Nico Borrelli, neo segretario di Sinistra Italiana: “Orgoglioso di essere operaio e contribuire alla crescita della comunità”

Nico Borrelli, anni 46, ha frequentato I.T.C.S indirizzo informatico” E.MONTALE” di Rutigliano. Attualmente lavora come operaio specializzato in una impresa che si interessa di elettronica.
È stato uno dei fondatori del movimento politico Conversano Bene Comune, più volte candidato al Consiglio Comunale di Conversano.
Tra i suoi hobby il tango, le moto e la cura dei baffi di cui non riesce a fare a meno.
Dal 2 luglio scorso riveste la carica di segretario politico di Sinistra Italiana (SI) di Conversano, il partito impegnato nell’alleanza con Europa Verde (AVS), a cui ha aderito con tutto il movimento politico Conversano Bene Comuneper semplificare il quadro politico della città e del centrosinistra”.

Sei stato eletto all’unanimità quale segretario politico del circolo di Sinistra italiana di Conversano, partito che a livello nazionale è presieduto da Nichi Vendola. Cosa significa oggi professarsi di sinistra nella nostra città? E, soprattutto, perché lo storico movimento Conversano Bene Comune ha deciso di confluire in Sinistra Italiana dando vita con altre personalità ad una sezione di partito?
Professarsi di sinistra in un momento storico come questo ha un grande significato. Prima di tutto porta a schierarsi con i cittadini e le cittadine, avendo la sensibilità di recepirne tutte le difficoltà oggettive. Significa essere consapevoli che le decisioni facili non esistono. Abbiamo deciso di confluire in un partito nazionale perché essere una realtà civica a volte non basta, c’è bisogno di avere punti di riferimento nazionali per risolvere concretamente problemi, e spesso con la realtà civica questo è mancato: avere delle idee e non riuscire a concretizzarle non è utile, meglio strutturarsi come partito con solide basi.

Nel vostro documento fondativo, avete scritto: “Abbiamo l’assoluta consapevolezza che il tema centrale, in questa fase storica, sia l’unità di tutte le forze democratiche e di Sinistra per sconfiggere le destre e riaccendere la speranza in un futuro più giusto e inclusivo”. È arrivato veramente il momento dell’unità tra le forze di centrosinistra e progressiste in questa città?
È da tempo che cerchiamo di fare sintesi e di raggiungere questa unità, i tempi ci sembrano maturi oggi per poter raggiungere questo obiettivo. Come si è potuto notare, già durante il nostro congresso del 2 luglio scorso, la partecipazione delle altre forze politiche è stata calorosa e molto concreta, caratterizzata da interventi di spessore che ci lasciano ben sperare per gli imminenti impegni comuni. La ricerca dell’unità è evidentemente un sentimento condiviso.

Avete intitolato il circolo di Conversano di Sinistra Italiana a Enrico Berlinguer, una scelta forte. Qual è l’eredità di Berlinguer?
Sicuramente, una delle più grandi capacità di Berlinguer è stata proprio quella di unire una nazione, basti pensare, ad esempio, al grande abbraccio di tutti gli italiani durante il suo funerale. Questo fa comprendere bene quale grande uomo sia stato. Prendo in prestito un pensiero di mio padre fermamente convinto che il valore di un uomo lo si possa calcolare dal numero delle persone che partecipano al suo funerale e, nel caso di Enrico Berlinguer, si è fermata tutta una Nazione.

Con quali argomenti convinceresti una persona giovane a scegliere Sinistra Italiana e AVS?
In primo luogo, consiglierei ad un giovane che, a prescindere dalla scelta, è sempre importante partecipare attivamente alla vita politica, usando la propria voce.
Lo convincerei ad esserci semplicemente dicendogli che il nostro modo di fare politica prevede sempre il confronto, una sorta di interscambio generazionale e trasversale. Questa buona pratica sarebbe arricchita da un’ulteriore voce. La pluralità fa la differenza!

