Il Comune penalizza i più bisognosi. Sospesi i pagamenti a causa dello sforamento del patto di stabilità

Da due mesi coloro che prestano servizio civico non ricevono i 200 euro mensili

Conversano – Il sindaco si era affrettato a sottolineare che lo sforamento del patto di stabilità non avrebbe avuto alcuna conseguenza per i cittadini. Tutti sapevano che non corrispondeva al vero. E, infatti, alla prima prova, il Comune è stato costretto a sospendere il pagamento per quei cittadini che, in stato di bisogno, ricevono dall’Assessorato ai Servizi Sociali 200 euro mensili a fronte dell’espletamento del servizio civico. In alcuni casi rivelatosi fondamentale per alcuni uffici (Ragioneria, Cultura ecc…) laddove i fornitori di questo servizio hanno sopperito alla carenza di organico.
Le prime vittime del pasticcio del patto di stabilità sforato dall’amministrazione comunale saranno, quindi, le persone con maggiori difficoltà di produrre reddito. E non è un caso se i primi tagli saranno fatti proprio dall’assessorato ai Servizi Sociali a conferma che nei momenti di difficoltà le amministrazioni tagliano la spesa sociale e quella culturale.
Il comportamento dell’amministrazione comunale, se da un lato è censurabile per quanto riguarda i tagli alla povera gente, dall’altro si giustifica con le casse vuote a causa del pignoramento delle somme di alcune imprese, a cominciare dall’INES (impresa che ha realizzato il Palazzetto dello Sport), che hanno bloccato di fatto le somme fino alla firma delle transazionirisolutive. Sono le banche, quindi, a cautelarsi nei confronti di Comuni poco virtuosi che hanno numerose situazioni debitorie non definite nemmeno dopo sentenze delle magistrature giudicanti.
Lo sforamento del patto di stabilità da parte dell’amministrazione è la ciliegina sulla torta di una situazione finanziaria che da tempo è instabile e che vede il Comune di Conversano in sofferenza e senza una strategia chiara di ripresa e di stabilizzazione del bilancio. Un bilancio che nei prossimi mesi sarà messo ancor più a dura prova dal riconoscimento di debiti pari a circa 2 milioni di euro, così come è stato certificato dall’ufficio Affari Generali. Tempi duri aspettano la città.

Rispondi a Franco Intini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

3 Comments

  1. Eh Eh Eh Eh!!!!!!!!!! gli gnomi della notte che hanno rubato i soldi…….. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA………..Non preoccupatevi la befana vien di notte………..insieme agli gnomi