Una sfida alla fede

Da secoli, ormai, correnti di pensiero filosofico e scientifico compiono notevoli sforzi per chiudere all’uomo la volta del cielo. Il serpeggiante materialismo, il dichiarato laicismo e l’ormai diffuso relativismo etico, si affannano nell’abbattere l’invisibile, ma non meno reale ponte, che garantisce il contatto dell’uomo con Dio. E’ in gioco la fede sottoposta ancora oggi ad assillanti sirene tentatrici, che fanno venir meno il respiro ed eliminano finanche l’inquietudine di Dio.

Non si tratta, qui, com’è ovvio, di tentazioni, comuni e generiche, legate per lo più ai nostri irrazionali istinti, quali le tentazioni di gola, di vanità, di orgoglio…

“Le grandi tentazioni – avverte il teologo protestante Olivier Clément, uomo di grande onestà intellettuale – sono quelle che vanno a demolire la fede”.

Sono, in sostanza, quelle affrontate da Cristo nel deserto: pane [leggi anche: denaro], successo, potere. Ad esse, in particolare, si riferisce Benedetto XVI in Gesù di Nazaret laddove scrive: “Qui appare chiaro il nocciolo di ogni tentazione: rimuovere Dio…”. E il Papa ammonisce: “Mettere ordine da soli nel mondo, senza Dio, contare soltanto sulle proprie capacità, riconoscere come vere solo le realtà politiche e materiali e lasciare da parte Dio come illusione, è la tentazione che ci minaccia in molteplici forme”.
Demolire la fede, rimuovere Dio…è vivere in un mondo senza Dio.
Il subdolo inganno che le tentazioni contengono è quello di far credere che tutto si esaurisce nella vita terrena (pane, successo, potere); e che, pertanto, debba essere eliminato il futuro, cancellata la nostra fame di cielo, di pace illimitata, di giustizia perfetta, di infinita bellezza.

Cristo ha sfidato le tentazioni a viso aperto e, si direbbe, con la Bibbia alla mano: “Sta scritto: non di solo pane vive l’uomo…non tenterai il Signore tuo Dio…solo a Lui ti prostrerai”.

La sfida lanciata alla fede ci pone, pertanto, di fronte alla scelta tra due progetti, tra due amori: l’uno intessuto di lusinghiero terreno fascino e di corto respiro, l’altro sostenuto da quel Dio che chiede alla sua creatura di immergersi nella luminosa notte della fede.
A ognuno di noi la scelta.

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