La visita di don Antonio all’oratorio don Giustino della chiesa di Sant’Andrea
Conversano – Domenica di festa per l’oratorio don Giustino della chiesa di Sant’Andrea. Infatti l’oratorio è “uscito” dalle mura della parrocchia ed ha fatto attività presso largo Falconieri. La giornata è stata arricchita dalla presenza di don Antonio Coluccia, sacerdote vocazionista, salentino che opera a Roma.
Oltre al sacerdote era presente la scorta di don Antonio, resasi necessaria per il suo impegno contro gli spacciatori nella capitale. Il suo intervento è stato un accorato appello alle istituzioni al fine di dare a tutti i giovani la possibilità di accedere allo sport e, all’amministrazione comunale in particolare, don Antonio ha chiesto di affidare largo Falconieri, e relativo campetto, alla chiesa ed alle associazioni sportive.
Lui stesso ha ricordato come largo Falconieri, fino a non molti mesi fa fosse frequentato da spacciatori, chiamati da don Antonio “venditori di morte”, mentre oggi è diventato uno spazio di aggregazione per ragazzi e famiglie dopo la riqualificazione.
Ha parlato del suo impegno romano nato dall’esperienza di aver visto giovani e giovanissimi far uso di droghe nei quartieri periferici della città, raccomandando soprattutto a tutti di svolgere azioni di prevenzione.
Il suo intervento si è connotato di laicismo quando ha preso ad esempio le parole di don Bosco, sottolineando come l’impegno degli oratori sia prima quello di creare onesti cittadini e poi buoni cristiani. Avendo tutti come faro e riferimento il vangelo e la Costituzione.
Don Antonio ha continuato parlando dell’iniziativa del Ministero dell’Interno che ha attivato, di concerto con la polizia municipale, il progetto “Piazze sicure“.
Alla manifestazione era presente anche il sindaco Lovascio che all’invito di don Antonio non ha potuto dare certezze sui tempi in quanto ha parlato di un rallentamento nella consegna dei lavori. Ha assicurato, comunque, che una volta ultimati, soprattutto quelli al campo, la struttura verrà messa a disposizione delle associazioni sportive e della chiesa.
Una risposta genericanon proprio in linea con la “fretta” di don Antonio di vedere quel luogo vivo e vissuto da famiglie e bambini, così come si è presentata agli occhi di tutti una domenica mattina che per molti sarà ricordata con un bel momento di ricerca e richiesta di spazi dove svolgere attività sociali e di prevenzione. Contro i “venditori di morte”.