Intervista a 360° a Giovanni D’Alessandro, titolare della D’Alessandro Vineyards, sulla imminente vendemmia 2015 e sulle potenzialità vinicole di Conversano
Conversano – Con una estate calda, con scarse, se non limitate precipitazioni piovose avvenute in spicchi del contado conversanese, la vendemmia 2015 si preannuncia buona.
Rispetto alla scorsa stagione, avara di grappoli causa la peronospera, le piante sono sane e i grappoli sono di bell’aspetto. È questa una circostanza che fa ben sperare produttori e cultori di vino, l’auspicio è che il 2015 sia una annata da ricordare e…. gustare.
Come si preannuncia la vendemmia 2015 per la Puglia e Conversano? Nella nostra città si può parlare di territorio vocato alla coltivazione di uve da vino? Quanti ettari di vigne sono presenti sul nostro territorio? Conversano la si può paragonare alle vicine Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, territori che conoscono, da qualche anno a questa parte, grazie a cantine come Polvanera e Chiaromonte, una riscoperta, nonché successo sui mercati nazionali e esteri, dei propri vini ottenuti da vitigni quali il Primitivo e il Fiano Minutolo?.
Ho girato queste domande a Giovanni D’Alessandro, giovane titolare della storica cantina D’Alessandro Vineyards della nostra città.
“La vendemmia 2015 si preannuncia buona, non ottima. Il giudizio nasce dal fatto che la stagione è stata “nervosa”, ovvero ci sono stati territori in cui ci sono state precipitazioni piovose che hanno compromesso le uve. Mi riferisco a Sava e Manduria dove le piogge hanno rotto gli acini, questo ha poi comportato l’apparizione della muffa e la formazione dell’acido. Poca cosa che non ha pregiudicato il raccolto ma che ne ha influenzato il risultato finale, diciamo che siamo al 90% anziché al 100%.
Da noi l’estate è stata calda e secca in alcune zone, piovose in altre. I vigneti presenti in via Putignano, come si ricorderà, sono stati raggiunti dalla grandine in agosto. La precipitazione piovosa ha leggermente pregiudicato la fattura dei grappoli. Altri vigneti hanno sofferto la siccità, tanto che i grappoli su alcune piante erano avviliti, privi di corpo e l’apparato fogliare iniziava a ingiallirsi. Di fronte a tale situazione si è dovuto ricorrere all’irrigazione dell’impianto….”
Fare un paragone con l’annata 1997, ricordata da tutti come l’annata del secolo, è sbagliato?
“Sbagliatissimo!. Il 2015 sarà una annata buona e basta”.
Quindi vien fuori una immagine della vendemmia 2015 a macchia di leopardo, zone raggiunte dalle piogge, altre no tanto che la pianta ha sofferto. Ma quante vigne ci sono a Conversano? Il nostro territorio può essere vocato alla coltivazione e produzione di uve da vino così come accade a Gioia e Acquaviva?
“Come etteraggio saranno 100-200 gli ettari coltivati. Siamo in presenza di piccoli proprietari che hanno la vigna destinata in parte alla produzione in proprio del vino, il restante alla vendita dell’uva. I vitigni presenti da noi sono Trebbiano, Malvasia. Poco c’è di Primitivo.
Il nostro territorio può essere vocato alla viticoltura e alla successiva trasformazione e imbottigliamento. Il terreno che abbiamo, perché la conformazione del terreno è importante per la buon riuscita di una coltura, ben si presta alla coltivazione di uve da vino.
A parole tutto si può dire, però poi contano poi i fatti, ovvero le difficoltà che si incontrano nel fare impresa…non è semplice!. In primis c’è l’aspetto economico, cioè quanto viene pagata l’uva al produttore. È antieconomico, nonché fallimentare, offrire al produttore 13,50 euro al quintale per le uve comuni, non il primitivo si intende. C’è poi da curare l’aspetto organizzativo dell’azienda, osservare le leggi in materia di lavoro, di copertura sanitaria degli operai, la loro sicurezza. A questo c’è da aggiungere che la concorrenza del mercato è forte. La Spagna vende vino a prezzi stracciati e mi piacerebbe sapere come fa!”.
Ma di fronte a queste innegabili, per alcuni aspetti, difficoltà come va il mercato del vino? Quali paesi raggiunge?
“Si lavora con l’estero senza paracadute, cioè si manda vino con pagamento a 90 giorni! Le sembra regolare tutto questo?. Il mercato interno, grazie anche alla vendita diretta in cantina, regge ed è grazie a quello che andiamo avanti!”.