La consigliera Barbara Accardo presenta gli emendamenti al bilancio la cui discussione è slittata a gennaio
Conversano – Che qualcosa si stesse muovendo, a differenza dello scorso anno, lo si era capito da quando la consigliera comunale di opposizione Barbara Accardo (Quark) non aveva firmato la lettera con gli altri cinque consiglieri dell’opposizione (Borrelli, D’Alessandro, Galiano, P. Loiacono, Matarresse) indirizzata a sindaco e giunta. La lettera chiedeva genericamente al governo locale di “abbassare le tasse” (https://www.oggiconversano.it/2022/12/15/bilancio-previsione-consiglieri-opposizione-scrivono-sindaco-giunta-adottate-correttivi-per-ridurre-pressione-fiscale/) senza per questo aver causato alcuna reazione ufficiale o ufficiosa.
Al movimento Quark tutto ciò non bastava perché “bisogna entrare nel merito e metodo della proposta di bilancio che si andrà a discutere“.
E sono, quindi, emerse le differenze di approccio da parte delle opposizioni: da una parte cinque consiglieri alle prese con un generico appello alla maggioranza e dall’altra la consigliera Accardo che per conto del movimento Quark ha presentato tredici emendamenti. Bisogna dire che il bilancio di previsione presentato dalla giunta alle commissioni e al Consiglio Comunale è un bilancio che non contiene alcuna novità e, addirittura, è considerato “tecnico” dagli stessi funzionari della Ragioneria. La giunta aveva intenzione di farlo approvare entro il 31 dicembre; ritardi nella presentazione dell’intera documentazione e l’impossibilità di capire per tempo gli effetti della manovra del governo nazionale sugli enti locali ne hanno consigliato il rinvio, al momento al 10 gennaio 2023, anche se non è ancora considerata data ufficiale.
Gli emendamenti presentati dalla consigliera Accardo riguardano misure che vanno incontro alle persone più fragili.
Dalle riduzioni sulla Tari e le bollette per famiglie in difficoltà a fondi aggiuntivi per la biblioteca civica e la crescita sostenibile, quella di Quark sembra una vera e propria manovra alternativa soprattutto nelle scelte strategiche. Scelte che il movimento ha fatto non accettando né lo schema di bilancio della giunta Lovascio, né l’ipotesi del consigliere di opposizione Galiano che aveva più volte individuato nella riduzione dell’Irpef una misura da perseguire. Infatti il rifiuto di Barbara Accardo di firmare la lettera dei cinque consiglieri delle opposizioni è dovuto proprio all’ipotesi di lavorare sulla riduzione dell’Irpef che, secondo i calcoli del movimento Quark “favorirebbe coloro che hanno più possibilità e risorse economiche, configurandosi come una misura in linea con il governo nazionale di destra”.
Nicolò Galluzzi, componente della segreteria del movimento Quark spiega le ragioni e l’obiettivo che il movimento vuole raggiungere con la presentazione degli emedamenti: “Ci sembra che questa amministrazione viva un contesto nel quale non esiste crisi economica, sociale, ambientale, psicologica, e gli aiuti alla cittadinanza consistono esclusivamente nelle chiamate ad personam a giunta o consiglieri. In un periodo di aumento dell’inflazione, dei prezzi e dell’energia, credo sia necessario aiutare le fasce più deboli, che sono quelle più colpite dalle crisi. Per questo abbiamo proposto un aumento del numero di famiglie che possono usufruire dello sconto TARI; un fondo Energia che si aggiunga a quello stanziato dal Governo; un aumento dei contributi per la Caritas, affinché possa aiutare i più poveri, che aumenteranno nel 2023, a causa della fine del Reddito di Cittadinanza. Voglio però dire che crediamo che una buona amministrazione debba tamponare le emergenze, ma anche affrontare i problemi strutturali. Un esempio per capirci: proponiamo l’abbassamento della TARI per alcune famiglie, per diminuire la pressione fiscale. Ma la TARI aumenta se produciamo molta indifferenziata. Ecco perché abbiamo proposto anche un fondo per contrastare il rifiuto indifferenziato. Ecco come abbassiamo la TARI non solo oggi, ma anche domani“.
