Le opinioni di Amedeo Creatore (Giovani Democratici) Raffaele Piemontese (già candidato sindaco nel 2002 per Forza Italia) Serena Perrone (Fratelli d’Italia) Chiara Candela (Conversano Bene Comune) Antonio Galizia (La Gazzetta del Mezzogiorno) Gian Luigi Rotunno (Oggiconversano.it)
Conversano – Le voci che si rincorrevano da ore sono state confermate dalle agenzie che hanno battuto la notizia della morte di Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele di Milano, subito dopo le 9,30 di questa mattina, ora del decesso. Le condizioni di Berlusconi, 86 anni compiuti il 29 settembre scorso, si erano aggravate negli ultimi giorni a causa della sua malattia con la quale conviveva da un paio di anni e che l’aveva costretto già ad un ricovero lungo quarantacinque giorni tra aprile e maggio scorso.
In queste prime ore si stanno rincorrendo e sovrapponendo le dichiarazioni di esponenti di ogni parte della società e anche dall’estero non mancano dichiarazioni e titoloni di tutti i giornali online. Compresa la dichiarazione di Putin: “Lo stimavo“.
Oggiconversano.it ha chiesto ad alcuni esponenti politici e operatori della stampa conversanesi un’opinione a caldo sull’uomo politico Berlusconi e ciò che ha rappresentato.
“Muore oggi Silvio Berlusconi, e con lui finisce una stagione politica – afferma Amedeo Creatore, segretario dei Giovani Democratici di Conversano. Stagione che non ho vissuto in prima persona vista la mia età ma che conosco bene. Non ho condiviso né condivido nulla della sua visione politica, delle sue scelte, delle sue idee. Sono su un fronte opposto. Comunque la si pensi, ha segnato la storia politica, e non solo, del nostro Paese. Alla famiglia e alla sua comunità politica le più sentite condoglianze”.

“Esprimendo cordoglio per la morte di un uomo alla sua famiglia e alla sua comunità politica – chiarisce Chiara Candela, segretaria del movimento politico Conversano Bene Comune – non possiamo non considerare che Berlusconi rappresenta quanto di più lontano dal nostro modo di vedere il mondo e dal nostro modo di vivere e agire la politica a tutti i livelli. Con la sua morte si chiude quella pagina della storia politica del nostro paese che abbiamo sempre chiamato Seconda Repubblica: lo diciamo con un po di preoccupazione perché, silenziata la sua voce, le destre radicali e populiste hanno mano libera. Auspichiamo che questa preoccupazione sia anche un impegno di resistenza per tutte le forze politiche progressiste e riformiste, per la giustizia e solidarietà sociale e per l’affermazione e la tutela dei diritti“.

“Non potrò mai dimenticare quando fui chiamato da Berlusconi nel 2002 – conferma Raffaele Piemontese, che per Forza Italia ha fatto il candidato sindaco di Conversano ventidue anni fa – il centrodestra mi aveva riconosciuto quale unico candidato Sindaco per Conversano, all’epoca ero Vice Presidente Vicario alla Provincia e venivo fuori da una candidatura alle regionali avendo avuto quasi settemila voti. Mi presentai da lui che dimostrò di avere chiaro il quadro della situazione e mi disse che sulla mia persona era stato fatto un sondaggio che mi accreditava del 52% dei consensi. Berlusconi è stato un uomo straordinario”.

“Con la scomparsa di Silvio Berlusconi finisce un’epoca – dichiara Serena Perrone, segretaria della sezione di Fratelli d’Italia di Conversano – tanto incisivo quanto divisivo, uomo lungimirante e di successo nell’ambito dell’ edilizia, della comunicazione, dello spettacolo e dello sport: ha contribuito a fare crescere l’Italia e creando un impero a promuovere il made in Italy. Indubbiamente ha scritto una pagina importante della nostra Nazione. Un imprenditore prestato alla politica che soleva ricordare ai suoi intervistatori che, da moderato e liberale qual era, ha saputo dare una casa – all’indomani del caso “mani pulite” – a tutti coloro che non l’avevano. Verrà ricordato – conclude Serena Perrone – come un uomo che entrato nella storia d’Italia e internazionale vi resterà e che già oggi si è guadagnato le pagine dei libri scolastici.

