dell’importante rassegna della prossima primavera.

Addirittura Lovascio ha adombrato, sempre a proposito del consigliere Damiani, una possibile incompatibilità tra il ruolo di consigliere comunale e quello di presidente del Consorzio di Vigilanza, anche questa non prevista da alcuna norma.

Tuttavia la sua voglia di occupare tutti gli spazi comincia a fare i conti con la voglia di tanti di liberarsi di lacci che questa amministrazione pone a coloro che vogliono sentirsi liberi di organizzare iniziative tendenti alla crescita della città. Lovascio e i consiglieri di maggioranza si convincano che non potranno essere sempre le solite associazioni ad avere il monopolio degli eventi nella nostra città.

E prima di parlare di incompatibilità inesistenti dal punto di vista formale a carico del consigliere Damiani, dovrà rispondere ad alcune domande circa altri tipi di incompatibilità:

1)      è incompatibile il ruolo di consigliere comunale con lo svolgimento di attività professionale a vantaggio di ditte appaltatrici del medesimo comune ed in quanto tali soggette alla vigilanza e controllo del comune ?

2)      è incompatibile il ruolo del consigliere comunale con l’essere proprietario o congiunto di proprietari di locali utilizzati sempre da ditte appaltatrici del Comune?

La comunità si aspetta risposte precise a queste domande e non reazioni rabbiose.
Al presidente dell’associazione Damiani, invece, chiediamo che venga reso noto da subito il programma della Festa, i finanziatori pubblici e privati e il ruolo dell’amministrazione comunale in tutto ciò.  E che finalmente si organizzi una rassegna di qualità sotto ogni punto di vista. Per una città che va cercando con il lumicino ormai da troppo tempo un po’ di ossigeno culturale.

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3 Comments

  1. Caro Antonio, come ti dicevo qualche anno fa, i contributi comunali alle associazioni soffrono di forme + o – ortodosse. Un regolamento che la faccia finita sui maledetti contributi e che, anzi, preveda, alla fine della manifestazione, qualcosa per la città, è ormai indispensabile. Il Comune non potrà più dare un centesimo, ma soltanto quello che "non costa nulla" (occupazione di suolo pubblico, luce, affissione gratuita, utilizzo del materiale in suo possesso ecc). Alla fine, saranno le associazioni organizzatrici a dare qualcosa al comune per i servizi ricevuti. Questo è quello che fanno altrove. Così tutti quelli che operano per "interessi" di qualsiasi natura non avranno più scampo.

  2. bolognino vincenzo says:

    Il Sindaco soffre della sindrome di apparizione, non a caso la sua maggioranza anch’essa sofferente quando non c’è il sindaco non sa quali pesci prendere vedi il Consiglio Comunale sul problema Tari, che prima approvano un’ordine del giorno e poi si sconfessano da soli perchè dipendono tutti dalla bocca del Sindaco, e roa che le pagliacciate finiscano a questo paese il voler essere presenti ad ogni evento da quelli pubblici a quelli privati e diventata una mania di assessori e Sindaco, sarebbe ora che si pensasse alla gente che non lavora cercare di aprire cantieri di lavori comunali visto che la nuova legge lo prevede fare lavorare la gente di conversano negli appalti affidati a ditte esterne e quant’altro invece di pensare alle pagliacciate pur di essere in prima fila.