La gente è il sale della Terra. (Wim Wenders)

Il regista tedesco Wim Wenders ha girato un bellissimo docufilm che dovrebbe essere visto da tutti, tali e tante sono le sue sollecitazioni riguardo al nostro pianeta ed ai suoi abitanti. Parla di uno dei più grandi fotografi mai esistiti e, per fortuna, ancora in vita: Sebastião Salgado.

Il titolo è “Il Sale della Terra” e fa riferimento a noi, l’umanità, che diamo sapore al mondo intero, visto metaforicamente come una infinita pietanza di cui poterci saziare, in senso stretto e in modo figurato, fino alla notte dei tempi.

Ma la pietanza non deve andare a male, altrimenti il sale non serve, e, anzi, corre il rischio di scomparire a sua volta.

A questo scopo i cosiddetti grandi della Terra si sono riuniti in questi giorni a Glasgow per la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la COP26. I disastri ambientali e l’aumento della temperatura media sono sotto gli occhi di tutti. Di fronte a tali minacce l’umanità intera deve dimostrare di essere davvero il sale della terra e non un insipido insieme di interessi privati.

Sebastião Salgado ha girato per tutto il mondo fotografando l’umanità e mettendo il dito soprattutto nella sua piaga sempre aperta: la guerra. Dopo l’ennesimo viaggio in Africa, assistendo ad un terribile genocidio, Salgado piombò in una depressione profondissima, perdendo totalmente fiducia nell’uomo.

Tornò in Brasile e, grazie ad una felice intuizione di sua moglie, Lélia Wanick Salgado, ambientalista e coordinatrice dei suoi viaggi e delle sue pubblicazioni, riuscì ad avviare un grandioso progetto, che lo fece riprendere totalmente: piantare alberi nella tenuta amazzonica appartenente ai suoi avi ed andata negli anni totalmente in deforestazione. In venti anni di paziente lavoro sono stati piantati 20 milioni di alberi, riportando quelle terre brulle agli antichi splendori e contribuendo a tentare di far tornare la foresta amazzonica ad essere a pieno titolo il polmone della Terra che è sempre stato prima che gli scellerati abbattimenti ne indebolissero la sua capacità.

Viene facile, a questo punto chiudere con il seguente adagio orientale:

Un uomo nella vita deve compiere almeno tre cose: fare un figlio, scrivere un libro e piantare un albero.

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