Il 15 marzo scorso Oggiconversano.it aveva lanciato l’allarme (il video nella pagina) da contrada Vadaladrone, dagli ex campi di spandimento. In quest’area pubblica (comunale) erano stati piantumati migliaia di alberi per la realizzazione di un bosco, il tutto rientrante in un progetto complessivo della Città Metropolitana di Bari che aveva a disposizione, per l’intero territorio di sua competenza, ben € 6.388.630.
A Conversano l’intervento ha riguardato sia contrada Vadaladrone sia l’area che insiste in via Boschetto, di fronte alla struttura Airon. Naturalmente questo tipo di interventi hanno bisogno di una immediata e costante manutenzione, al fine di consentire al bosco di prendere forma. Ma, non essendocene stata alcuna, il bosco anziché prendere forma ha preso fiamme che hanno distrutto i 3/4 dell’area, come si può notare dal video e dalle foto qui allegate. Il tutto è successo ben prima di questa ondata di afa.
L’immagine è spettrale, alberelli mai partiti e bruciati, altri secchi. Con buona pace di un investimento che in tutta la Città Metropolitana ha superato i 6 milioni di euro.
Chi avrebbe dovuto curare e gestire quei campi così come piantumati? Naturalmente la cura e gestione è demandata al Comune sul cui territorio quegli alberi sono stati piantumati.
Ma è noto che quello dei piani di gestione delle aree verdi rimane un grande tallone d’Achille dell’amministrazione di Conversano che, da anni, non riesce ad organizzare un servizio di manutenzione di aree verdi, ben più piccole di quella di contrada Vadaladrone.
Un vulnus che costringe la comunità ad essere spettatrice di scempi di questo tipo e che non lascia presagire nulla di buono per il futuro.
Insieme alla questione ambientale, è noto quanto sia indispensabile in questa fase climatica la presenza di boschi e alberi in ambito urbano e periurbano, c’è anche quella economica. Come sono stati impegnate le risorse gestire dalla Città Metropolitana? Chi controlla lo stato dell’arte? Esiste una convenzione tra la Città Metropolitana e il Comune di Conversano per la cura e gestione degli alberi boschivi piantumati e andati “in fumo”? Sono domande alle quali nessuno sa dare risposte, nemmeno gli uffici comunali che non conoscevano, fino a poco tempo fa, la titolarità dell’area di contrada Vadaladrone.
Questo episodio, accanto a quello della strada asfaltata dalla chiesa di San Lorenzo all’incrocio con contrada Montecarretto (di cui nessuno in comune ne sapeva qualcosa), dimostra il fatto che c’è un’emergenza politica e organizzativa allo stesso tempo. Quale logica sottintende al fatto che sul territorio comunale qualcuno asfalta strade o piantuma alberi, senza che il Comune ne sappia qualcosa?