Si fa tanto parlare di ritorno dei partiti e della necessità di ridargli dignità. Che sezione sarà quella di Sinistra Italiana di Conversano? Come state impostando il lavoro?
È vero, il ritorno ai partiti è una priorità, per troppo tempo i cittadini e le cittadine non hanno avuto un luogo di aggregazione, come le sedi di partito, dove confrontarsi. Ci si è chiusi sempre di più nell’individualismo, si è perso il senso della pluralità, del collettivo; nessuno conosce i dubbi e le perplessità dell’altro e ovviamente non si riesce a prendere una decisione che sia davvero collettiva e plurale. Questo per noi è da sempre lo strumento che mettiamo in campo. Noi agiamo semplicemente così, ci incontriamo una volta a settimana e cerchiamo di approfondire gli argomenti che decidiamo di affrontare, esattamente come si faceva in passato nelle sezioni di partito. È proprio per questo motivo che invito tutti a venirci a trovare: per parlare dei dubbi, delle perplessità che vanno affrontate e risolte tutti i giorni da una collettività.

Avete affermato che la vostra presenza “semplificherà il quadro politico del centrosinistra”. Cosa significa?
Noi crediamo convintamente nel dialogo e nella semplificazione. La vera operazione da fare è valorizzare la parola “POLITICA”. Per noi è un bene comune da tutelare, da praticare e da condividere. Decidiamo di metterla a valore rendendoci disponibili per affrontare gli argomenti e metterci al servizio.

Cosa pensa Sinistra Italiana dell’attuale governo della città?
Riscontriamo nella gestione della cosa pubblica molta superficialità. Spesso non vengono considerate le ricadute delle scelte fatte le quali, tra l’altro, non comunicate e ancora peggio non partecipate. Le scelte non condivise, spesso, peggiorano la qualità della vita di tutti noi, senza nemmeno avere la possibilità di dire qualcosa, di dire la nostra.

In città in molti sanno che il centrosinistra, tutto, si sta incontrando. Per fare cosa?
L’unione fa la forza. Intraprendere un cammino di condivisione di intenti è fondamentale per il periodo storico che stiamo vivendo.

Qual è l’emergenza più grande a Conversano? E cosa pensate di proporre?
Diciamo che sicuramente l’emergenza più grande è l’assetto urbanistico: manca la cura degli spazi, mancano i parcheggi, manca la pulizia, manca la cura del verde, manca un trasporto pubblico dignitoso, manca la sicurezza di percorrere delle strade che non ti mettano in pericolo, manca una discussione seria sulla crisi abitativa, manca una discussione seria su cosa vogliamo essere. Una delle nostre proposte è semplice, per quanto possa sembrare scontata: iniziare a discutere pubblicamente proprio di queste mancanze, tornare a discutere e trovare soluzioni collettive e condivise. Da qui poi intraprendere un percorso più ampio in cui evidenziare non solo i punti deboli, ma anche i punti di forza della nostra Città. Dobbiamo fare un percorso costruttivo.

Dici sempre con orgoglio di essere un operaio. Cosa c’è di politico in Sinistra Italiana nell’aver affidato ad un operaio la guida di un partito di sinistra? Una scelta in controtendenza o una scelta carica di significato? Chi vuole rappresentare Sinistra Italiana?
Dico con orgoglio di essere un operaio perché è quello che sono. Letteralmente l’operaio è quel soggetto che con le sue capacità manuali e pratiche risolve problemi e produce guadagno per il proprietario dell’azienda, e allora perché non sfruttare questa prerogativa per il bene della collettività? Per tutto il nostro gruppo questo interscambio tra professionalità diverse è sempre un valore aggiunto. È proprio da questa interazione collettiva che si creano soluzioni concrete. Ragionamento e senso pratico convivono nel nostro gruppo politico. Ognuno di noi arricchisce il confronto: il professore fornisce la spiegazione che dà un senso, la dirigente ci spiega il procedimento amministrativo, il rappresentante della formazione ci spiega la ricaduta economica per la collettività, i giovani ci dicono il punto di vista della nuova generazione che ci rimette al passo, l’operaio arricchisce con il senso pratico. Insomma, è uno scambio che crea valore e quindi risponde bene alla domanda del chi vuole rappresentare Sinistra Italiana con questa scelta: semplicemente tutte e tutti. A mio parere, ciò che è stato creato in Sinistra Italiana è proprio uno spaccato del mondo reale.

Qual è, a tuo avviso, la più grande delle ingiustizie che volete combattere nella città di Conversano?
La partecipazione: rendere condivise e partecipi tutti delle scelte che si fanno. Subire passivamente le scelte è la più grande ingiustizia che si possa fare ad una collettività.

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