Dopo l’assalto alla sede nazionale della CGIL in via B. Croce aperta la sede della CGIL per un presidio
Conversano – Lo schock seguito all’assalto della sede nazionale della CGIL ad opera dei fascisti ed esponenti di Forza Nuova, non ha lasciato indifferente l’organizzazione sindacale e l’opinione pubblica. Ma anche l’intero mondo sindacale ha reagito organizzando una manifestazione nazionale per sabato 16 ottobre.
Il segretario della Camera del lavoro della CGIL di Conversano, Antonio Renna, subito dopo i fatti di ieri sera a Roma ha aderito all’appello del segretario nazionale della CGIL Landini e ha deciso di presidiare con l’ntera organizzazione la sede di via B. Croce a Conversano: “Violenza fascista che si inserisce in un quadro di malessere sociale devastante, acuito dalla pandemia che non risparmia nemmeno la nostra città. Siamo qui stamattina per ribadire il no alla violenza ma soprattutto rilanciare l’azione della CGIL per contrastare le diseguaglianze sociali ed economiche che stanno diventando intollerabili e che spesso spingono le persone a gesti inconsulti, mascherati dallopposizione al green pass che è un semplice pretesto”.
La referente dell’associazione Libera Conversano Annalisa Lacalandra, arrivata alle 10.00 presso la sede della CGIL per esprimere la propria solidarietà, sottolinea: “è importante in questo momento schierarsi contro ogni forma di fascismo e di manifestazioni violente che vanno a minare il principio democratico di espressione. Inoltre l’attacco alla sede della CGIL nazionale rappresenta un affronto non solo ai lavoratori iscritti ma a tutto il mondo del lavoro e all’intera rappresentanza sindacale. E’ necessario mantenere alta la tensione perché questi episodi non sono ormai sporadici ma denotano un riaffiorare di pratiche fasciste mascherate dietro rivendicazioni sociali”.
Silvio Zupa, lavoratore nell’ambito sanitario e iscritto alla UIL, non ha fatto mancare la propria solidarietà alla CGIL recandosi presso la sede di Conversano: “Siamo ai limiti del paradosso, un episodio del genere non può mai essere permesso. Un conto è manifestare, altro è la violenza. Ci sono paesi che non possono permettersi il vaccino mentre qui da noi c’è chi manifesta contro questa grande opportunità”.