Gaetano Cataldo, familiarmente Gano, 45 anni, revisore legale, commercialista specializzato in contabilità pubblica e degli Enti del Terzo Settore.
Genitore, con Simona, di Niccolò, Carla e Manfredi.
L’attività politica è cominciata da subito, nel 1995, nei Giovani Comunisti, organizzazione giovanile di Rifondazione Comunista. Ha partecipato attivamente alle primarie regionali del 2005, curando l’organizzazione della campagna per Nichi Vendola. È stato segretario regionale di Sinistra Ecologia Libertà in Puglia dal 2012 al 2014. Attualmente segretario cittadino di Sinistra Italiana a Bari.
Lei è uno degli esponenti storici di Sinistra Italiana (Alleanza Verdi e Sinistra). Qual è il senso della sua candidatura e che risultato prevede per l’Alleanza Verdi e Sinistra in Puglia a sostegno del candidato presidente Decaro?
Personalmente la mia candidatura, come quella di tanti altri candidati della nostra lista, è un contributo militante. Noi non facciamo politica soltanto durante le elezioni, ma sempre tra un’elezione e l’altra. Quindi la candidatura è una parentesi per la quale lavoriamo per il miglior risultato possibile. Il nostro obiettivo è far rientrare AVS e la Sinistra in Consiglio. Questo è quello per cui stiamo concorrendo e che renderà il governo regionale di Antonio Decaro diverso dall’ultimo decennio durante il quale non ci siamo stati.
Vi considerate la parte più a sinistra della coalizione? Oppure la vostra passata esperienza di forza politica che ha espresso il presidente Vendola (per ben 10 anni alla guida della Puglia) vi pone nella condizione di farvi percepire soprattutto come forza di governo?
Passavamo per essere semplicemente degli estremisti incapaci di sognare e non di governare. Con il decennio cominciato nel 2005 abbiamo dimostrato che si può governare una Regione con politiche di sinistra avanzate, di tutela del territorio, di qualificazione della formazione professionale, di politiche innovative per le giovani generazioni. Quindi un’idea politica radicale che diventa un’idea radicale di cambiamento attraverso le istituzioni.
Perché una persona giovane deve guardare ad AVS con simpatia e votarla il 23 e 24 novembre prossimo? Quali sono le misure previste per le nuove generazioni nel vostro programma?
Le giovani generazioni ci guardano con simpatia perché hanno a cuore sia l’equilibrio di sistema, il fatto cioè che non si possa continuare con questo sfruttamento infinito delle risorse naturali, sia perché il sistema è compromesso e sperequato, quindi bisogna redistribuire la ricchezza, perché ci sono troppi troppo vergognosamente ricchi e troppi troppo vergognosamente poveri. Sono temi che le giovani generazioni comprendono perfettamente, e che sono i temi all’interno della nostra proposta politica. Per quanto riguarda le giovani generazioni, inoltre, noi abbiamo già dato prova di guardare a loro non con paternalismo ma con passione, chiedendo loro di impegnarsi e attribuendo loro direttamente risorse. E questo processo deve continuare.
In Puglia, soprattutto nel nostro territorio del sud est barese, c’è un sistema di trasporto pubblico locale inefficiente. Per sei lunghi anni, addirittura è stato assente il servizio ferroviario. Cosa prevede di fare il suo partito nel momento in cui andasse a governare in via Gentile?
Il sistema di trasporto pubblico regionale deve essere funzionale e accessibile: bisogna valorizzare per esempio tutto il trasporto su ferro, rendere solida e realmente funzionante la rete di trasporto ferroviario, anziché lavorare solo ed esclusivamente sul trasporto su gomma di passeggeri. Quindi è chiaro che un nuovo piano regionale dei trasporti, che guardi alla sostenibilità, ha bisogno di un potenziamento del sistema ferroviario e allo stesso tempo di una possibilità di accesso con una tendenziale gratuità del sistema di trasporto, rendendolo così efficace e sostenibile. Allo stato attuale le persone propendono per un sistema di trasporto privato, ovvero quello della macchina privata, e noi dobbiamo offrire una valida alternativa.
Una delle tante disuguaglianze in Puglia è data dalla fruizione di una parte del demanio pubblico, le coste, sempre più inaccessibili per coloro che non frequentano i lidi privati. E molte volte inaccessibili per le persone con disabilità. Cosa proponete a tal proposito?
