Conversano, buoni i dati sulle presenze dei turisti presentati dall’amministrazione. Criticità: periferie, laghi e verde

Durante il Conversano Tourism Day (appuntamento di sicuro interessante per capire come e dove stia andando la nostra città), svoltosi il giorno 30 settembre presso la Sala Consiliare, sono state con indubbie enfasi e soddisfazione passate in rassegna tutte le azioni messe in atto dall’amministrazione per implementare questo settore in città: la costituzione, ormai giunta a pieno regime di un tavolo di coordinamento del Turismo, l’attivazione, presso la Regione, di un Ufficio di Informazione Turistica, la Convenzione con la Curia che ha consentito di tenere aperte le chiese di Conversano (questo pare non valere per la Chiesa dei SS Cosma e Damiano – ndr -) l’affidamento alla Cooperativa Imago dei servizi museali, il Sito Istituzionale ViviConversano.info, strumento ritenuto essenziale, sebbene non ancora del tutto completo – n.d.r.- per la scoperta di Conversano.
Uno degli snodi principali è stata la presentazione dei risultati di uno studio (commissionato alla Just Good Tourism, azienda specializzata nel settore, con sede a Padova) sulla situazione attuale del turismo a Conversano, le prospettive future, i punti di forza e di debolezza.
Tra i risultati dello studio spicca la tendenza ad una costante ed evidente ascesa delle presenze, passate dalle circa 64.000 del 2019 alle 85.000 2025 (fino ad oggi, secondo i dati della Regione Puglia), con una previsione positiva per il futuro.

Prima tra i punti di forza la cultura,* sulla quale, secondo la Just Good, si è lavorato molto implementando i servizi (accessibilità a musei, biblioteche, chiese, attività rivolte ai fruitori), a seguire le risorse naturalistiche (la riserva dei Laghi e delle Gravine, il sito di Castiglione), con i loro percorsi pedonali e in bicicletta, e l’enogastronomia.
Necessarie invece sono risultate, in particolare, una maggiore attenzione per la periferia ed una implementazione del verde.
In base ai dati e alle modalità in cui sono stati presentati sembrerebbe che si debba esprimere una valutazione del tutto positiva, ma, nella realtà, non possono essere taciute alcune criticità esistenti proprio all’interno di quelli che sono stati individuati come punti di forza.
Crediamo sia noto a tutti che le vantate risorse naturalistiche (nel sito ViviConversano, ad esempio, si legge – non si può non notare l’eccessiva enfasi della affermazione -che “la Riserva Naturale Regionale dei Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore è uno dei polmoni verdi più preziosi della Puglia”), dovrebbero divenire oggetto di maggiore e più sistematica cura (dalle condizioni delle strade rurali, ai tanti angoli di campagna usati come discarica) avendo particolarmente a cuore la tutela del paesaggio e della vegetazione boschiva, sacrificata e assediata da colture redditizie, se davvero si vuole che il turista possa “lasciarsi sorprendere dal fascino discreto di ambienti rurali e incontaminati, dove la presenza dell’uomo si armonizza con quella della natura”.
E i citati percorsi pedonali e ciclabili nelle campagne dove è in che condizioni sono esattamente ?
E veniamo alla cultura.
Il punto di forza per eccellenza. Se da un lato occorre dare pieno riconoscimento a quelle azioni che finora hanno assicurato una maggiore fruibilità ed attività della Biblioteca e dei Musei (Museco), dall’altro sembra ormai improrogabile dare al sistema- museo una “testa”, una équipe, che individui linee guida, metta in piedi vere e proprie linee strategiche nella promozione e nel marketing dei BB.CC. del territorio, capace di progettare, programmare studi e ricerche, di produrre mostre e non solo di importarle, convogliando le energie intellettuali e le competenze, in particolare quelle dei giovani.
Quanto alla CITTÀ, rispetto alla “Generale cura e pulizia del centro”, che si legge nel report della Just Good, per consentirne un pieno apprezzamento, il decoro del centro storico andrebbe migliorato, garantendone una più attenta e sistematica pulizia (le segnalazioni dei cittadini non si contano), una più accattivante qualità estetica, magari attraverso la collaborazione attiva dei residenti. Sicuramente una maggiore cura ed un ampliamento delle zone verdi dovrebbero diventare un obiettivo prioritario: da Villa Garibaldi, il vero polmone verde della città, le cui aiuole ormai non fioriscono più, ai pochi spazi verdi, spesso abbandonati, nelle periferie, dove il decoro delle strade spesso è solo una parola.
Ecco, tutto questo porterebbe Conversano a volare alto, e a dirci quanto, al di là delle narrazioni ufficiali, si sia lontani da tutto ciò sono proprio quelle situazioni, piccole e grandi, più su richiamate.
Valga per tutte l’immagine, ormai purtroppo familiare, della trascuratezza del complesso di San Benedetto (chiesa esclusa), che è quanto di più lontano si possa immaginare dalla città ideale per turisti e cittadini tratteggiata nel racconto del 30 Settembre.
Dov’è finita? O forse in realtà è ancora in gran parte da costruire?

L’assessore alle Politiche Culturali Katia Sportelli durante la presentazione dei dati sul turismo e l’avvio del sito ViviConversano.info

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