Daniela De Mattia, di Gioia del Colle, classe 1981, architetto, dottore di ricerca, docente, antifascista, impegnata in politica dal 2012, moglie e madre. E’ candidata per il M5S alle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre.
Quali sono le tue esperienze nel campo amministrativo e con quali ruoli?
Sono stata Assessore all’Urbanistica con l’amministrazione guidata dal Sindaco Lucilla (2016-2018) sostenuto da due liste civiche. Dal 2024 sono Consigliera Comunale di minoranza del Movimento 5 Stelle. Ho potuto quindi svolgere sia un ruolo nell’organo esecutivo che ora nell’ organo propositivo e di controllo di una amministrazione, applicandomi con grande costanza e impegno. Queste esperienze sono state fondamentali per acquisire competenze che mi hanno permesso di essere pronta e motivata per questa candidatura al Consiglio Regionale.
Quali sono i principali punti programmatici nel tuo programma elettorale?
Sicuramente l’esigenza prioritaria è migliorare la qualità della vita nei Comuni dell’entroterra, spesso distanti dai poli sanitari o paradossalmente senza un pronto soccorso, con un sistema di trasporti lacunoso, con una gestione dei rifiuti perennemente in emergenza, con una agricoltura da tutelare e una produzione artigianale e industriale in difficoltà, con poche prospettive per i giovani e servizi per gli anziani e i fragili da potenziare. Vanno affrontati in modo sistemico grandi piaghe dei nostri territori, dalla microcriminalità alle dipendenze patologiche, fino al sempre più preoccupante fenomeno delle baby gang che richiede maggiore attenzione alle politiche sociali e di contrasto alla povertà educativa. Dopo anni di necessarie ristrutturazioni, costruzioni e pianificazione ora si deve tornare a riempire di contenuti e qualità i luoghi, creare occupazione e non lasciare nessun territorio indietro.
La formazione di Architetta ha avuto un peso importante nella tua azione politica e come intendi portarla in ambito regionale?
Il mio essere architetto è profondamente collegato alla motivazione stessa della mia azione politica. Il Codice Deontologico degli Architetti afferma che “La professione di Architetto è espressione di cultura e tecnica che impone doveri nei confronti della Società (…). Con la sua attività, il Professionista nel comprendere e tradurre le esigenze degli individui, dei gruppi sociali e delle autorità in materia di assetto dello spazio concorre alla realizzazione e tutela dei valori e degli interessi generali”.
E proprio nel concetto di “dovere nei confronti della Società” e nel concetto di “interesse generale” si fonda il mio impegno politico, inteso come servizio verso la comunità e azione libera da interessi privatistici, ma finalizzata esclusivamente alla tutela del Bene Comune.
In ambito regionale sono convinta che si debba rafforzare la visione dello sviluppo urbanistico in Puglia, rendendo i tanti strumenti in campo finalmente concreti, adottabili e attuabili dal livello regionale a quello comunale.
Uno dei temi che si pone con maggiore urgenza è quello della casa. Quali sono le proposte che intendi portare nelle politiche regionali come Movimento 5 Stelle?
Le proposte del Movimento 5 Stelle su questo tema sono molto puntuali e definite, e provo a sintetizzarne alcune:
– Istituire un Fondo regionale per l’acquisto della prima casa, con un contributo a fondo perduto fino a 30.000,00 per i giovani under 35;
– Attivare una Garanzia regionale sugli affitti e un Fondo per la morosità incolpevole;
-Attivare politiche per restituire dignità agli alloggi di Edilizia residenziale pubblica e lanciare un Piano Casa Green per la riqualificazione energetica e rigenerazione partecipata dei quartieri;
– Potenziare i progetti di housing sociale e incentivare la costruzione di alloggi da destinare a studenti;
– Riformare la governance regionale in materia di abitare, rivedendo il sistema Arca nel suo complesso.
In questi ultimi anni in Puglia al problema più generale della casa si è aggiunto quello dell’over tourism e della gentrificazione dei centri storici interessati da questo fenomeno. Quali sono le iniziative legislative che tu e il Movimento intendete proporre per la prossima legislatura a tal riguardo?
Sono assolutamente necessarie misure normative efficaci per regolamentare sul piano urbanistico il fenomeno degli affitti brevi a scopo turistico, ma serve soprattutto rendere i nostri centri storici luoghi in cui risiedere in maniera stabile, aiutando i proprietari ad investire per rigenerare gli immobili per un uso abitativo continuativo. Senza i residenti i nostri centri storici perderanno quegli aspetti identitari che sono la forza che spinge il turismo nella nostra Puglia.
Un altro tema importante per la Puglia è quello delle Politiche Culturali. Questo tema lo ritieni centrale nel tuo programma e su quali linee intendi muoverti?
Credo che la Puglia sia una Regione che deve spingere tantissimo sul settore creativo e dell’innovazione promuovendo aiuti alle imprese culturali, prevedendo fondi per il finanziamento di progetti di partenariato pubblico/privato, e creando nuove figure professionali investendo sulla formazione delle maestranze. I nostri giovani, i nostri talenti, devono poter produrre cultura in Puglia.
Ci sono dei punti programmatici che nel tuo programma si distinguono dalle proposte presentate dalle altre forze politiche che appoggiano la candidatura di Decaro a Presidente dalla Regione Puglia?
Credo che i punti forza distintivi del programma del Movimento 5 Stelle siano il Patto per la Legalità, l’Assessorato alla Trasparenza e all’Antimafia, lo stop alle nomine politiche nella sanità, il reddito di cittadinanza regionale (sostegno economico legato a formazione, lavoro e impegno sociale), e le politiche abitative. Sono i temi su cui garantisco il mio massimo impegno perché sono la base necessaria per rendere davvero credibile qualsiasi proposta.
Nella tua proposta politica ritieni che ci devono essere dei punti di discontinuità con quanto fatto dalla giunta uscente di Emiliano e punti che invece vanno portati avanti e integrati?
In Puglia abbiamo comunque ottime misure nel welfare e un’ottima programmazione dello sviluppo culturale e della promozione del territorio. Serve rafforzare la sanità territoriale, le politiche di conciliazione famiglia e lavoro, e la lotto contro le dipendenze.
Inoltre, proprio la pianificazione e l’urbanistica ritengo che necessitino di un Osservatorio sui Comuni per poter risolvere le tante problematiche legate alla effettiva attuazione e delle misure vigenti e al miglioramento delle procedure tecnico/amministrative. Serve un controllo più serrato del consumo di suolo e della sostenibilità delle trasformazioni.