Non ci possono essere più spiagge inaccessibili e non ci possono essere più spiagge pubbliche totalmente non fruibili. Questo deve essere, prima di qualsiasi altra riattribuzione di concessione, l’obiettivo di un piano delle coste, per rendere accessibili e fruibili le coste pubbliche, i tratti di costa pubblico, e valorizzare l’idea delle spiagge con servizi e, perché no, chiedendo anche ai soggetti pubblici, a partire dai comuni, di occuparsi di tratti di costa pubblica. Inoltre dobbiamo preoccuparci di tutelare le nostre coste, attraverso la salvaguardia dei residuali sistemi dunali rimasti e degli habitat naturali costieri in generale, perché i dati sull’erosione costiera sono allarmanti e la Puglia negli ultimi decenni ha perso diversi chilometri di spiagge ed ecosistemi importanti.
Il circolo Alleanza Verdi e Sinistra di Conversano ha organizzato un approfondimento sulla riforestazione urbana in città. Ne farete un argomento da portare nelle decisioni del governo regionale?
Domanda molto puntuale e anche molto rilevante oggi, perché la riforestazione urbana è ormai un tema strategico sia ambientale che di contrasto ai fenomeni climatici in termini di mitigazione e adattamento (cattura di CO₂, permeabilizzazione di aree urbane, riduzione dell’effetto delle isole di calore, miglioramento della salute pubblica per una migliore qualità dell’aria, e molto altro ancora). Se un circolo come Alleanza Verdi e Sinistra di Conversano promuove un approfondimento su questo tema, un consigliere regionale sensibile alla questione ambientale può e deve portarlo all’attenzione del governo regionale in modo concreto. La nostra è una regione che ha percentuali bassissime di copertura boschiva. Dobbiamo impegnarci per un programma di tutela del verde che sia serio, sia per il valore intrinseco della biodiversità che hanno gli alberi e la vegetazione in generale, sia come contributo per la salvaguardia dell’ambiente per il benessere delle persone attraverso la cura e la tutela degli ecosistemi naturali. E ritengo, inoltre, che abbia un senso piantare alberi con un criterio, non piantare alberi purché si piantino, ma salvaguardando specie autoctone, che non gravino troppo sulle risorse idriche, che siano integrate con il territorio, che siano funzionali ad un miglioramento generale.
La sanità, la gente vuole conoscere soluzioni e non più enunciazioni di principio. Come si abbattono le liste d’attesa?
Come si è fatto già nel 2013, rendendo gli strumenti diagnostici funzionanti non solo per poche ore al giorno, ma anche la sera e nei fine settimana. Ogni euro di risorse del bilancio autonomo e proprio della Regione Puglia deve diventare un elemento dedicato all’apertura e allo smaltimento delle liste d’attesa. E poi ci vuole una visione sulla politica della sanità. Lavoreremo anche per questo.
Se lei fosse eletto in consiglio regionale, che impegno si sente di prendere con la città di Conversano e per il sud est barese?
Parlando in maniera concreta, credo sia necessario aprire un dialogo rispetto ai bisogni e alle criticità locali – ospedale, viabilità, agricoltura, turismo, ambiente, servizi pubblici – tra la città di Conversano e la Giunta regionale e con gli assessorati competenti. E questo vale per tutti i Comuni. Quello che mi impegno a fare è mantenere una linea diretta con la città, e con i Comuni sia del sud est barese e sia delle altre zone che fanno parte del collegio di Bari. Penso sia indispensabile, poi, promuovere incontri tra amministratori locali e regionali per coordinare azioni e fondi, spingere per l’inserimento di progetti di Conversano nei piani regionali di sviluppo, ad esempio attraverso l’uso dei fondi di coesione, sostenere finanziamenti per opere pubbliche (strade, scuole, impianti sportivi, cultura, ambiente). Conversano, inoltre, è in un’area agricola e naturalistica importante, e sarebbe utile difendere e valorizzare aree naturali e rurali, spingere per progetti di mobilità sostenibile, turismo verde e tutela delle risorse idriche, e promuovere politiche agricole sostenibili a favore delle aziende locali e delle filiere corte. Conversano, con la sua posizione e storia agricola, può diventare un laboratorio di buone pratiche ambientali, e un’iniziativa del genere avrebbe impatti positivi anche su turismo, salute e vivibilità urbana.