La verità è un mondo senza sentieri. (dal film “La fine è il mio inizio”)

Mai come in questi tempi si impone una riflessione sulla verità. Le ultime notizie sul processo relativo alla tragica fine di Giulio Regeni, torturato e ucciso al Cairo ormai più di cinque anni fa, ne sono esempio eclatante. Nonostante le indagini italiane e nonostante la commovente e continua azione di sensibilizzazione dei genitori, la verità non riesce a venire a galla. L’ostruzionismo del regime egiziano è evidente. Pertanto, trovare la strada che porti a sapere come sono andate effettivamente le cose diventa estremamente difficile. Il mondo della verità diventa senza sentieri, come disse un monaco orientale nel bel film dedicato a Tiziano Terzani, giornalista e scrittore di prim’ordine, che di certo si sarà trovato tante volte di fronte al problema della verità, estendendo questa ricerca – nei suoi ultimi intensi anni di vita – anche al trovare i sentieri più veri dell’esistenza.

 Se si volesse spostare la ricerca della verità sul piano filosofico, il discorso porterebbe molto lontano, decisamente al di fuori dell’ambito di una rubrica come la presente. Ecco che da amante della letteratura non mi resta che fare di essa un terreno privilegiato per la ricerca del filo di Arianna che ci faccia tentare di uscire dai labirinti dei depistaggi, attraverso la seguente frase del giornalista e scrittore Matteo Collura.

“Strani percorsi sceglie la letteratura. E forse per questo chi la frequenta e la ama crede sia l’unica verità possibile.”

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