“Conversano, è stata per anni tra i suoi punti di riferimento in Puglia. Quello che legava Silvio Berlusconi, l’imprenditore e politico deceduto oggi all’età di 86 anni, alla città erano il gruppo Norba di Luca Montrone e l’amicizia con un noto imprenditore – afferma Antonio Galizia, giornalista che sottolinea il rapporto del Berlusconi imprenditore con il patron di Telenorba Luca Montrone – Sono gli anni delle prime tv private, della syndication Euro Tv (1982), del circuito Italia 7 (1987), delle collaborazioni con il gruppo Fininvest controllato da Berlusconi. La collaborazione con il cav consente a TN il salto di qualità: da emittente locale diventa riferimento dapprima regionale poi interregionale. Nei primi ’90 il sodalizio va in crisi: l’editore conversanese partecipa alla crociata delle tv locali contro il duopolio Rai-Mediaset: obiettivo, l’accesso ai contributi statali per le private. Ma l’ascesa del cav non conosce soluzione di continuità. Sono gli anni del boom di FI, partito nato dall’iniziativa dell’intraprendente editore milanese che anche grazie al supporto delle tv (crescono in modo esponenziale sul territorio nazionale ma non solo) riesce ad imporsi in politica. Nel 1995, il leader del centrodestra si dice anche pronto a valutare una candidatura del patron di TN alla presidenza della Regione Puglia: non se ne fa nulla e il centrodestra candida il prof Salvatore Di Staso che vince le regionali. In una circostanza Berlusconi è ospite negli studi televisivi (in occasione di una delle competizioni elettorali del periodo), la seconda ospite di un facoltoso imprenditore di Conversano. In diverse occasioni il cav ha accolto un noto politico e imprenditore di Conversano ad Arcore e Palazzo Graziosi. Da qualche anno, Mediaset è partner del gruppo Norba e trasmette Battiti sui canali di Italia Uno”.

“Quando muore una persona si può scivolare sempre sulla retorica e in luoghi comuni. Al netto del cordoglio per l’uomo Silvio Berlusconi che ha rappresentato un modo di vivere e governare molto variegato – dichiara Gian Luigi Rotunno, direttore di Oggiconversano.it – si può affermare che l’Italia negli ultimi venticinque anni si è adagiata su un liberismo sfrenato che ne ha fatto una nazione dove scuola, sanità e ambiente sono peggiorati come in poche altre nazioni. E di questo liberismo Berlusconi è stato il giusto interprete vestendosi con il mantello, però, del liberale. In questo è stato un uomo abile, capace di imbonire la maggioranza degli italiani che, in alcuni momenti storici come durante le elezioni politiche del 2001, più venivano puniti dalle derive liberiste del berlusconismo e più lo applaudivano. Con le dovute differenze e precauzioni, per la maggioranza degli italiani, Berlusconi è stato ciò che fu Mussolini durante il ventennio: un modello (negativo a mio avviso) da emulare. Se posso spingermi ancora oltre, penso che Silvio Berlusconi, dotato comunque di una intelligenza non comune, abbia aperto le porte alla deregulation al fine di considerare le regole come inutili orpelli cui sottostare. Il paese senza regole che viviamo oggi è il frutto di quella impostazione politica. Non essendoci aquile a destra in Italia, dal punto di vista politico, la sua morte determinerà un rimescolamento del centrodestra di governo. Il paradosso è proprio questo: negli ultimi tempi Berlusconi, forse anche suo malgrado, aveva posizionato la sua Forza Italia nel moderatismo, unica forza politica capace di poter tenere a bada la deriva della destra estrema rappresentata da Giorgia Meloni e soprattutto dai “meloniani”. La sua assenza dall’agone politico – conclude – non darà alibi nemmeno più al centrosinistra che adesso, senza l’assillo del berlusconismo, potrà reimpostare un modello di società diverso. La morte di Berlusconi apre uno scenario interessante per tutti”.
