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La morte di Paolo Rossi e il Perugia dei miracoli del presidente conversanese don Franco D’Attoma
Paolo Rossi con la maglia del Perugia e il presidente della squadra umbra "don Franco D'Attoma, conversanese trapiantato in Umbria

La morte di Paolo Rossi e il Perugia dei miracoli del presidente conversanese don Franco D’Attoma

Nel 1979 il campione giocò nella squadra presieduta dal presidente da sempre nel cuore dei conversanesi

Conversano – La notizia è arrivata questa notte alle 02,00 ed è stato come ricevere un ennesimo brutto colpo, amplificato dall’angoscia che stiamo vivendo. Paolo Rossi, Pablito, il campione che scrisse una pagina indimenticabile nel mondiale del 1982 vinto da una squadra che difficilmente potrà essere dimenticata, è morto dopo aver combattuto contro una brutta malattia. Aveva 64 anni e una storia calcistica fatta di infortuni, vicende giudiziarie e tante vittorie.
La sua vita calcistica di campione riconosciuto, ha vinto tra l’altro un mondiale e un Pallone d’oro oltre scudetti e coppe, ha intrecciato la città di Conversano attraverso un suo cittadino illustre, don Franco D’Attoma per tutti, che da presidente del Perugia calcio lo volle acquistare dal Vicenza dando vita ad un sodalizio sportivo, e non solo, che cambiò il modo di intendere e gestire il calcio da parte delle società professionistiche. Don Franco D’Attoma fu il primo ad introdurre gli sponsor nel gioco del calcio inventandosi letteralmente una formula, cercando sponsor che gli consentirono di portare il campione a Perugia e scrivendo sulle maglie il nome dello stesso sponsor. La federazione gli comminò 20 milioni di multa che non riuscirono a fermare una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio. E tutto ciò avvenne ad opera di questo imprenditore conversanese che si era stabilito in Umbria diventando il presidente del Perugia calcio dopo che fu invogliato da alcuni consiglieri comunali che gli chiesero di rilevare una squadra che arrancava.
Il rapporto tra Paolo Rossi e “don Franco” fu simile a quello di un padre con il proprio figlio e fece sognare ad occhi aperti una città che già l’anno precedente aveva raggiunto il secondo posto in seria A, rimanendo squadra imbattuta. Paolo Rossi, in quel 1979, giocò 28 partite segnando 13 gol.
La sua morte lascia un segno tangibile a intere generazioni che lo hanno ammirato nelle sue vicende calcistiche, visto rinascere dopo la polvere del calcio scommesse e diventare il simbolo di una vittoria della nazionale ai mondiali di Spagna del 1982. Per tanti la più bella ed esaltante delle vittorie salutata dal tifo coinvolgente del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

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