Sarà un turno di ballottaggio all’ultimo voto, così come è stato il primo turno che ha visto prevalere Pasquale Loiacono su Gianvito Matarrese per pochissimi voti. Ma, la storia insegna, al ballottaggio si ricomincia da zero e subentrano altri elementi che ne condizionano pesantemente l’esito.
A mio avviso sono tre le condizioni che determinano il risultato finale di un ballottaggio tra due persone, nel nostro caso Loiacono e Lovascio.
1) La caratteristica del candidato sindaco;
2) Il messaggio di stabilità politica che ognuno dei contendenti riesce a dare per il governo del giorno dopo;
3) La composizione del Consiglio Comunale nel caso di vittoria di uno o dell’altro.
Nel primo caso ci troviamo di fronte a due personalità opposte, almeno all’apparenza. Lovascio silenzioso, sempre con voce da sottofondo e con un sorriso perennemente stampato sul viso; Loiacono silenzioso, con voce più decisa e con una certa severità nell’espressione che tradisce, invece, una giovialità e un senso dell’umorismo che solo chi lo conosce personalmente riesce a cogliere. Ma quanto corrisponde l’apparenza alla realtà?
Nel caso di Giuseppe Lovascio, ci si chiede, quel senso di bontà mista al “vogliamoci bene” dove è finito nei giorni in cui, nel settembre 2017, decise di abbandonare la sua città per perseguire un suo disegno personale che lo avrebbe portato a sedere sui banchi del Parlamento e, invece, lo portò ad una personale debacle che mise in ginocchio la città e pregiudicò il risultato del suo delfino Gungolo che non raggiunse nemmeno il ballottaggio, nove mesi dopo, pagando lo scotto di quell’atto sconsiderato e cinico.
Nel caso di Pasquale Loiacono, invece, la severità e il peso della responsabilità gioca un ruolo determinante nel dover lasciare poco spazio alla forma per concentrarsi sulla sostanza. In una società attualmente così composta dove l’apparire sembra prevalere sull’essere, questo diventa un elemento importante.
La stabilità della proposta politica. Questo è il secondo criterio di valutazione che farà la differenza. E’ fin troppo evidente che Lovascio non è riuscito a dire in campagna elettorale quale fosse la propria collocazione politica rispetto alle elezioni regionali. Questo perché la sua coalizione era ed è variegata e non gli consentiva di fare dichiarazioni chiare e nette e perché il suo elettorato storico è dichiaratamente di destra. E lui stesso proviene da Alleanza Nazionale. E, allo stesso tempo, si è portato dietro il fardello della dichiarazione pro Emiliano pronunciata nel marzo scorso che frenerebbe quell’elettorato storico rimasto sconcertato dalle piroette di quello che una volta “fu” il primo sindaco di destra della città, alla sua quarta candidatura a sindaco.
Per quanto riguarda la stabilità politica, questa volta Loiacono si è garantito una omogeneità evidente che potrebbe rappresentare la novità vera in un momento in cui prevalgono accozzaglie di ogni genere. La sua coalizione ha una coerenza di fondo e potrebbe usufruire dell’apporto di giovani e giovanissimi, alcuni dei quali eletti in caso di vittoria al ballottaggio e già strutturati politicamente. Il dato più evidente e più determinante è stata la performance politico-elettorale di Barbara Accardo, Marco Patruno e le proposte del diciottenne Gianfranco Bonasora (con alle spalle un impegno sociale non indifferente nell’associazione Libera contro le mafie). I diritti civili e l’impegno contro le mafie e la criminalità organizzata diventerebbero così argomenti del Consiglio Comunale, proposti sia dai banchi del Consiglio che dai giovani della coalzione.
Infine c’è il terzo elemento che sarà determinante per la scelta dei cittadini: la composizione del Consiglio Comunale nel caso di vittoria di Lovascio o di Loiacono. Questa considerazione riguarderà fatti oggettivi lasciati all’interpretazione di ognuno. Non volendo entrare nel giudizio delle persone, essendo anch’io parte in causa, le cittadine e i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi anche sulle personalità dei consiglieri comunali eletti nell’uno o nell’altro caso. Daranno un voto per un sindaco a partire da ciò che una intera squadra potrà elaborare e proporre. A partire da ciò che ognuno degli eletti potrà dare in termini di dedizione, professionalità, prospettiva e visione.
Sarà una battaglia all’ultimo voto in una città che, se avesse conservato intatta la sua identità, non avrebbe avuto bisogno di valutare la scelta. Sarebbe stata semplice e netta. Il mio è un giudizio di parte che ho cercato di argomentare con serenità ma con tanta convinzione e determinazione.
La destra dalla quale proveniva Lovascio era una destra liberale. Quella degli ultimi anni e’ una destra estremista che rifiuta il soccorso delle navi in mare piene di richiedenti asilo. Per non parlare della posizione antieuropeista e populista di Salvini e della Meloni. Lovascio potrebbe non identificarsi piu’ con questo tipo di destra ecco perche’ la sua apertura verso Emiliano.
I programmi elettorali dei due candidati sindaci sono molto superficiali e non entrano mai in dettaglio -Vedo soltanto una accozzaglio di cose che difficilmente diventeranno opere finite .- Si parla di tutto in maniera generalistica di tante cosette come i vecchi laboratori artigianali di Lovascio , delle politiche culturali di Loiacono ,-“”” “>>>”Creazione di un’immagine cittadina che realizzi e dia forma concreta alla denominazionedi Città d’Arte per farla evolvere verso Città d’Arte e Cultura e sia capace di produrreimportanti ricadute economiche ed occupazionali e di innescare un proficuo e ramificato circuito turistico-culturale a livello nazionale e internazionale.””<<<< sogni ..sogni <<""" ma nessuno parla di come far proiettare una citta' d'arte sui media per esempio un concorso per la realizzazione di un promo da lanciare su Rai e Mediaset , della realizzazione di un consorzio turistico , dell'affidamento dell'impianto di videosorveglianza a un consorzio di vigilanza , La sicurezza e la vigilanza del territorio da affidare alla Associazione Volontariato dei Carabinieri – Nei programmi non si parla piu' neanche dei FESTIVAL …..il festival del Mediterraneo , il FESTIVAL DEL JAZZ …un Norba Jazz festival , un festival dell'arte dedicato ai nuovi talenti pittorici .. non si vede piu' nessuna progettualita' ma tanta superficialita' . Aver vissuto il Natale passato con le giostre e giostrine è stato un evento di chi non ha mai visto come si organizza un Natale in una citta' d'arte – Ricordo anche che con Lovascio il Natale era poco emozionale , zero eventi musicali e qualche bancarella in villa garibaldi – Per vivere il Natale dovevi spostarti nella Vicina Castellana Grotte o a Polignano nella Lestingicita' mercenaria del candidato sindaco Michele Lestingi – Quest'anno a Conversano i due Sindaci non intendono festeggiare Natale. Che perdite ci sono nel bilancio comunale ??
Piergirgio Verna
RadioAmicizia In Blu
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