Ma Galluzzi non si ferma alle scelte strategiche sottolineando le carenze dell’amministrazione comunale circa i tempi dei lavori della sessione di bilancio: “Dall’inizio dell’iter di discussione del Bilancio, ci siamo resi conto che quest’anno si stava riproponendo lo stesso schema dello scorso anno. Quindi per votare il Bilancio entro il 31 dicembre, la documentazione ci è arrivata tutta spacchettata, abbiamo discusso nelle Commissioni senza il Parere del Collegio dei Revisori che ci è arrivato solo il 20 dicembre – continua Galluzzi – Il Regolamento dice che tra la pubblicazione del Parere e il termine del periodo per presentare gli emendamenti da parte dell’opposizione devono passare 10 giorni. Poi bisogna passare dalle Commissioni. Come potevamo discutere il 31 dicembre il Bilancio? In Capigruppo abbiamo rivendicato fortemente il rispetto dei nostri Regolamenti, per questo la discussione è slittata al 10 gennaio. In linea di massima, crediamo che sia sempre un bene evitare l’esercizio provvisorio, purchè non si sacrifichino i giusti tempi per leggere, capire, discutere la proposta della maggioranza e dare il tempo all’opposizione e alla città fuori dal Consiglio di contribuire con ulteriori proposte.” E sulle scelte strategiche Galluzzi non le manda a dire: “Per capire le scelte strategiche non possiamo rifarci al Bilancio, ma esclusivamente alle dichiarazioni di questa maggioranza. Ci sembra chiaro che questa maggioranza insiste esclusivamente su eventi e lavori pubblici. Dal nostro punto di vista invece, è necessario diversificare gli investimenti nei settori economici per moltiplicare le possibilità di crescita. Bisogna riconoscere che gli enti locali possono e devono promuovere la crescita di lavoro e impresa, mentre tante volte sentiamo ancora dire “non è competenza del comune”. Le nostre imprese devono essere all’avanguardia: innovative e sostenibili, e l’amministrazione deve stimolare questo processo, perché essere ambientalisti non significa curare soltanto il verde pubblico. I nostri lavoratori e lavoratrici devono essere tutelati, perché il nero è presente in massa proprio fra i giovani, nel terzo settore e nell’agricoltura. Abbiamo necessità di ri-attirare chi se ne è andato e trattenere chi potrebbe andar via, quindi bisogna aumentare le opportunità lavorative. Ecco noi proponiamo un’altra strategia, se vogliamo un contro-bilancio: gli emendamenti si tengono assieme, non sono indipendenti l’uno dall’altro.”
E non manca il riferimento al lavoro disorganico delle opposizioni: “Qualche settimana fa cinque consiglieri di opposizione hanno chiesto in una lettera di abbassare generalmente la pressione fiscale. Barbara (Accardo, ndr) in sinergia con noi, ha scelto di non firmare la lettera per una questione di merito e di metodo. Nel merito, noi crediamo (col supporto dei dati) che se aumentiamo lo sconto TARI aiutiamo i più deboli, se abbassiamo l’IRPEF – come qualcuno ha proposto – aiutiamo i più ricchi, togliendo alle casse del Comune almeno 200.000 €. Quindi non si può genericamente chiedere di abbassare le tasse: bisogna dire quali, come e per chi. Nel metodo: se rimproveriamo a questa maggioranza il poco studio, il disimpegno non possiamo poi comportarci nella stessa maniera. Inoltre, abbiamo sempre messo in pratica una opposizione dura ma costruttiva. Non abbiamo mai solo rimproverato, ma anche proposto tramite odg e interrogazioni. L’emendamento è uno strumento fondamentale per dimostrare che noi non siamo bravi solo a dire “no”, ma a proporre una visione alternativa.
Non credo che le opposizioni siano in disaccordo con questo, ma è arrivato il momento di iniziare a ragionare non sul ruolo comune di opposizione, ma su una prospettiva condivisa, su una piattaforma di proposte. Questo devono farlo innanzitutto i gruppi politici, e poi i consiglieri e consigliere, che sono sempre – o almeno così la pensiamo noi – rappresentanti delle istanze dei propri gruppi.”
Si prefigura, quindi, un Consiglio Comunale che, dopo tempo, tornerà a discutere di emendamenti al bilancio di previsione. Un bilancio che è stato, come abbiamo già detto, definito solo “tecnico” dai funzionari comunali e che già si presta ad essere emendato nei mesi successivi data l’aleatorietà delle cifre inserite nella proposta della giunta. Non sappiamo se il Consiglio Comunale riuscirà a farne una discussione seria, approfondita e puntuale ma la cosa certa è che difficilmente durerà qualche minuto come successo lo scorso anno quando le opposizioni decisero di abbandonare l’aula. Questa volta la discussione degli emendamenti presentati da Quark dovrà comunque coinvolgere tutto il Consiglio che dovrà votare per esempio sulla proposta di riduzione della Tari per le famiglie in difficoltà. Come voterà in questo caso la maggioranza di governo? E l’opposizione tornerà ad esprimere voto unanime su queste proposte?
Si parlerà sicuramente di bilancio ma l’occasione determinerà una discussione che potrà avere risvolti politici che riguardano sia le opposizioni che la maggioranza. La prima perché è evidente che non ha sposato un metodo unico per affrontare l’argomento, la seconda perché al momento non è divisa sulla manovra, o almeno così sembra, ma tra breve sarà chiamata a scelte politiche pesanti tra coloro che stanno spostando il proprio asse a destra e coloro che stanno facendo i “conti” con il possibile approdo nell’area che fa capo al presidente della Regione Puglia. e al sindaco di Bari.
