Una vittoria di cuore, coraggio e preparazione a coronamento di un percorso lungo, fatto di lavoro costante e sacrificio da parte di tutte le ragazze, dalla società e dallo staff tecnico.
La gara giocata e vinta la scorsa domenica 01 giugno, per 26 a 25 nella finale contro il Cassano Magagno, ha certificato l’ottimo lavoro svolto sul settore giovanile da parte della società.
Lo scudetto delle giovanissime ragazze va ad aggiungersi al palmares del club, che arriva così al quinto tricolore giovanile femminile della propria storia, il dodicesimo in totale per il settore giovanile.
A partire da ieri, molte delle ragazze già campionesse d’Italia under 16 saranno impegnate sempre a Chieti, nelle finali under 18 per provare a migliorare il già ottimo risultato arrivato nello scorso anno in questa categoria, il terzo posto nazionale.
Abbiamo voluto parlare con il coach delle ragazze, Esteban Alonso, della soddisfazione e della felicità che porta questo titolo:
In un’età così delicata come quella dell’Under 16, dove le ragazze stanno formando anche la loro identità, come riesci ad integrare nel lavoro quotidiano non solo gli aspetti tecnici e tattici, ma anche quelli legati alla crescita personale, ai valori e al carattere?
Dal primo giorno sono stato chiaro, prima di essere una giocatrice di pallamano bisogna essere persona e comportarsi come tale, nell’individuale e nel collettivo. Sicuramente questa età per loro è molto importante, credo sia giusto fargli capire la consapevolezza della crescita. Sono ragazze fenomenali e si è visto in questi anni come sono state capaci di migliorare le loro condotte ed approcci/organizzazione allo studio ad esempio.
Guardando al futuro, quali sono gli obiettivi per queste ragazze e per il movimento giovanile della società?
È fondamentale riuscire a farle giocare e divertirsi, noi siamo una realtà diversa in tutta l’Italia. Purtroppo in Puglia non ci sono altre squadre femminili. Senza saltare tappe, penso che bisogna lavorare molto tecnicamente, pensando che loro hanno solo 13/14/15 anni. E per il movimento, il lavoro nelle scuole per fare crescere il numero delle giocatrici per ampliare la base della piramide
Come hai lavorato sul gruppo, sia dal punto di vista tecnico che umano, per far crescere le ragazze e costruire una squadra vincente?
Non c’è una formula. Loro hanno capito l’importanza di essere disciplinate, rispettose nei confronti della squadra, dell’allenatore e della società che investe tanto in loro. Abbiamo investito tanto tempo negli allenamenti, abbiamo fatto 7/8 allenamenti settimanali tra serie A2 e u16. Avere questo volume di allenamento ti permette di sostituire la mancanza di partite e dare ritmo alla squadra.
L’unica cosa che ho chiesto alle ragazze è di avere una mentalità diversa e pensare al loro futuro. Nessuno gli regalerà niente
Vincere un titolo con una squadra Under 16 è un traguardo importantissimo, che significato ha per te questa vittoria, considerando il percorso di crescita delle ragazze?
Per me ha un significato molto importante, come primo scudetto vinto ho realizzato un sogno. In loro ho visto una coesione unica. Dal primo giorno a Chieti avevano l’obiettivo in testa e si sono unite a tale punto che anche nei momenti di difficoltà sono riuscite a stare calmi e stravolgere il risultato con testa e cuore. Il carattere ha fatto la differenza. Adesso sta a loro mantenere più alta la concentrazione e la voglia di continuare a migliorare per il futuro.
