“La memoria di un rancore”, un giallo storico ambientato ad Alberobello nel 1923. Mercoledì 21 maggio Biblioteca “Marangelli”

Mercoledì 21 maggio alle 18.00, presso la Biblioteca Civica “M. Marangelli“, l’associazione DEMOS Conversano Aps, nell’ambito della rassegna “Venti di Cultura“, presenta “il libro “La memoria di un rancore” (Robin Edizioni) di Luca De Felice. Un giallo storico ambientato ad Alberobello nei primi anni del ventennio fascista.
Ne discuterà con l’autore Giuseppe Gentile, insegnante di Lettere al Liceo Scientifico e Artistico Galileo Galilei di Bitonto. Introdurrà e modererà la discussione Gian Luigi Rotunno (presidente dell’associazione DEMOS Conversano Aps).
L’iniziativa è parte integrante del progetto “Città che legge” patrocinato dal Comune di Conversano.
L’ingresso è libero.

LA MEMORIA DI UN RANCORE – SINOSSI
Alberobello, 27 Maggio 1923. Giovanni Russo e Felice Fontana, giornalista l’uno e ispettore l’altro, amici da
sempre, arrivano in treno ad Alberobello in occasione dell’inaugurazione del Monumento dei Caduti. P
per punire le sue idee antifasciste che per una reale esigenza di cronaca, Giovanni riceve l’incarico dalla
Gazzetta di Puglia di scrivere su questo evento, organizzato nel paese dei trulli, dal Sindaco Pietro
Campione. Tonietta Liuzzi e suo fratello Marcello giungono in città per commemorare loro fratello Lorenzo,
uno dei tanti giovani alberobellesi caduti in guerra. A turbare il paese sarà però il ritrovamento, nella
Pensione “Lucilla” nelle immediate vicinanze dello stesso monumento, del corpo esanime di Tonietta. Felice
e Giovanni decidono allora di indagare su questo strano accadimento. Un passato torbido e un segreto
conservato fra i cittadini dei trulli sembra però riaffiorare e turbare inesorabilmente la loro tranquillità. Un
paese con una piccola società ricca di virtù ma allo stesso tempo anche di vizi. È un caso che scuote la città
alle sue radici. A porre la chiave risolutrice di questo strano ritrovamento, nella stanza n° 104 della
pensione, saranno le singolari capacità investigative dei due compagni. Con coraggio e determinazione
Giovanni e Felice riveleranno doti fino ad allora sconosciute. Con grande acume ed affiatamento i due amici
cambieranno il loro destino.
La memoria di un rancore” è un giallo storico di investigazione, ricco di dettagli e aneddoti frutto di una
lunga ed appassionata ricerca storica. Il romanzo è ambientato in un periodo buio, pieno di contraddizioni,
che porta il lettore al centro della città di Alberobello, rivelando particolari urbanistici, storici, architettonici
ancora tutt’oggi testimoni tangibili di questo racconto, a partire dallo stesso monumento.

Il luogo del delitto
Alberobello, in provincia di Bari, nel cuore dell’area denominata Murgia dei trulli e delle grotte, ha vissuto
nel ‘900 il suo momento più importante e delicato. Un secolo che ha partire dal 1910 vede riconoscere i
suoi trulli monumento nazionale per diventare patrimonio mondiale dell’Umanità e sito Unesco nel 1996.
Sarà in questo secolo che inizierà un repentino imborghesimento della sua società.
La piazza più importante della città, su indicazioni del Partito, ha preso da poco il nome di Piazza della
Vittoria e proprio qui troverà spazio, nel 1923, il monumento ai caduti della prima guerra mondiale. La
piazza dividerà il paese in due parti: da un lato i trulli (rioni Monti ed aia Piccola) architetture semplici,
testimonianza di un passato povero e dall’altro la parte più moderna dei diversi palazzi ottocenteschi che
mostrano nei loro prospetti e nelle loro decorazioni di imitazione aristocratica tutta la loro voglia di riscatto
dalla povertà. Ed è proprio qui che spicca l’opera di Antonio Curri, architetto eclettico nativo di Alberobello,
formatosi a Napoli e Roma. Grazie alla sua spiccata genialità, Curri è capace di raccontare il passaggio dalla
cultura contadina al pragmatismo borghese attraverso un asse che congiunge la sua dimora natia, il palazzo
di città, la cattedrale dei Santi Medici ed infine la sua abitazione, da lui progettata, la cosiddetta Villa Curri.
Un segno. Uno dei tanti. Luogo del delitto sarà la “Pensione Lucilla” un palazzo di modeste dimensioni che
proprio da Piazza della Vittoria guarda il Municipio, il nuovo monumento ed un futuro che si immaginava
prospero, ma che invece…

Note biografiche dell’autore
48 anni, formatore professionale, marito di Maria Antonietta e padre di Andrea e Anna, vive ad
Alberobello. Diplomatosi nel 1995 presso il liceo scientifico di Noci, sceglie di iscriversi alla facoltà
di ingegneria presso l’università di Bari. Avvezzo più allo studio delle materie umanistiche, decide
di optare per il corso di laurea in conservazione dei beni culturali. Il trasferimento dal Politecnico all’
ateneo si rivela la scelta giusta. Da sempre legato al suo paese inizia una collaborazione con la
gestione al museo del territorio e propone all’ allora assessore alla cultura e al centro storico Gianpiero
de Santis un progetto di allestimento proposto nell’ambito dell’esame di Museotecnica. Con una
spiccata sensibilità all’ ideazione di progetti ambientali e culturali si laurea con una tesi su Madonna
di Grottole. A Polignano a Mare. Si specializza con corso in accoglienza turistica e in diagnostica dei
Beni culturali. Nel 2004 fonda l’associazione Sylva Tour and Didactics affiancando alla gestione
museale un servizio di incoming turistico. Diventa tutor di diversi corsi di formazione. Dal 2007
crea la manifestazione La Notte dei briganti scrivendone la sceneggiatura ogni anno rinnovata.
Istituisce dal 2010 il premio per tesi di laurea su Alberobello e il concorso fotografico Alberobello
photo contest. Coordina progetti in istituti scolastici legati all’ ambiente e al patrimonio Unesco del
sito di Alberobello. Dal 2012 al 2020 ha scritto 4 commedie teatrali: “La Panchina” ispirato al libro
“La panchina dei soprannomi” di L. Angiuli (Gelsorosso editore, 2011) “Centolire – il prezzo della
speranza” e “Il Pacco americano” sul tema dell’emigrazione del Novecento negli Stati Uniti
d’America e “La Pensione delle Beffe”, una tragicommedia sulle vicende di uomini e donne internati
durante la seconda guerra mondiale nel campo di internamento “F. Gigante” di Alberobello. Dal 2015
è docente formatore in diversi enti del territorio in corsi di accoglienza turistica ed organizzazione di
eventi. Da sempre dedito alla scrittura e appassionato alla storia della sua città, Alberobello, matura
in lui la necessità di scrivere un romanzo giallo storico, ambientato agli inizi del ‘900 nella città dei
trulli…inizia la scrittura a ottobre 2020, ma entra nel vivo durante il periodo di lockdown a causa
della diffusione del covid-19.

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