I sindaci Carrieri, Lovascio e Annese e gli enti di gestione dei “Laghi di Conversano” e “Costa Ripagnola”. L’idea di lavorare ad un unico ente per l’intera area

E’ il caso di dire che fiumi di inchiostro si sono versati, e si stanno versando, sulle cosiddette aree naturali protette istituite dalla Regione Puglia. Quella dei Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore istituita nel 2006 e Costa Ripagnola nel 2020.
Le leggi istitutive delle due zone prevedevano l’istituzione di un “Ente di gestione delle aree naturali protette della provincia di Bari, ente strumentale di diritto pubblico…“. A distanza di 18 anni per i Laghi di Conversano e La Gravina di Monsignore e a 4 anni per Costa Ripagnola, le pubbliche amministrazioni interessate (Conversano, Polignano a Mare e Monopoli) non sono riuscite a istituire gli enti di gestione vanificando, nei fatti, sia lo sviluppo delle aree protette che le norme di salvaguardia stringenti previste nella legge istitutiva.

Lago di Sassano – settembre 2024

La mancanza di volontà delle amministrazioni comunali di Conversano, Polignano a Mare e Monopoli di formalizzare gli enti di gestione dei parchi e non aver pensato affatto di poterlo fare in maniera coordinata e insieme, non fa altro che sottolineare quanto in tanti sospettano.
E’ così necessario considerare area protetta, per esempio, i laghi di Conversano? Una domanda che quando trova qualche riscontro non è difficile ascoltare scetticismo e dubbi.
La riserva erpetologica dei laghi di Conversano, la Gravina di Monsignore, Costa Ripagnola potrebbero avere un senso se i sindaci Carrieri (Polignano a Mare), Lovascio (Conversano) e Annese (Monopoli) si incontrassero e decidessero, con i propri consigli comunali, di procedere all’istituzione di un unico ente di gestione di un’area che partirebbe dal territorio di Conversano, per scendere a valle verso Polignano a Mare e Monopoli. In questo caso ci sarebbe una visione d’insieme di un’area così vasta che comprenderebbe specificità ambientali diverse ma, allo stesso tempo, integrate.
Come si fa a pensare che l’area che comprende la Gravina di Monsignore non sia integrabile con Costa Ripagnola? E questa con la specificità dei Laghi di Conversano in una sorta di corridoio ambientale, tra l’altro previsto in documenti urbanistici programmatori?

Attualmente a Conversano la questione è assente dal dibattito pubblico, mentre tra Polignano a Mare e Monopoli (entrambe le comunità interessate fisicamente dal parco di Costa Ripagnola) non c’è ancora accordo di alcun tipo e si naviga ancora a vista. E, alle condizione date, cercano di insinuarsi emendamenti regionali sospetti e l’antica voglia di lasciare tutto così com’è. Istituire un ente di gestione significa fare delle prescrizioni su ciò che si può fare e ciò che non si può fare ma, soprattutto, vigilare e valorizzare i luoghi bersaglio.

Perché i comuni non riescono ad accordarsi per lo sviluppo di pezzi di territorio tutti da valorizzare insieme? Perché i comuni continuano a perdere finanziamenti altrimenti previsti per gli enti parco e per le attività di promozione e tutela?
A volte le domande retoriche colgono nel segno: è possibile che tre comunità, in questo caso Conversano Polignano a Mare e Monopoli, non consolidino i propri rapporti istituzionali e con slancio lancino un chiaro segnale alle proprie comunità e agli enti sovracomunali, tipo la Regione Puglia, che tentano incursioni legislative sospette?

E’ fin troppo chiaro che se le tre città citate procedessero insieme per l’istituzione di un ente di gestione, si rafforzerebbe l’idea della salvaguardia del territorio ma, soprattutto, quella dello sviluppo dello stesso. A meno che non siano lobby ben definite a dettare l’agenda a volte alla Regione Puglia, a volte ai comuni.

Questi temi, ahimè, non appassionano il grande pubblico e non suscitano dibattiti e prese di posizione se non quelle di “amatori” della materia considerati il più delle volte come “ambientalisti radicali“.
Nulla di più falso in quanto un ente di gestione formato da competenze e visione dovrebbe avere come preciso obiettivo quello di un piano di sviluppo sostenibile dell’area e non quello della mera conservazione.

A Carrieri, Lovascio e Annese questo non sfugge e basterebbe che uno tra loro ponesse subito il problema della necessità di viaggiare insieme; al momento invece sembra che le priorità siano altre.
Basta poco per smentire queste supposizioni.

Costa Ripagnola

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