Nomina direttori in comune: il sindaco Lovascio si aggiudica il primo set contro il gruppo di maggioranza Abbruzzi, Di Vagno e Moramarco

C’era attesa per le decisioni del sindaco sugli incarichi ai nuovi direttori delle nove aree di competenza che gestiscono gli atti dell’amministrazione comunale. La decisione del primo cittadino è stata chiara: non si tocca nulla, tutti confermati almeno fino al 30 settembre. Poi, a vedersi. Dopo una lunga ed estenuante riunione in municipio la decisione è stata presa e alcuni direttori di area hanno potuto tirare il fiato dopo polemiche e prese di posizione di alcuni consiglieri comunali (in questo caso Abbruzzi, Di Vagno e Moramarco) che chiedevano la testa di alcuni di loro.
Per motivi sconosciuti ai più ma che riguardavano, e riguardano, conti da regolare e tasselli da incastrare per il controllo “militare” della macchina amministrativa. Un controllo, bisogna dire, che spetta a sindaco, giunta e segretario comunale ma che nel Comune di Conversano è diventato argomento e lotta di potere tra gruppi e consiglieri di maggioranza, con il sindaco a cui spetta l’ultima parola. E la sua ultima parola ha rimandato al mittente l’ultimatum; infatti il gruppo “Conversano per tutti” dei tre consiglieri Abbruzzi, Di Vagno, Moramarco
 aveva minacciato di non presentarsi ai consigli comunali, cosa che aveva già sperimentato con successo qualche giorno prima quando la loro assenza, subito colta dalle opposizioni, aveva fatto sospendere la seduta per “mancanza di numero legale”.
Un avvertimento politico che aveva infastidito notevolmente il primo cittadino che aveva per un momento minacciato egli stesso le dimissioni.
Ma cosa chiedeva il gruppo Conversano per tutti al sindaco? Chiedeva di cambiare il direttore d’area dei Settori Produttivi, non si sa per quale ragione o se per ragioni legate all’espletamento delle proprie funzioni. Tutti, infatti, si chiedono quale sia la vera motivazione di tale richiesta che, almeno nelle sedi ufficiali, non è ancora emersa.
Ma non sono solo questi i “mal di pancia” in seno all’amministrazione comunale in quanto voci insistenti parlano di altre richieste sulla collocazione di singoli dipendenti comunali, in una sorta di risiko che è un’evidente invasione di campo di consiglieri comunali che nelle proprie funzioni, non hanno quelle di decidere se un dipendente deve lavorare in un settore anziché un altro.
Intanto il sindaco Lovascio, se volessimo paragonare questa diatriba ad una partita di tennis, si è aggiudicato il primo set. Ma la partita è lunga e i tre consiglieri comunali hanno fatto sapere che la vogliono giocare fino alla fine. Costi quel che costi e fino a conseguenze al momento inimmaginabili. E tra non molti giorni arriverà in Consiglio Comunale la discussione su alcune variazioni di bilancio che riguardano alcuni assessorati e, in particolare, la cultura e gli eventi. Un altro boccone succulento per chi ha deciso di assumere una atteggiamento non rassicurante nei confronti del sindaco e della giunta.

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