Conversano, la vergogna di un Consiglio Comunale che boccia la mozione sulla Palestina libera e sullo sterminio di Gaza

E’ passato sotto silenzio il caso del Consiglio Comunale di Conversano, nello specifico la maggioranza che sostiene il sindaco Lovascio, che ai primi di luglio ha bocciato la mozione presentata dalle opposizioni sul “genocidio” in corso a Gaza ad opera del governo israeliano. Un episodio di rara vergogna giustificato dal fatto che a presentare la mozione da approvare in Consiglio, cosa che hanno fatto migliaia di amministrazioni di destra e sinistra in tutta Italia, fosse stata l’opposizione. E’ tale e tanta l’insensibilità, politica e umana, di alcuni consiglieri comunali accecati da un senso istituzionale che si risolve solo in faccende personali o familiari da salvaguardare, da rimanere insensibili rispetto a questo sterminio di massa in atto nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Eppure negli ultimi due mesi lo stesso sindaco Lovascio più volte aveva preso posizione su quanto stesse succedendo in Palestina: la prima volta dichiarandosi “cittadino di Gaza“, la seconda proprio in queste ultime ore dicendosi “a titolo personale” d’accordo sul riconoscimento del premio Nobel per la pace ai bambini di Gaza: “Aderisco a titolo personale alla proposta di candidatura promossa dall’associazione culturale ‘L’isola che non c’è’ per conferire il premio Nobel per la pace ai bambini di Gaza“.
Due posizioni chiare alle quali, però, sono seguite delle assenze che si sono notate: quella del 1 giugno scorso durante la manifestazione organizzata dall’Anpi di Conversano contro il genocidio, quella su Rampa Villa durante la manifestazione organizzata dall’associazione Tre Api che vide la partecipazione di numerosi cittadini. E si è notata anche l’assenza della nostra amministrazione, al contrario di tante altre della Città Metropolitana, al conferimento delle chiavi della città di Bari a Francesca Albanese, la relatrice ONU assurta agli onori delle cronache mondiali per la sua lucida dichiarazione sul genocidio di Gaza e per essere entrata “nel mirino” degli Stati Uniti.

Ma cosa spinge un’amministrazione pubblica a disertare un simile argomento, e mandare la palla in calcio d’angolo, quando nessuno può rimanere indifferente rispetto ad un genocidio in corso? Come fanno alcuni consiglieri comunali del Comune di Conversano a considerare più importante assicurare copertura finanziaria a manifestazioni goderecce, oppure a cercare di vendere strade pubbliche a privati (amici)?
Quale tipo di sensibilità umana e politica riesce ad esprimere questa classe dirigente, a cui è stato riferito da qualcuno, evidentemente, che il Consiglio Comunale è il luogo dove far valere le proprie esigenze personali e non il luogo dove poter esprimere e rappresentare una comunità? Ma ci si rende conto di quello che l’opinione pubblica conversanese pensa rispetto a Gaza e al genocidio in corso? E che non trova riscontro nelle azioni dei propri rappresentanti?

La mozione bocciata dalla maggioranza del Consiglio Comunale non ha avuto successo solo perché a presentarla sono state le consigliere e i consiglieri dell’opposizione. Una “bambinata” che definisce il livello imbarazzante di un gruppo di consiglieri comunali, alcuni dei quali praticano le pubbliche virtù dell’ipocrisia (il governatore campano De Luca li definirebbe preti-spretati) e confessano in privato di essere impotenti politicamente nel contrastare tanta superficialità nella propria compagine.

Il sindaco ha una certa sensibilità sul genocidio in atto a Gaza che ha dichiarato ufficialmente, ma non ha il piglio di portare l’intero Consiglio Comunale, e soprattutto coloro che lo sostengono, ad esprimere una posizione netta che vada oltre le esigenze quotidiane di chi “tiene famiglia”.

A Gaza si continua a morire, drammaticamente.

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