di Vito Fanizzi (Magistrato Corte d’Appello di Bari)
… qui, dove si infrangono le onde del nostro mare
si ergerà una donna potente con la torcia in mano,
la cui fiamma è un fulmine imprigionato, e avrà come
nome Madre degli Esuli.
Il faro nella sua mano darà il benvenuto al mondo,
i suoi occhi miti scruteranno quel mare che giace fra due città.
“Antiche terre, – ella dirà con labbra mute
– a voi la gran pompa! A me date
i vostri stanchi, i vostri poveri,
le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi,
i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate.
Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste,
e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.”
I versi che precedono sono della poetessa Emma Lazarus, risalgono al 1883 e sono scritte sul piedistallo della Statua della Libertà a New York. La comunicazione che segue risale al 4 marzo scorso ed è sottoscritta da circa 900 costituzionalisti e professori statunitensi di diritto, con idee politiche diverse.
“Ci troviamo in una Crisi (del sistema) Costituzionale”
Siamo convinti che sia in atto una crisi (del sistema) costituzionale.
Il Presidente ha firmato numerosi ordini esecutivi che si pongono al di fuori delle sue attribuzioni costituzionali e legali. Il Presidente non può modificare le regole sulla cittadinanza. Egli non ha una illimitata autorità legale di bloccare fondi già allocati dal Congresso, né può imporre unilateralmente nuove, politicamente motivate, limitazioni ai benefici governamentali che violano i diritti costituzionali delle persone, delle imprese e delle istituzioni che ne sono destinatarie. Egli non ha il potere di smantellare agenzie e dipartimenti legittimamente creati, sostenuti e finanziati dal Congresso. Egli non ha la facoltà di attribuire la supervisione e il controllo su attività governative a soggetti privati non sottomessi ai limiti della legge.
Il governo e le leggi degli Stati Uniti non sono soggetti ai capricci presidenziali. Al contrario, il Presidente è incaricato di «prendersi cura che le leggi sia fedelmente applicate». Ed è obbligato sotto giuramento a «eseguire fedelmente» il mandato presidenziale e a «preservare, proteggere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti».
I firmatari hanno visioni diverse sulle politiche sottese a questi fatti. Ma siamo tutti concordi sul fatto che il Presidente abbia agito in modo illegale e incostituzionale.
L’illegalità di tali azioni, perfino quando tale è stata giudicata da corti federali, non sembra essere un deterrente alle azioni presidenziali. Al contrario, il Presidente e la sua amministrazione sembrano compiacersi della disobbedienza alle decisioni giudiziali emesse contro di lui. Egli ha, infatti, affermato: «Colui che salva il proprio Paese non viola alcuna Legge».
Con tristezza ci troviamo costretti a spiegare al Presidente questo basilare principio democratico, ma lo facciamo: un presidente ha l’obbligo di obbedire alla Costituzione così come agli ordini giudiziali che limitano le sue azioni illegali e incostituzionali. La legge non è quello che il sig. Trump decide sia. Egli non è un sovrano.
Secondo il Presidente John F. Kennedy, «Gli Americani sono liberi…di essere in disaccordo con la legge, ma non di disobbedirle. In un governo fatto di leggi e non di uomini, nessun uomo, per quanto importante o potente…ha il diritto di sfidare una corte di giustizia».
Noi sosteniamo la democrazia e lo stato di diritto. Noi siamo a fianco delle persone e delle istituzioni destinatarie di coercizione illegale e incostituzionale. La nostra democrazia può sopravvivere, ma non senza la legge.