Vanna Montrone: “Non previsto il vaccino per i pendolari interregionali della scuola”

L’intervento della prof.ssa Vanna Montrone residente a Conversano e insegnante a Roma

Conversano – Vogliamo vaccinarci ma la cieca, orba e guercia burocrazia ce l’ impedisce. Esiste un’ Italia figlia di un dio minore,  che ogni giorno, ogni settimana percorre mezza penisola per una supplenza che spesso “vale” poche centinaia di euro. È la narrazione della storia (conosciuta da tanti) del “popolo dei  precari“, costretti ad innumerevoli disagi, a viaggiare su mezzi non sempre confortevoli, per ottenere il tanto vagheggiato “punteggio”, per poter risalire nelle graduatorie. Quel popolo oggi è pure beffato, gabbato da un sistema che gli nega il diritto al vaccino ed alla Salute. La campagna di vaccinazione del personale scolastico  non prevede dosi per lavoratori-pendolari, i quali prestano servizio in regioni diverse da quelle di residenza. Un assunto assolutamente incongruente , che determina conseguenze rovinose per  quel diritto fondamentale sancito dalla Costituzione (rimasto  tale soltanto sulla carta) di decine di migliaia di docenti pendolari pugliesi, che fino ad oggi non possono ancora prenotare la vaccinazione  su alcuna piattaforma informatica. La questione è stata affrontata durante l’ ultimo vertice della conferenza delle Regioni, vertice che ha prodotto un documento secondo il quale: “ogni regione italiana sia messa nelle condizioni di poter garantire la vaccinazione ai propri insegnanti residenti ed assistiti, indipendentemente dalla regione in cui prestano servizio” Nel frattempo ” il morbo infuria”, il virus, con tutte le sue varianti mortifere, inesorabile “corre” ed oggi, ultimo giorno di febbraio, in Puglia tutto tace, nessun seguito agli accordi Stato- Regioni.

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1 Comment

  1. Maria Scarnata says:

    La professoressa ha pienamente colto nel segno, evidenziando uno dei numerosi disagi ai quali i docenti precari, circa 200.000 in Italia, sono assoggettati quotidianamente. Stessi doveri ma meno diritti rispetto ai colleghi di ruolo, sono gli ultimi di una categoria, quella dei docenti, quanto mai denigrata e bistrattata, rispetto alla quale persino il diritto alla salute risulta vacillante.