Gianni Piscinelli, 63 anni coniugato con due figli, Carmen e Ottavio, una laurea in scienze dell’educazione. Da trent’anni opera nel mondo scolastico, sia come educatore che come insegnante di storia e filosofia. Associa al lavoro la passione per l’arte. Passione che lo ha portato a misurarsi con discipline come la poesia, la musica e la recitazione.
Recentemente Piscinelli ha diretto la commedia (andata in scena in piazza Battisti il 26 luglio scorso) “Don Bartolome u stregon”, opera scritta da Maria Sportelli, con la consulenza linguistica di Andrea Marangelli. Un’opera che ha preso spunto da una vicenda reale riportata in una pubblicazione “Cronache d’amore e magia a Conversano del primo Settecento” di don Angelo Fanelli. Opera che l’autrice, giornalista professionista, ha voluto dedicare al suo “maestro di penna“, Gino Locaputo.
Abbiamo posto domande a Gianni Piscinelli, tornato dopo qualche tempo in scena.
Dopo 10 anni di silenzio sei ritornato a produrre arte. Questa volta come musicista nel gruppo Suoni Visionari. Questi 10 anni possiamo paragonarli ai 10 anni del viaggio di ritorno a Itaca di Ulisse? Eri alla ricerca di te stesso?
Non è corretto dire che per un decennio sono stato lontano dall’arte, infatti prima di parlarti di suoni visionari è giusto dire che negli anni ho tenuto diversi laboratori teatrali, riservandomi la regia del lavoro finale.
Hai iniziato, almeno pubblicamente, a proporti come artista presentando una raccolta di poesie. In seguito hai recitato in film e spettacoli teatrali ed hai cantato. Quale forma artistica più ti rappresenta?
Per quanto riguarda l’aver compreso chi sono artisticamente credo di saperlo. Rimango con i piedi per terra. Ti dico solo che se pensi all’arte come un trampolino di lancio, avendo le competenze, in qualsiasi ambito, io ad esempio mi sento più a mio agio come attore, rimani deluso se purtroppo le tue non incrociano la pancia della gente. La mia non è una critica, è solo una foto della realtà che mi ha fatto restare con i piedi per terra e per non illudermi…
Con il gruppo Suoni Visionari che musica producete? Chi sono gli altri componenti del gruppo?SUONIVISIONARI sono un collettivo di musicisti con a capo il suo ideatore F. Mezzina sassofonista jazz molto apprezzato anche in ambito internazionale, Michele Lomuto trombonista a Bari e’ un istituzione ha girato i teatri di mezzo mondo, Vincenzo Antonicelli sassofonista, Marco Pennelli batteria, Walter Maselli, Giovanni Modugno percussioni ed io voce. Con SUONIVISIONARI si fa più che altro ricerca, quindi quando realizziamo performance sono più che altro di nicchia, le improvvisazioni in un mondo del copia e incolla non sono del tutto comprese.
Quest’estate hai recitato e diretto l’opera ” Don Bartolome u stregon” e suoni con il gruppo musicale. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Colgo l’occasione per ringraziare Maria Sportelli grazie alla quale sono ritornato al teatro puro, in vernacolo, in qualità di attore e regista nella sua opera “Don Bartolome’ u’ stregon”.
Per quanto riguarda i progetti per il futuro sicuramente continuare con i laboratori teatrali presso le scuole, o chi mi voglia contattare, e l’attività artistica con SUONIVISIONARI perché ti permette di crescere molto, non solo come artista in quanto cercare di essere più veri attraverso le improvvisazioni si riflette anche nei rapporti interpersonali. Sai quando sei stato al cospetto del padreterno in seguito ad un ictus non hai certamente voglia di sembrare più interessante di quanto realmente tu possa essere. E poi se venissero fuori altre date con Don Bartolome u stregon, pare che la performance sia stata gradita e le richieste per nuove da ci sono. E poi arcscen prvden.