“La Repubblica e la Chiesa ci impartivano insegnamenti diametralmente opposti…,bastava che fossero insegnamenti…”

di Vito Fanizzi (Magistrato della Corte d’Appello di Bari)

“C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede un’unica catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine, e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe trattenersi, destare i morti e ricomporre quel che è andato in frantumi. Ma una tempesta spira dal paradiso; ed essa investe le sua ali con tale violenza, che egli non può più richiuderle. La tempesta lo spinge irresistibilmente verso il futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui sino al cielo. Questa tempesta è ciò che chiamiamo progresso”. Walter Benjamin.

Il caso ha voluto che trovassi queste parole, nella loro esattezza (le avevo solo orecchiate), il giorno dopo aver visto il film “Una ragazza splendida”: la struggente caduta di una diciannovenne sfigurata (in tutti i sensi) dai social, abbagliata dal miraggio di un reality show, in un mondo in cui le mille diavolerie di un telefono cellulare hanno preso il posto della famiglia, della scuola, di una parrocchia. Abbagliata e, per questo, incapace di vedere e di attraversare lo spiraglio di un amore vero, però povero. Ho pensato, allora, che non c’è solo una lettura “pubblica” della potente immagine di Klee, quella che oggi ci rimanda ad armi e guerre sempre più distruttive o al dramma del cambiamento climatico, ma anche una lettura “privata”. Oggi, alle parole precise di un nonno o di un maestro si sostituiscono le parole di un influencer. Una serie interminabile di bisogni innaturali schiavizza le persone, diffondendo sofferenze piuttosto che appagamento. Le disparità economiche e di posizione sociale si accentuano. Il santo lavoro cede il posto alla pigrizia e al rilassamento delle energie. La tecnologia banalizza il sapere. Forse non c’entra, forse la truffa della memoria mi inganna, ma non riesco, dopo aver visto quel film, a non condividere con voi la bellezza di alcune parole di Charles Pèguy: “La Repubblica e la Chiesa ci impartivano insegnamenti diametralmente opposti. Ma che importava, bastava che fossero insegnamenti. C’è nell’insegnamento e nell’infanzia qualcosa di così sacro, c’è in questa prima apertura degli occhi del bambino sul mondo, c’è in questo primo sguardo qualcosa di così religioso che questi due insegnamenti si univano nei nostri cuori, e noi sappiamo bene che vi resteranno eternamente legati. Noi amavamo la Chiesa e la Repubblica insieme, e le amavamo con uno stesso cuore, ed era un cuore di bambino, e per noi era il vasto mondo, e i nostri due amori, la gloria e la fede, e per noi era il nuovo mondo. E oggi…

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