Novità dall’archivio diocesano. Don Angelo Fanelli: “uno dei ritrovamenti più significativi per la storia musicale del territorio”

Un importante tesoro musicale riemerge dagli scaffali dell’Archivio Diocesano: un fondo di manoscritti e stampe antiche rimasto per decenni non catalogato e conservato nel seminario vescovile. A darne notizia è il direttore dell’Archivio, don Angelo Fanelli, che definisce la scoperta “uno dei ritrovamenti più significativi degli ultimi decenni per la storia musicale del territorio”.
La ricognizione è stata condotta dall’antropologo culturale Claudio Masciopinto, impegnato nella revisione delle sezioni meno esplorate del patrimonio archivistico. La sua attività ha portato alla luce faldoni ottocenteschi e scatole colme di partiture, libri corali e composizioni databili tra XVII e XX secolo.

Nel materiale recuperato figurano antichi libri liturgici con canti gregoriani in notazione quadrata, musiche sacre moderne, repertori popolari e composizioni che testimoniano l’evoluzione della pratica musicale nelle parrocchie del territorio.
Di particolare rilievo la sezione dedicata alla tradizione bandistica locale. Tra i documenti emergono numerose partiture originali per banda, fra cui spicca un ritrovamento eccezionale: il preludio sinfonico “Campane di Roma” (1950) del maestro Andrea Pirazzini, opera storica da tempo considerata introvabile.
Secondo Fanelli, i materiali rinvenuti “ampliano in modo decisivo la conoscenza della vita musicale di Conversano” e offrono nuovi elementi per ricostruire la storia delle celebri bande cittadine.
L’Archivio avvierà ora un progetto di catalogazione e digitalizzazione del fondo, accompagnato da incontri pubblici e da un concerto inaugurale che proporrà la prima esecuzione moderna di alcune delle opere riscoperte. Masciopinto commenta: “Restituire voce a questi manoscritti significa restituire memoria a una
comunità
”.
Conversano vede così riaffiorare un patrimonio sonoro che arricchisce la sua identità culturale e
riannoda il filo tra memoria e presente.

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